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Estinzione del reato: quando decide il giudice?

La Corte di Cassazione chiarisce i tempi e le modalità per la declaratoria di estinzione del reato per condotta riparatoria. La sentenza stabilisce che se l’offerta risarcitoria avviene prima del dibattimento, il giudice può valutarne la congruità e dichiarare l’estinzione anche alla fine del processo, dopo l’istruttoria, senza la necessità di seguire la procedura preliminare di non opposizione delle parti prevista dall’art. 469 c.p.p.

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Pubblicato il 3 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Estinzione del reato: la valutazione del giudice può attendere la fine del processo

Una recente sentenza della Corte di Cassazione affronta un’importante questione procedurale legata all’istituto della estinzione del reato per condotte riparatorie, disciplinato dall’art. 162-ter del codice penale. La pronuncia chiarisce i poteri del giudice nel valutare la congruità dell’offerta risarcitoria e il momento in cui tale valutazione può essere effettuata, offrendo spunti fondamentali per la difesa penale.

I fatti del caso

Il caso trae origine da un procedimento per furto aggravato. Prima dell’inizio del dibattimento, l’imputato aveva provveduto a inviare alla persona offesa una somma a titolo di risarcimento del danno. Sulla base di questa iniziativa, il Tribunale, all’esito del processo, dichiarava l’estinzione del reato.

Contro questa decisione, il Procuratore Generale presso la Corte d’Appello proponeva ricorso per cassazione. La Procura lamentava la violazione delle norme procedurali, sostenendo che il giudice avrebbe dovuto applicare la procedura prevista dall’art. 469 del codice di procedura penale. Tale articolo, in sintesi, prevede che una sentenza predibattimentale possa essere emessa solo se né il pubblico ministero né l’imputato si oppongono. Secondo il ricorrente, il Tribunale aveva errato nel dichiarare l’estinzione del reato senza aver preventivamente sentito le parti sulla questione.

La decisione della Cassazione sulla estinzione del reato

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso del Procuratore Generale, ritenendolo infondato. I giudici di legittimità hanno fornito una lettura chiara e pragmatica delle norme coinvolte, stabilendo un principio di diritto di notevole importanza pratica.

La Corte ha confermato che la condotta riparatoria, per essere valida ai fini dell’applicazione dell’art. 162-ter c.p., deve avvenire prima dell’apertura del dibattimento. Tuttavia, ciò non obbliga il giudice a decidere immediatamente sulla richiesta di estinzione. Il giudice, infatti, conserva il potere di valutare la congruità dell’offerta risarcitoria in un momento successivo, ovvero al termine dell’istruttoria dibattimentale.

Le motivazioni della Corte

Il cuore della motivazione risiede nella distinzione tra il momento in cui deve avvenire la condotta riparatoria e il momento in cui il giudice ne valuta gli effetti. La Corte Suprema spiega che, sebbene l’offerta debba essere tempestiva (cioè, prima del dibattimento), la sua valutazione può essere posticipata alla fine del processo per diverse ragioni.

In primo luogo, una valutazione all’esito del dibattimento permette al giudice di avere un quadro probatorio completo. Egli può considerare non solo l’offerta economica, ma anche le risultanze processuali e il comportamento complessivo delle parti, come quello della persona offesa che, nel caso di specie, non aveva mai richiesto la restituzione dei beni sottratti. Questo consente una valutazione della congruità più ponderata e adeguata.

In secondo luogo, la Cassazione chiarisce che la procedura di non opposizione prevista dall’art. 469 c.p.p. è pensata per le declaratorie di non doversi procedere emesse prima dell’inizio del dibattimento. Se, invece, la decisione sull’estinzione del reato viene presa dopo che il processo si è svolto regolarmente e le parti hanno potuto pienamente esercitare il contraddittorio, tale procedura non è più necessaria. L’imputato e il Pubblico Ministero, infatti, hanno la possibilità di esprimere le proprie ragioni, anche ostative all’estinzione, durante le loro conclusioni finali.

Conclusioni: le implicazioni pratiche

La sentenza stabilisce un principio di flessibilità procedurale a favore di una giustizia più sostanziale. Si afferma che il giudice di primo grado ha il potere di posticipare la valutazione sull’estinzione del reato alla fine del dibattimento per poterla fondare su un quadro conoscitivo più completo. Questa decisione rafforza l’idea che l’esito del processo debba basarsi su tutti gli elementi emersi, consentendo alle parti di argomentare le proprie posizioni fino alla fine. Di conseguenza, se la declaratoria di estinzione viene adottata al termine del contraddittorio dibattimentale, non è richiesta la procedura di consenso preventivo delle parti, poiché queste hanno già avuto modo di interloquire pienamente sulla questione.

In quale momento deve avvenire la condotta riparatoria per poter beneficiare dell’estinzione del reato?
La condotta riparatoria, come il risarcimento del danno, deve intervenire prima dell’inizio del dibattimento, come previsto dall’art. 162-ter del codice penale.

Il giudice è obbligato a dichiarare subito l’estinzione del reato se l’offerta riparatoria è tempestiva?
No. Secondo la sentenza, il giudice non è obbligato a decidere immediatamente. Può scegliere di valutare la congruità dell’offerta e dichiarare l’estinzione del reato anche al termine del dibattimento, dopo aver acquisito tutti gli elementi di prova.

È sempre necessaria la procedura di non opposizione delle parti (art. 469 c.p.p.) per dichiarare l’estinzione del reato?
No. Se la decisione di estinzione del reato viene adottata al termine del dibattimento, dopo la piena esplicazione del contraddittorio, non è necessario seguire la procedura di non opposizione, poiché le parti hanno già avuto modo di esporre le proprie ragioni, anche contrarie, nelle loro conclusioni finali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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