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Errore di fatto: Cassazione annulla per travisamento

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 43627/2024, ha annullato un’ordinanza della Corte di Appello di Napoli a causa di un palese errore di fatto. La corte territoriale aveva respinto una richiesta di riconoscimento della continuazione tra reati, ritenendo erroneamente che l’istanza non menzionasse una terza sentenza definitiva. La Cassazione ha invece accertato che tale sentenza era citata nell’atto originario, configurando un travisamento del contenuto della domanda. Di conseguenza, il provvedimento è stato annullato con rinvio per un nuovo esame.

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Pubblicato il 13 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Errore di Fatto: Quando il Giudice Legge Male gli Atti

La corretta lettura e interpretazione degli atti processuali è un pilastro fondamentale del sistema giudiziario. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 43627/2024) ha ribadito questo principio, annullando una decisione della Corte di Appello a causa di un palese errore di fatto. Il caso dimostra come una svista nella ricognizione del contenuto di un’istanza possa viziare irrimediabilmente un provvedimento e quali siano i rimedi previsti dall’ordinamento.

Il Caso: Una Domanda Interpretata Parzialmente

Un soggetto condannato con tre distinte sentenze definitive presentava un’istanza alla Corte di Appello di Napoli. La richiesta mirava a ottenere il riconoscimento della “continuazione”, un istituto che consente di unificare i reati commessi in esecuzione di un unico disegno criminoso in un’unica pena più mite rispetto alla somma aritmetica delle singole condanne.

Tuttavia, la Corte di Appello rigettava la domanda, sostenendo che essa fosse “limitata” a sole due delle tre sentenze di condanna. Secondo i giudici di merito, l’istanza non faceva alcuna menzione della terza sentenza, relativa a un grave delitto di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. Di conseguenza, la valutazione sul medesimo disegno criminoso veniva svolta in modo parziale e incompleto, portando al rigetto.

L’Errore di Fatto e il Ricorso in Cassazione

L’imputato, ritenendo la decisione ingiusta, proponeva ricorso per cassazione. La difesa denunciava un vizio specifico: il “travisamento” dei contenuti dell’istanza originaria. Si sosteneva, infatti, che contrariamente a quanto affermato dalla Corte di Appello, l’atto depositato menzionava esplicitamente anche la terza sentenza di condanna.

Il ricorso si basava quindi su un punto cruciale: non si chiedeva alla Cassazione di rivalutare i fatti del reato, ma di constatare un errore di fatto percettivo commesso dal giudice di merito. In pratica, la Corte di Appello aveva letto in modo errato o incompleto il documento su cui doveva decidere, fondando la propria decisione su un presupposto fattuale inesistente.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha ritenuto il ricorso fondato, definendo il profilo sollevato “preliminare ed assorbente”. Gli Ermellini, dopo aver esaminato gli atti, hanno confermato che l’istanza originaria, depositata l’11 aprile 2023, conteneva effettivamente il riferimento a tutte e tre le sentenze, inclusa quella che la Corte di Appello aveva omesso di considerare.

La decisione impugnata, pertanto, si basava su una “erronea ricognizione dei contenuti della domanda”. Questo tipo di errore non attiene a una valutazione di merito, ma a una svista materiale nella percezione di un dato processuale oggettivo. Quando un errore di fatto di questa natura è decisivo, ovvero influenza in modo determinante il contenuto della decisione, il provvedimento risulta viziato e deve essere annullato.

Le Conclusioni: Annullamento e Nuovo Giudizio

In conclusione, la Corte di Cassazione ha annullato l’ordinanza impugnata. Tuttavia, non potendo decidere direttamente nel merito, ha disposto l’annullamento “con rinvio”. Ciò significa che il caso torna alla Corte di Appello di Napoli, che dovrà procedere a un nuovo giudizio sulla richiesta di continuazione. Per garantire l’imparzialità, il nuovo esame sarà affidato a una diversa sezione della stessa Corte. Questa pronuncia riafferma l’importanza del controllo di legittimità della Cassazione anche su vizi che, pur apparendo formali, incidono sulla sostanza stessa del diritto di difesa e sulla corretta amministrazione della giustizia.

Cosa si intende per ‘travisamento’ o ‘errore di fatto’ in un provvedimento giudiziario?
Si tratta di un errore commesso dal giudice che basa la propria decisione su una percezione errata del contenuto di un documento o di una prova presente nel fascicolo processuale. In questo caso, la Corte d’Appello ha erroneamente ritenuto che un’istanza non menzionasse una specifica sentenza, quando invece era presente.

Cosa accade quando la Corte di Cassazione rileva un errore di fatto decisivo?
Come stabilito in questa sentenza, la Corte di Cassazione annulla il provvedimento viziato. Se non può decidere direttamente nel merito della questione, dispone l’annullamento con rinvio, ordinando a un altro giudice di pari grado di riesaminare il caso tenendo conto della corretta rappresentazione dei fatti.

È possibile chiedere l’applicazione della continuazione tra reati giudicati con sentenze definitive diverse?
Sì, la legge consente di presentare un’istanza in fase esecutiva per ottenere il riconoscimento della continuazione tra reati oggetto di diverse sentenze irrevocabili, a condizione che si dimostri che i reati sono stati commessi in esecuzione di un medesimo disegno criminoso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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