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Esame testimoniale, divieto di formulare domande suggestive

E’ evidente che il divieto di formulare domande suggestive è espressamente previsto con riferimento alla parte che ha chiesto la citazione del teste, in quanto tale parte è ritenuta dal legislatore interessata a suggerire al teste risposte utili per la sua difesa. 398, comma 5 bis, c. p. p. ove devono osservarsi nell’esame del teste le forme stabilite per il dibattimento per il richiamo contenuto nell’art.

Pubblicato il 05 April 2012 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

E’ evidente che il divieto di formulare domande suggestive è espressamente previsto con riferimento alla parte che ha chiesto la citazione del teste, in quanto tale parte è ritenuta dal legislatore interessata a suggerire al teste risposte utili per la sua difesa.

E’, altresì, evidente, però, che detto divieto deve applicarsi comunque a tutti i soggetti che intervengono nell’esame testimoniale, operando ai sensi del comma 2 dell’art. 499 c.p.p.

Per tutti il divieto di porre domande che possono nuocere alla sincerità della risposta e dovendo anche dal giudice o dal suo ausiliare essere assicurata in ogni caso la genuinità delle risposte ai sensi del comma 6 del medesimo articolo.

A maggior ragione tali divieti e precauzioni devono essere osservati allorché il giudice procede all’esame diretto di un testimone che sia minore, ai sensi dell’art. 498, comma 4, c.p.p. in sede dibattimentale, ovvero in sede di incidente probatorio ai sensi dell’art. 398, comma 5 bis, c.p.p. ove devono osservarsi nell’esame del teste le forme stabilite per il dibattimento per il richiamo contenuto nell’art. 401, comma 5, c.p.p. .

Cassazione Penale, Sezione Terza, Sentenza n. 7373 udienza del 18 gennaio 2012 – depositata il 24 febbraio 2012

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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