LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Espulsione straniero: quando è illegittima?

La Corte di Cassazione ha annullato la misura di sicurezza dell’espulsione straniero disposta da un giudice nell’ambito di una sentenza di patteggiamento. La Corte ha stabilito che la concessione della pena sospesa è incompatibile con la misura dell’espulsione, poiché il beneficio della sospensione implica una valutazione prognostica favorevole che esclude l’attuale pericolosità sociale del condannato, presupposto indispensabile per l’applicazione di qualsiasi misura di sicurezza.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 2 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Espulsione Straniero e Pena Sospesa: Un’Incompatibilità Assoluta

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 7458/2024) affronta un tema di grande rilevanza: la compatibilità tra la misura di sicurezza dell’espulsione straniero e la concessione della sospensione condizionale della pena. La Corte ha stabilito un principio chiaro: se il giudice concede la pena sospesa, non può contestualmente disporre l’espulsione, poiché i due provvedimenti si basano su presupposti logici e giuridici opposti. Analizziamo questa importante decisione.

I Fatti del Caso

Il caso ha origine da una sentenza di patteggiamento emessa dal GIP presso il Tribunale di Genova. Un cittadino straniero si era accordato con la pubblica accusa per una pena di un anno di reclusione e 1.000 euro di multa, ottenendo il beneficio della pena sospesa. Tuttavia, il giudice, nel ratificare l’accordo, aveva aggiunto di sua iniziativa la misura di sicurezza dell’espulsione dal territorio dello Stato. L’imputato ha proposto ricorso in Cassazione, lamentando che l’espulsione non era parte dell’accordo e, soprattutto, che era stata disposta senza alcuna motivazione.

La Decisione della Corte: Annullamento dell’Espulsione Straniero

La Suprema Corte ha accolto il ricorso, annullando senza rinvio la sentenza limitatamente alla parte in cui disponeva l’espulsione. La decisione si fonda su due pilastri argomentativi interconnessi, che ribadiscono principi già consolidati nella giurisprudenza di legittimità.

Le motivazioni

Il primo punto critico sollevato dalla Corte riguarda la totale assenza di motivazione sulla pericolosità sociale del condannato. L’espulsione, in questo contesto, è una misura di sicurezza che può essere applicata solo se il giudice accerta, in concreto e con una motivazione specifica, che lo straniero è socialmente pericoloso. Nel patteggiamento, questo onere motivazionale è ancora più stringente. Nel caso di specie, il giudice si era limitato a disporre l’espulsione senza spiegare le ragioni per cui riteneva l’imputato pericoloso.

Il secondo, e ancora più decisivo, argomento riguarda l’intrinseca contraddizione tra la concessione della pena sospesa e l’applicazione di una misura di sicurezza come l’espulsione. La Corte chiarisce che la sospensione condizionale della pena si fonda su un giudizio prognostico favorevole: il giudice presume che il condannato si asterrà dal commettere futuri reati. Questo giudizio è l’esatto opposto della valutazione di pericolosità sociale, che invece si basa sulla probabilità che il soggetto commetta nuovi reati.

Di conseguenza, concedere la pena sospesa significa, implicitamente ma inequivocabilmente, escludere l’esistenza di un’attuale pericolosità sociale. Poiché tale pericolosità è il presupposto indispensabile per l’applicazione di qualsiasi misura di sicurezza, inclusa l’espulsione prevista dalla legge sugli stupefacenti (art. 86 D.P.R. 309/1990), le due decisioni diventano logicamente e giuridicamente incompatibili.

Le conclusioni

Questa sentenza rafforza un principio di garanzia fondamentale. L’espulsione straniero non può essere una conseguenza automatica della condanna, ma deve sempre derivare da un accertamento rigoroso e motivato della pericolosità del soggetto. Soprattutto, la pronuncia stabilisce che la valutazione positiva che porta alla concessione della pena sospesa prevale, impedendo al giudice di applicare misure di sicurezza che si fondano su un presupposto diametralmente opposto. In pratica, un giudice che ritiene un imputato meritevole del beneficio della sospensione condizionale non può, nella stessa sentenza, ritenerlo socialmente pericoloso al punto da doverlo espellere dal territorio nazionale.

È possibile applicare la misura di sicurezza dell’espulsione in una sentenza di patteggiamento?
Sì, ma solo a condizione che il giudice accerti in modo specifico e motivato la sussistenza della concreta pericolosità sociale dello straniero. Non può essere un automatismo.

La pena sospesa e l’espulsione dello straniero sono compatibili?
No. Secondo la Corte di Cassazione, sono incompatibili. La concessione della pena sospesa si basa su un giudizio prognostico favorevole che esclude l’attuale pericolosità sociale, che è invece il presupposto necessario per applicare la misura di sicurezza dell’espulsione.

Cosa ha deciso la Corte nel caso specifico?
La Corte ha annullato senza rinvio la sentenza impugnata, ma solo limitatamente alla parte che disponeva l’espulsione. La condanna pattuita e la pena sospesa sono rimaste valide, ma la misura di sicurezza è stata eliminata perché illegittima.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati