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Espulsione sanzione sostitutiva: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un cittadino straniero contro l’ordinanza di espulsione disposta come sanzione sostitutiva a una pena detentiva breve. La Corte ha confermato che l’espulsione sanzione sostitutiva può essere ordinata dal Magistrato di Sorveglianza in qualsiasi momento prima della completa espiazione della pena, respingendo la tesi secondo cui sarebbe necessaria una sentenza formale.

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Pubblicato il 15 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Espulsione Sanzione Sostitutiva: Quando è Legittima? La Cassazione Chiarisce

Un cittadino straniero sta per terminare di scontare la sua pena, ma pochi giorni prima della scarcerazione il Magistrato di Sorveglianza ne dispone l’espulsione dal territorio nazionale. È legittima questa procedura? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fornisce chiarimenti fondamentali sulla tempistica e le modalità di applicazione della cosiddetta espulsione sanzione sostitutiva, un istituto giuridico di grande rilevanza pratica.

I Fatti del Caso

La vicenda ha origine dal reclamo presentato da un cittadino straniero contro un decreto del Magistrato di Sorveglianza di Varese. Tale decreto aveva disposto la sua espulsione in sostituzione della pena detentiva residua, inferiore a due anni, che stava scontando. Il Tribunale di Sorveglianza di Milano aveva rigettato il reclamo, confermando la legittimità del provvedimento. L’interessato ha quindi proposto ricorso per Cassazione, lamentando una violazione di legge.

I Motivi del Ricorso

Secondo il ricorrente, la sanzione dell’espulsione, avendo natura penale, non poteva essere disposta con un semplice decreto del Magistrato di Sorveglianza, ma avrebbe richiesto una sentenza formale. La critica si concentrava in particolare sulla circostanza che il provvedimento era stato emesso a pochi giorni dalla fine della pena, vanificandone di fatto la funzione sostitutiva.

Analisi della Cassazione sull’espulsione sanzione sostitutiva

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, ritenendolo generico e meramente reiterativo di argomenti già motivatamente respinti dal Tribunale di Sorveglianza. I giudici supremi hanno colto l’occasione per ribadire i principi che governano l’applicazione dell’espulsione sanzione sostitutiva ai sensi dell’art. 16, comma 5, del D.Lgs. n. 286/1998 (Testo Unico sull’Immigrazione).

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha stabilito che non esiste alcuna preclusione temporale all’applicazione di questa misura, che può essere disposta «in ogni tempo» purché la pena detentiva da sostituire sia inferiore a due anni. Il fulcro della motivazione risiede nell’identificazione dell’unico vero “dato ostativo” all’espulsione: l’avvenuta espiazione, per intero, della pena detentiva. La sua esecuzione solo parziale, invece, non costituisce un impedimento.

Citando un proprio precedente (sentenza n. 26616 del 2024), la Cassazione ha ricordato che l’espulsione è una sanzione sostitutiva o alternativa alla detenzione. Pertanto, sebbene possa essere disposta anche durante l’espiazione della pena, non può essere eseguita nei confronti di chi, nel frattempo (medio tempore), l’abbia già interamente scontata. Poiché nel caso di specie la pena non era ancora terminata al momento dell’ordine di espulsione, il provvedimento del Magistrato di Sorveglianza è stato ritenuto pienamente legittimo.

Conclusioni

Questa ordinanza consolida l’orientamento giurisprudenziale sulla flessibilità dell’istituto dell’espulsione come sanzione sostitutiva. La decisione chiarisce in modo inequivocabile che il Magistrato di Sorveglianza ha il potere di emettere tale ordine in qualsiasi momento prima che la pena sia completamente espiata. La distinzione cruciale non è tra l’inizio o la fine della detenzione, ma tra una pena parzialmente scontata e una interamente scontata. Solo quest’ultima rende ineseguibile l’espulsione. La conseguenza per il ricorrente è stata la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria per aver proposto un ricorso inammissibile.

L’espulsione come sanzione sostitutiva può essere ordinata dal Magistrato di Sorveglianza verso la fine di una pena detentiva?
Sì. Secondo la Corte di Cassazione, il provvedimento può essere emesso ‘in ogni tempo’ prima che la pena detentiva sia stata scontata per intero.

Qual è l’unico impedimento all’esecuzione di un ordine di espulsione come sanzione sostitutiva?
L’unico dato ostativo (impedimento) indicato dalla Corte è l’avvenuta espiazione completa della pena. Se il condannato ha già scontato interamente la sua pena, l’espulsione non può più essere eseguita.

È necessaria una sentenza per disporre l’espulsione o è sufficiente un decreto del Magistrato di Sorveglianza?
Il provvedimento in esame conferma che un decreto del Magistrato di Sorveglianza è uno strumento valido e sufficiente per disporre l’espulsione come sanzione sostitutiva per pene inferiori a due anni, senza la necessità di una sentenza formale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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