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Espulsione straniero: quando è legittima? Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un cittadino straniero contro la misura dell’espulsione. La decisione si fonda sulla valutazione della sua pericolosità sociale, comprovata da numerosi precedenti penali e dalla mancanza di un’occupazione stabile, elementi che indicano un sostentamento da attività illecite. Questo caso chiarisce i criteri per l’applicazione della misura dell’espulsione straniero in seguito a condanne penali.

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Pubblicato il 19 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Espulsione Straniero: Pericolosità Sociale e Precedenti Penali

L’espulsione straniero è una misura di sicurezza che può essere applicata in seguito a una condanna penale. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione, la n. 1644/2024, offre chiarimenti cruciali sui criteri che giustificano tale provvedimento, ponendo l’accento sulla valutazione della pericolosità sociale del soggetto. Il caso analizzato riguarda un cittadino straniero condannato per violazione della legge sugli stupefacenti (art. 73, d.P.R. 309/90) e destinatario di un ordine di espulsione.

I Fatti di Causa

Un cittadino straniero, condannato per reati legati agli stupefacenti, ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione avverso la sentenza della Corte d’Appello di Bologna. Quest’ultima aveva confermato la misura dell’espulsione, ritenendola giustificata alla luce del profilo del condannato. Il ricorrente contestava la legittimità di tale misura, sostenendo che non fossero stati adeguatamente valutati gli elementi a suo favore.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, giudicandolo manifestamente infondato. Secondo gli Ermellini, la decisione della Corte d’Appello era incensurabile, in quanto basata su una corretta e logica valutazione degli elementi a disposizione. Di conseguenza, la Corte ha confermato la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della cassa delle ammende.

Le Motivazioni: Espulsione Straniero basata su Pericolosità Sociale

Il cuore della decisione risiede nelle motivazioni che hanno portato a considerare legittima la misura dell’espulsione straniero. La Corte ha sottolineato come la Corte d’Appello abbia correttamente valorizzato due fattori principali come indicatori di una concreta pericolosità sociale:

1. I numerosi precedenti penali: Il soggetto non era un criminale occasionale. Il suo curriculum penale includeva condanne per reati contro il patrimonio, reati in materia di armi e reati contro la persona. Questa pluralità di precedenti è stata considerata un forte segnale di una tendenza a delinquere.
2. L’assenza di stabile occupazione: La mancanza di un lavoro lecito e continuativo è stata interpretata come un indicatore del fatto che l’individuo traesse il proprio sostentamento da attività illecite. Questo elemento, unito ai precedenti penali, ha completato il quadro di un soggetto non integrato nel tessuto sociale e dedito a uno stile di vita criminale.

La Cassazione ha quindi ribadito un principio fondamentale: la valutazione sulla pericolosità sociale non deve limitarsi al singolo reato per cui si procede, ma deve estendersi all’intera condotta di vita dell’imputato. In questo contesto, i precedenti penali e la mancanza di un’attività lavorativa stabile diventano elementi decisivi per giustificare una misura grave come l’espulsione.

Le Conclusioni

L’ordinanza n. 1644/2024 rafforza l’orientamento secondo cui la valutazione della pericolosità sociale, ai fini dell’applicazione della misura dell’espulsione, deve essere un’analisi complessiva della personalità e della storia del condannato. Non è sufficiente la sola condanna per un reato, seppur grave come quello previsto dall’art. 73 d.P.R. 309/90, ma è necessario che emergano elementi concreti che indichino una propensione a commettere ulteriori reati. La mancanza di integrazione sociale e lavorativa, unita a una storia criminale consolidata, costituisce una base solida e legittima per disporre l’allontanamento dello straniero dal territorio nazionale.

Quando è legittima la misura dell’espulsione per un cittadino straniero condannato?
La misura è legittima quando, oltre alla condanna per un reato specifico, emergono elementi che dimostrano la sua concreta pericolosità sociale. Questa viene valutata sulla base della sua intera condotta di vita e della sua storia criminale.

Quali elementi dimostrano la pericolosità sociale ai fini dell’espulsione?
Secondo questa ordinanza, elementi chiave sono i numerosi precedenti penali per reati di diversa natura (contro il patrimonio, le persone, e in materia di armi) e l’assenza di una stabile occupazione, che suggerisce un sostentamento derivante da attività illecite.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità di un ricorso in Cassazione?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile, non viene esaminato nel merito. Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro, stabilita dal giudice, a favore della cassa delle ammende. In questo caso, la somma era di 3.000 euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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