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Errore di fatto: Cassazione chiarisce i limiti

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 9964/2024, ha dichiarato inammissibile un ricorso straordinario per errore di fatto. Il caso riguardava un imputato condannato per associazione a delinquere che lamentava un errore percettivo da parte della stessa Corte in una precedente decisione. La Suprema Corte ha ribadito che l’errore di fatto, ai sensi dell’art. 625-bis c.p.p., consiste in una svista materiale nella lettura degli atti e non in un errore di valutazione o in un disaccordo con le motivazioni della sentenza, tracciando un confine netto tra errore percettivo e errore di giudizio.

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Pubblicato il 5 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Errore di Fatto: Quando la Cassazione Può Correggere Se Stessa?

Il sistema giudiziario prevede meccanismi per correggere eventuali sbagli, ma cosa succede quando l’errore è commesso dal più alto organo della giustizia, la Corte di Cassazione? La recente sentenza n. 9964 del 2024 della Seconda Sezione Penale offre un’analisi cruciale sui limiti del cosiddetto ricorso straordinario per errore di fatto. Questo strumento, previsto dall’articolo 625-bis del codice di procedura penale, non è una terza istanza di giudizio, ma un rimedio eccezionale con presupposti molto stringenti. La pronuncia in esame chiarisce la differenza fondamentale tra un errore percettivo, emendabile, e un errore valutativo, che invece attiene al merito della decisione e non può essere corretto con questo strumento.

Il Caso: un Ricorso Straordinario contro la Suprema Corte

La vicenda processuale ha origine dalla condanna di un imputato in appello per il reato di associazione a delinquere (art. 416 c.p.), in riforma di una precedente sentenza di assoluzione emessa in primo grado. L’imputato aveva proposto ricorso per cassazione, ma la Sesta Sezione della Suprema Corte lo aveva rigettato. Non dandosi per vinto, l’imputato, tramite i suoi difensori, ha presentato un ricorso straordinario avverso quest’ultima decisione, sostenendo che la Corte fosse incorsa in un duplice errore di fatto.

In primo luogo, si lamentava che la Corte non avesse esaminato un’argomentazione fondamentale, ovvero un presunto errore commesso in precedenza dallo stesso collegio giudicante. In secondo luogo, si contestava alla Corte di aver erroneamente ritenuto corretta la rinnovazione dell’istruzione probatoria in appello, senza considerare che le dichiarazioni dell’imputato non erano state adeguatamente valutate e confrontate con il resto del materiale probatorio.

Le Motivazioni della Decisione: Perché il Ricorso è Inammissibile?

La Seconda Sezione Penale ha dichiarato il ricorso inammissibile, ritenendolo manifestamente infondato. La Corte ha colto l’occasione per ribadire i principi consolidati in materia di errore di fatto.

L’Errore di Fatto non è un Errore di Giudizio

Il punto centrale della motivazione risiede nella distinzione tra errore percettivo ed errore valutativo. L’errore di fatto che giustifica il ricorso straordinario è solo quello che deriva da una svista, un’errata percezione di quanto riportato negli atti processuali. Si tratta, ad esempio, del leggere una data sbagliata, dell’attribuire una dichiarazione a una persona diversa o del non vedere un documento presente nel fascicolo. Questo errore deve aver avuto un’influenza decisiva sulla volontà del giudice, portandolo a una decisione che altrimenti non avrebbe preso.

Al contrario, non costituisce errore di fatto un errore nell’interpretazione di norme giuridiche, nella valutazione delle prove o nel ragionamento logico-giuridico che ha condotto alla decisione. Questi sono errori di giudizio, che possono essere contestati con i mezzi di impugnazione ordinari, ma non con il rimedio straordinario dell’art. 625-bis c.p.p.

L’Analisi dei Motivi del Ricorrente

Nel caso specifico, la Corte ha stabilito che le doglianze del ricorrente non riguardavano errori percettivi, ma un dissenso rispetto alla valutazione compiuta dalla Sesta Sezione. La Corte aveva, infatti, esaminato e compreso il tema dell’incompatibilità sollevato dalla difesa, ma lo aveva ritenuto infondato sulla base della giurisprudenza esistente. Il fatto che il ricorrente non condividesse tale valutazione o la ritenesse non esaustiva non trasforma un errore di giudizio in un errore di fatto.

Analogamente, anche il secondo motivo è stato rigettato perché implicava una critica alla valutazione della Corte d’appello sulla rilevanza delle dichiarazioni dell’imputato, un’attività prettamente valutativa e non un errore di percezione materiale.

Le Conclusioni: I Confini Invalicabili del Ricorso per Errore di Fatto

La sentenza n. 9964/2024 è un’importante conferma dei limiti rigorosi del ricorso straordinario per errore di fatto. Questo strumento non può essere utilizzato come un’ulteriore occasione per rimettere in discussione il merito di una decisione della Cassazione. La sua funzione è unicamente quella di rimediare a sviste materiali e oggettive che hanno viziato la formazione della volontà del giudice di legittimità. La decisione riafferma il principio secondo cui, una volta esauriti i gradi ordinari di giudizio, la valutazione giuridica compiuta dalla Suprema Corte, seppur criticabile, diventa definitiva, a meno che non sia inficiata da un errore percettivo di natura eccezionale. Di conseguenza, l’impugnazione è stata dichiarata inammissibile, con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Cos’è un “errore di fatto” che può giustificare un ricorso straordinario alla Corte di Cassazione?
Un “errore di fatto” è un errore puramente percettivo, causato da una svista o da un equivoco nella lettura degli atti processuali (ad esempio, leggere male una data o un nome). Non include errori di valutazione delle prove, di interpretazione delle norme giuridiche o di giudizio.

È possibile presentare un ricorso straordinario se non si è d’accordo con le motivazioni della Cassazione?
No. La sentenza chiarisce che il disaccordo con la valutazione giuridica o con l’argomentazione della Corte non costituisce un errore di fatto. Il ricorso straordinario non può essere usato come un’ulteriore istanza per ridiscutere il merito della decisione.

Perché il motivo di ricorso sulla rinnovazione dell’istruzione in appello è stato respinto?
È stato respinto perché la critica del ricorrente non riguardava un’errata percezione degli atti da parte della Cassazione, ma contestava la valutazione compiuta dalla Corte d’appello e avallata dalla Cassazione riguardo all’efficacia probatoria delle dichiarazioni dell’imputato. Si trattava, quindi, di un errore di giudizio e non di un errore di fatto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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