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Errore materiale sentenza: ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso del Procuratore Generale avverso una sentenza che ometteva la pena pecuniaria nel dispositivo. La Corte ha qualificato l’omissione come un errore materiale in sentenza, correggibile con la procedura specifica dell’art. 130 c.p.p. e non tramite ricorso per cassazione, se questo è l’unico motivo di doglianza.

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Pubblicato il 6 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Errore Materiale Sentenza: La Cassazione Chiarisce l’Inammissibilità del Ricorso

Quando un giudice commette una svista nella stesura di una sentenza, qual è lo strumento corretto per porvi rimedio? Un recente provvedimento della Corte di Cassazione fa luce sulla distinzione tra violazione di legge e errore materiale in sentenza, chiarendo quando il ricorso diventa inammissibile. Il caso analizzato riguarda l’omessa indicazione della pena pecuniaria (la multa) nella parte dispositiva di una condanna per tentato furto pluriaggravato, una dimenticanza che ha portato la Procura a impugnare la decisione.

I Fatti del Caso: Una Dimenticanza nel Dispositivo

Il Tribunale di Verona aveva condannato un imputato per il reato di tentato furto pluriaggravato. La pena inflitta era di un anno e quattro mesi di reclusione. Tuttavia, la legge per questo tipo di reato prevede, oltre alla pena detentiva, anche una pena pecuniaria congiunta.

Nella parte finale della sentenza, il cosiddetto ‘dispositivo’, il giudice aveva omesso di indicare l’importo della multa. Il Procuratore Generale presso la Corte d’Appello, ritenendo tale omissione una violazione di legge, ha proposto ricorso per Cassazione, chiedendo l’annullamento parziale della sentenza proprio per la mancata applicazione della pena pecuniaria.

La Questione Giuridica: Un Errore Materiale in Sentenza

Il nodo centrale della questione non era se la multa fosse dovuta – lo era senza dubbio – ma quale fosse il corretto rimedio processuale per correggere la sua omissione. Si trattava di una vera e propria violazione di legge, che rendeva la pena illegale, oppure di un semplice errore materiale in sentenza?

La Corte di Cassazione ha abbracciato la seconda tesi. Analizzando la motivazione della sentenza del Tribunale, gli Ermellini hanno notato che il giudice di merito aveva chiaramente manifestato la sua intenzione di applicare anche la multa, specificandone persino l’importo di 200,00 euro e le modalità di calcolo. La sua mancata trascrizione nel dispositivo era, all’evidenza, frutto di una mera svista.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso del Procuratore inammissibile. La motivazione si fonda su un principio consolidato della procedura penale: esiste uno strumento specifico per rimediare a questo tipo di sviste, ed è la procedura di correzione dell’errore materiale disciplinata dall’art. 130 del codice di procedura penale.

Il ricorso per Cassazione, previsto dall’art. 606 c.p.p., è destinato a far valere vizi ben più gravi, come la violazione di legge o il vizio di motivazione. Proporre un ricorso al solo fine di correggere un’omissione palesemente materiale, per la quale esiste un’apposita procedura più snella, costituisce un uso improprio dello strumento impugnatorio. La Corte ha inoltre precisato che il suo potere di rettificare direttamente gli errori materiali, ai sensi dell’art. 619 c.p.p., può essere esercitato solo se il ricorso è, per altri profili, ammissibile. Se il ricorso è proposto unicamente per l’errore materiale, e quindi è di per sé inammissibile, tale potere non può essere attivato.

Le Conclusioni: La Giusta Procedura per la Correzione

La sentenza in esame offre un’importante lezione pratica: non tutte le imperfezioni di un provvedimento giudiziario giustificano un ricorso in Cassazione. Quando l’errore è palesemente materiale, come una svista o un’omissione che non riflette un’errata valutazione giuridica ma una semplice disattenzione nella stesura, la via da percorrere è quella della correzione ex art. 130 c.p.p. Questa distinzione è fondamentale per garantire l’efficienza del sistema giudiziario, evitando di sovraccaricare la Suprema Corte con questioni che possono e devono essere risolte con procedure più agili e appropriate.

Cos’è un errore materiale in una sentenza?
È una svista, un’omissione o un errore di calcolo che non altera la volontà del giudice espressa nella motivazione. Nel caso di specie, è stata l’omessa trascrizione della pena pecuniaria nel dispositivo, pur essendo stata prevista e calcolata nella parte motivazionale.

Un ricorso in Cassazione è il rimedio giusto per un errore materiale?
No. La sentenza stabilisce che un ricorso proposto al solo fine di correggere un errore materiale è inammissibile. Lo strumento corretto è la procedura di correzione prevista dall’art. 130 del codice di procedura penale.

Quando la Corte di Cassazione può correggere un errore materiale?
La Corte di Cassazione può esercitare il suo potere di rettifica di un errore materiale (ai sensi dell’art. 619 c.p.p.) solo se il ricorso che le è stato presentato è, per altri motivi, già ammissibile e quindi viene esaminato nel merito.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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