Estinzione del Reato per Morte dell’Imputato: La Cassazione Annulla la Condanna
Introduzione al Principio di Estinzione del Reato
Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio cardine del nostro ordinamento giuridico: la responsabilità penale è strettamente personale e, di conseguenza, la morte dell’imputato comporta l’estinzione del reato. Questo caso, sebbene si concluda con una declaratoria processuale, offre spunti importanti sul funzionamento della giustizia penale. Analizziamo come un evento naturale, quale il decesso del reo, possa interrompere irrevocabilmente l’iter giudiziario.
I Fatti del Caso
Il procedimento trae origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione dal difensore di un uomo, condannato in primo grado e la cui pena era stata parzialmente riformata dalla Corte d’Appello di Firenze. Le accuse a suo carico erano molto gravi, riguardando i reati di cui agli articoli 56, 575 e 577 del codice penale.
Tuttavia, prima che la Suprema Corte potesse discutere i tre motivi di ricorso presentati dalla difesa, un fatto nuovo e decisivo è intervenuto: il decesso del ricorrente. Il suo difensore ha tempestivamente comunicato alla Corte, tramite Posta Elettronica Certificata (PEC), l’avvenuto decesso, allegando il certificato di morte rilasciato dall’Ufficio di Stato Civile del comune di residenza.
La Decisione della Corte e l’Estinzione del Reato
Di fronte a questa nuova circostanza, la Corte di Cassazione non ha potuto fare altro che prendere atto della situazione. La morte dell’imputato, infatti, è una delle cause di estinzione del reato previste dalla legge. Questo significa che lo Stato perde il suo diritto di perseguire e punire il presunto colpevole.
La Corte, pertanto, ha pronunciato una sentenza di annullamento senza rinvio. Ciò vuol dire che la sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello è stata cancellata in via definitiva, senza che vi sia la necessità di un nuovo processo. Il procedimento penale a carico dell’imputato si è concluso per sempre.
Le Motivazioni della Decisione
La motivazione dietro questa decisione è tanto semplice quanto fondamentale. Il principio della personalità della responsabilità penale stabilisce che solo la persona che ha commesso il reato può essere chiamata a risponderne. Con la morte dell’imputato, viene a mancare il soggetto su cui dovrebbe ricadere l’eventuale sanzione penale.
Il processo penale ha lo scopo di accertare una responsabilità e, se del caso, applicare una pena. Se l’imputato non è più in vita, questo scopo viene meno. Proseguire il giudizio sarebbe un atto privo di senso e di utilità giuridica. La Corte, ricevuta la prova certa del decesso, ha quindi applicato la legge, dichiarando l’estinzione del reato e chiudendo il caso.
Conclusioni e Implicazioni Pratiche
Questa sentenza, nella sua linearità, ci ricorda una garanzia fondamentale del sistema giuridico: la giustizia penale si occupa degli individui in vita. La morte estingue non solo la persona, ma anche la pretesa punitiva dello Stato nei suoi confronti. Per i professionisti del diritto e per i cittadini, questo caso conferma che il processo deve arrestarsi di fronte a un evento naturale insuperabile come il decesso dell’imputato, annullando ogni precedente pronuncia di condanna e chiudendo definitivamente la vicenda giudiziaria.
Cosa succede a un processo penale se l’imputato muore prima della sentenza definitiva?
Il reato si estingue. Di conseguenza, la Corte di Cassazione, o qualsiasi altro giudice procedente, deve annullare la sentenza impugnata senza rinvio, chiudendo definitivamente il caso.
Perché la morte dell’imputato causa l’estinzione del reato?
Perché la responsabilità penale è personale. La sanzione penale ha senso solo se applicata alla persona che ha commesso il fatto. Venendo a mancare il soggetto, viene meno anche la possibilità e lo scopo di punire.
Qual è il significato di una decisione di “annullamento senza rinvio”?
Significa che la Corte di Cassazione ha annullato la decisione del giudice precedente in modo definitivo. Il caso non verrà inviato a un altro giudice per un nuovo esame, poiché la questione è stata risolta in via conclusiva dalla Cassazione stessa.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 10735 Anno 2025
Penale Sent. Sez. 7 Num. 10735 Anno 2025
Presidente: NOME
Relatore: NOME COGNOME
Data Udienza: 20/02/2025
SENTENZA
sul ricorso proposto da: NOME nato a BIBBIENA il 23/11/1971
avverso la sentenza del 02/07/2024 della CORTE APPELLO di FIRENZE
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
NOME COGNOME per il tramite del suo difensore, ha presentato ricorso per cassazione avverso la sentenza della Corte d’appello di Firenze in epigrafe indicata, con la quale è stata parzialmente riformata, in punto di trattamento sanzionatorio, la sentenza di primo grado che lo aveva condannato per il reato di cui agli artt. 56, 575, 577 c.1 n.1 cod. pen., formulando tre motivi di ricorso.
Con memoria inviata via PEC in data 18/02/2025, il difensore del ricorrente ha rappresentato che NOME COGNOME in data 13/02/2025 è deceduto in Bibbiena (AR), come da certificato di morte rilasciato dall’Ufficio Stato Civile del Comune di Bibbiena allegato alla memoria.
Va dunque dichiarato l’annullamento della sentenza impugnata per essere il reato estinto per morte del reo.
P.Q.M.
Annulla senza rinvio la sentenza impugnata, perché il reato è estinto per morte dell’imputato.
Così deciso il 20/02/2025