Estinzione del Reato per Morte: La Cassazione Annulla la Condanna
Il decesso dell’imputato nel corso di un processo penale rappresenta una delle cause di estinzione del reato per morte, un principio fondamentale del nostro ordinamento che interrompe l’azione penale. La recente sentenza della Corte di Cassazione, n. 45890 del 2024, offre un chiaro esempio di applicazione di questa regola, annullando una sentenza di condanna senza la necessità di un nuovo giudizio. Analizziamo insieme i dettagli di questo caso e le sue implicazioni.
I Fatti del Processo
Il caso ha origine da una sentenza di condanna emessa dal Tribunale di Ivrea e successivamente confermata dalla Corte di Appello di Torino. L’imputato era stato ritenuto colpevole di reati gravi, tra cui tentato omicidio aggravato e porto illegale di armi.
Contro la sentenza di secondo grado, la difesa aveva proposto ricorso per Cassazione, sollevando due questioni principali:
1. Una presunta violazione di legge e un vizio di motivazione riguardo alla valutazione della credibilità delle dichiarazioni della persona offesa.
2. Un’analoga violazione riguardo al mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche.
Il procedimento davanti alla Suprema Corte era in corso, con il Procuratore Generale che aveva già richiesto la dichiarazione di inammissibilità del ricorso.
La Svolta: L’Estinzione del Reato per Morte
L’iter processuale ha subito una svolta decisiva quando, prima della data dell’udienza, è stato depositato il certificato di morte dell’imputato. Questo evento ha cambiato radicalmente le sorti del procedimento. La morte del reo è, infatti, una causa di estinzione del reato che opera di diritto e prevale su qualsiasi altra valutazione, inclusa l’eventuale inammissibilità del ricorso.
La Corte di Cassazione, preso atto del decesso, non ha potuto fare altro che applicare questo principio. L’accertamento della morte dell’imputato impone al giudice di dichiarare l’estinzione del reato, bloccando ogni ulteriore sviluppo processuale.
Le Motivazioni della Decisione
La motivazione della Corte è tanto semplice quanto categorica. La morte dell’imputato determina l’estinzione del reato e, di conseguenza, la sentenza di condanna impugnata deve essere annullata. La formula utilizzata, “annullamento senza rinvio”, significa che la decisione è definitiva e il caso non verrà riesaminato da nessun altro giudice.
Questo perché la responsabilità penale è strettamente personale. Con la morte del soggetto, viene meno la persona su cui dovrebbe ricadere l’eventuale sanzione. Pertanto, lo Stato perde la sua potestà punitiva e il processo non ha più ragione di esistere. La Corte non entra nel merito dei motivi del ricorso (la credibilità della vittima o le attenuanti) perché la causa estintiva assorbe e supera ogni altra questione giuridica.
Conclusioni
La sentenza in esame ribadisce un cardine del diritto penale e processuale: la personalità della responsabilità penale e le sue conseguenze. L’estinzione del reato per morte dell’imputato non è una valutazione discrezionale del giudice, ma un obbligo legale.
In pratica, questo significa che qualsiasi sentenza di condanna non ancora definitiva viene annullata, senza lasciare alcuno strascico giuridico penale. Il processo si chiude in modo irrevocabile, garantendo che nessuna sanzione penale possa sopravvivere alla persona che l’avrebbe dovuta subire. Questo principio tutela la dignità della persona e riafferma che la giustizia penale si esercita sugli individui in vita, non sulla loro memoria.
Cosa succede a una condanna penale se l’imputato muore durante il processo?
Se l’imputato muore prima che la sentenza diventi definitiva, il reato si estingue. Di conseguenza, la Corte di Cassazione annulla la sentenza di condanna impugnata, chiudendo definitivamente il procedimento penale.
Perché la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza “senza rinvio”?
La formula “senza rinvio” viene utilizzata perché la causa di estinzione del reato, ovvero la morte dell’imputato, è un fatto oggettivo che risolve la questione in modo definitivo. Non è necessario un nuovo giudizio di merito, in quanto non c’è più nulla da decidere.
L’estinzione del reato per morte dell’imputato cancella i reati commessi?
Dal punto di vista penale, l’estinzione del reato impedisce allo Stato di proseguire l’azione penale e di applicare una sanzione. La sentenza di condanna viene annullata e l’imputato, per la legge, non può essere considerato colpevole. Ciò non pregiudica eventuali azioni civili per il risarcimento del danno da parte delle vittime.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 1 Num. 45890 Anno 2024
Penale Sent. Sez. 1 Num. 45890 Anno 2024
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 29/10/2024
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME NOME (deceduto il 20.10.2024) nato a Castellannonte il 13/04/1954 avverso la sentenza del 03/04/2024 della Corte di Appello di Torino visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso; udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME COGNOME lette le conclusioni del Sost. Proc. Gen. NOME COGNOME per l’inammissibilità del ricorso; letta la nota della Corte di appello e del difensore con allegato il certificato di mort ricorrente.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
La Corte di Appello di Torino, con sentenza del 3 aprile 2024, ha confermato la sentenza di condanna pronunciata dal Tribunale di Ivrea il 19 giugno 2023 nei confronti di NOME COGNOME in relazione al reato di cui agli artt. 56, 575, 577, comma primo n. 1, 582, 585 in r 577, comma primo, n. 1 697 cod. pen. e 23, comma 1, nn. 2 e 3 L 110 del 1975.
Avverso la sentenza ha proposto ricorso l’imputato che, a mezzo del difensore, ha dedotto i seguenti motivi.
2.1. Violazione di legge e vizio di motivazione in relazione alla ritenuta credibilità dichiarazioni rese dalla persona offesa con riferimento alla dichiarazione di responsabilità d reato di tentato omicidio.
2.2. Violazione di legge e vizio di motivazione in ordine al mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche.
In data 11 ottobre 2024 sono pervenute in cancelleria le conclusioni con le quali il Sost. Proc. Gen. NOME COGNOME ha chiesto che il ricorso sia dichiarato inammissibile.
In data 26 ottobre 2024, inviato sia dalla Cancelleria ,della Corte di Appello che da difensore, è pervenuto il certificato di morte del ricorrente.
La morte dell’imputato determina l’estinzione dei reati e la sentenza impugnata, pertanto, deve essere annullata senza rinvio per tale ragione.
P. Q. M.
Annulla senza rinvio la sentenza impugnata, perché il reato è estinto per morte dell’imputato.
Così deciso il 29 ottobre 2024
Il
Il Presi COGNOME nte