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Espulsione straniero: quando non ferma il processo

La Corte di Cassazione chiarisce che l’espulsione di uno straniero sottoposto a procedimento penale non ferma il processo se eseguita senza il necessario ‘nulla osta’ dell’autorità giudiziaria. In questo caso, il ricorso di un imputato, espulso prima del processo per reati di droga, è stato dichiarato inammissibile perché la sua espulsione è stata ritenuta illegittima, non potendo quindi invocare l’improcedibilità dell’azione penale.

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Pubblicato il 2 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Espulsione Straniero: se è illegittima non blocca il processo penale

L’espulsione straniero dal territorio nazionale è una misura amministrativa con profonde implicazioni, specialmente quando la persona interessata è anche sottoposta a un procedimento penale. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 7713/2024) ha fatto luce su un punto cruciale: l’espulsione eseguita senza il necessario ‘nulla osta’ dell’autorità giudiziaria non solo è illegittima, ma non può nemmeno essere usata dall’imputato per chiedere che il processo a suo carico venga dichiarato improcedibile. Vediamo nel dettaglio i fatti e le motivazioni della Corte.

I Fatti del Caso

Il caso riguarda un cittadino straniero condannato in appello a 9 anni e 3 mesi di reclusione e a una multa di 123.000 euro per reati legati agli stupefacenti. Il processo si era svolto in sua assenza. L’imputato, tramite il suo difensore, ha presentato ricorso in Cassazione sostenendo un vizio procedurale fondamentale. Egli affermava di essere stato espulso dall’Italia nel luglio 2002, prima ancora dell’inizio del processo. A suo dire, questa circostanza avrebbe dovuto impedire la celebrazione del processo, rendendo l’azione penale improcedibile ai sensi della legge sull’immigrazione (D.Lgs. 286/1998).

L’Espulsione Straniero e la richiesta di improcedibilità

Il cuore del ricorso si basava sull’articolo 13, comma 3 quater, del Testo Unico sull’Immigrazione. Questa norma prevede che l’azione penale diventi improcedibile se lo straniero viene espulso prima che sia stata emessa una sentenza. L’imputato sosteneva che, essendo stato allontanato forzatamente dal Paese, non aveva avuto colpevolmente conoscenza del procedimento a suo carico, che si era celebrato anni dopo. La sua tesi era chiara: l’espulsione avrebbe dovuto bloccare tutto.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, respingendo completamente la tesi difensiva con una motivazione netta e precisa. I giudici hanno chiarito che la regola dell’improcedibilità non è automatica. Essa si applica solo se l’espulsione straniero è stata eseguita in modo legittimo.

La legge stabilisce una procedura rigorosa: quando uno straniero è sottoposto a un procedimento penale e non è in carcere, il Questore, prima di eseguire l’espulsione, deve obbligatoriamente richiedere e ottenere il ‘nulla osta’ dall’autorità giudiziaria che sta seguendo il caso. Questo permesso serve a bilanciare le esigenze di ordine pubblico con quelle di giustizia.

Nel caso specifico, non vi era alcuna prova che tale ‘nulla osta’ fosse mai stato richiesto o concesso. L’espulsione, quindi, è stata eseguita ‘in difetto di nulla osta’ e, di conseguenza, in modo illegittimo. Poiché l’atto amministrativo alla base della richiesta dell’imputato era non conforme alla legge, non poteva produrre l’effetto sperato, ovvero l’improcedibilità del processo penale. Era onere del ricorrente, ha sottolineato la Corte, dimostrare l’esistenza di tale autorizzazione per rendere fondata la sua richiesta, onere che non è stato assolto.

Conclusioni

La sentenza ribadisce un principio fondamentale: non ci si può avvalere degli effetti favorevoli di un atto amministrativo se questo è stato eseguito in violazione delle norme procedurali che lo regolano. Un’espulsione eseguita senza il via libera del giudice è un atto illegittimo che non può paralizzare l’azione della giustizia penale. Questa decisione rafforza la necessità di un coordinamento tra autorità amministrativa e giudiziaria, garantendo che le esigenze di controllo del territorio non pregiudichino l’accertamento dei reati.

L’espulsione di uno straniero indagato blocca sempre il processo penale a suo carico?
No, non sempre. Secondo la Cassazione, l’improcedibilità dell’azione penale si verifica solo se l’espulsione è stata eseguita legittimamente, ovvero dopo aver ottenuto il ‘nulla osta’ dell’autorità giudiziaria competente.

Cosa succede se l’espulsione avviene senza il ‘nulla osta’ del giudice?
Se l’espulsione viene eseguita in assenza del necessario ‘nulla osta’ dell’autorità giudiziaria, è considerata illegittima. Di conseguenza, non si applica la norma sull’improcedibilità e il procedimento penale può continuare regolarmente.

Su chi ricade l’onere di dimostrare che l’espulsione è avvenuta con il ‘nulla osta’?
Nel contesto di un ricorso, l’onere di allegare e dimostrare l’esistenza del ‘nulla osta’ che ha reso legittima l’espulsione ricade sul ricorrente (l’imputato) che invoca l’improcedibilità del processo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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