Estinzione del Reato per Prescrizione: la Cassazione Annulla la Condanna
La Corte di Cassazione, con una recente sentenza, ha riaffermato un principio fondamentale del nostro ordinamento giuridico: l’estinzione del reato per decorrenza dei termini di prescrizione. Questa decisione evidenzia l’importanza del fattore tempo nel processo penale e le conseguenze che ne derivano. L’analisi del caso offre spunti cruciali sulla corretta applicazione delle norme che regolano la prescrizione e sul suo impatto irrevocabile sull’azione penale.
I Fatti del Processo
Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello. L’imputato sollevava diverse questioni, tra cui una relativa alla corretta individuazione del soggetto legittimato a sporgere querela. La Corte di Cassazione, nell’esaminare il ricorso, ha ritenuto che questo specifico motivo non fosse manifestamente infondato, aprendo così la porta a una valutazione più approfondita del caso.
La Questione della Prescrizione e l’Estinzione del Reato
Nonostante l’ammissibilità di uno dei motivi di ricorso, l’attenzione della Suprema Corte si è concentrata su un aspetto preliminare e assorbente: la prescrizione. I giudici hanno proceduto a verificare d’ufficio se il tempo massimo previsto dalla legge per perseguire il reato fosse trascorso.
Attraverso un’analisi temporale, la Corte ha accertato che:
– Il reato era stato commesso in data 30 giugno 2017.
– Applicando le disposizioni degli articoli 157 e 161 del Codice Penale, e tenendo conto del massimo della pena prevista per il reato contestato, il termine di prescrizione era maturato in data 30 dicembre 2024.
Poiché la sentenza definitiva non era ancora intervenuta entro tale data, la Corte non ha potuto fare altro che dichiarare l’avvenuta estinzione del reato.
Le Motivazioni della Decisione
La decisione della Corte di Cassazione si fonda su un’applicazione diretta e inderogabile della legge. La prescrizione è un istituto di diritto sostanziale che sancisce la perdita del potere dello Stato di punire un reato dopo il decorso di un certo periodo. La ratio di questo istituto risiede nell’esigenza di certezza del diritto e nel progressivo affievolirsi dell’interesse pubblico alla punizione del colpevole con il passare del tempo.
Nel caso specifico, una volta verificato che il termine massimo era spirato, la Corte ha dovuto obbligatoriamente dichiarare l’estinzione del reato. La conseguenza processuale è stata l’annullamento della sentenza impugnata senza rinvio. Ciò significa che la decisione è definitiva e il processo si conclude, poiché non vi sono più questioni di merito da decidere in un’altra sede giudiziaria.
Le Conclusioni
Questa sentenza ribadisce come la prescrizione rappresenti un esito processuale che prescinde dall’accertamento della colpevolezza o dell’innocenza dell’imputato. È una constatazione oggettiva del decorso del tempo che paralizza l’azione penale. Per gli operatori del diritto e per i cittadini, questo caso sottolinea l’importanza cruciale della durata dei processi. Se da un lato la prescrizione garantisce che nessuno possa rimanere indefinitamente sotto la minaccia di un procedimento penale, dall’altro può comportare che un reato, pur commesso, rimanga impunito, evidenziando le criticità legate ai tempi della giustizia.
Cosa significa estinzione del reato per prescrizione?
Significa che il reato non può più essere legalmente punito perché è trascorso un determinato periodo di tempo dalla sua commissione senza che sia stata emessa una sentenza di condanna definitiva. Di conseguenza, il procedimento penale si conclude.
Perché la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza senza rinvio?
La Corte ha annullato la sentenza senza rinvio perché ha rilevato che il reato era estinto per prescrizione. Essendo questa una causa di estinzione del reato, non era necessario un nuovo giudizio di merito per decidere il caso, rendendo la cancellazione della sentenza precedente definitiva.
Quali sono state le date chiave per calcolare la prescrizione in questo caso?
Le date decisive, come indicato nella sentenza, sono state la data di commissione del fatto (30/06/2017) e la data in cui è maturata la prescrizione (30/12/2024). Questo intervallo di tempo è stato calcolato sulla base delle norme del codice penale e della pena massima prevista per il reato contestato.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 22852 Anno 2025
In nome del Popolo Italiano
SETTIMA SEZIONE PENALE
Penale Sent. Sez. 7 Num. 22852 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 06/05/2025
– Presidente –
NOME COGNOME NOME COGNOME
– Relatore –
SENTENZA
sul ricorso proposto da: COGNOME NOME nato a NAPOLI il 07/07/1993
avverso la sentenza del 24/10/2024 della Corte d’appello di Napoli
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso presentato nell’interesse di NOME COGNOME;
considerato che il primo motivo di ricorso non si presenta come manifestamente infondato nella parte in cui contesta la corretta individuazione del soggetto legittimato a proporre querela;
considerato che la corretta instaurazione del rapporto processuale porta a rilevare l’estinzione del reato per prescrizione;
rilevato, invero, che il fatto Ł stato commesso il 30/06/2017, così che, in applicazione degli artt. 157 e 161 cod. pen., avendo riguardo al massimo edittale previsto per il reato contestato, la prescrizione Ł maturata il 30/12/2024;
ritenuto, pertanto, che la sentenza va annullata senza rinvio perchØ il reato Ł estinto per prescrizione .
P.Q.M
Annulla senza rinvio la sentenza impugnata, perche’ il reato e’ estinto per prescrizione.
Così Ł deciso, 06/05/2025 Il Consigliere estensore NOME COGNOME
Il Presidente NOME COGNOME