LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Errore di fatto: Cassazione annulla per data errata

La Corte di Cassazione ha annullato un’ordinanza del Tribunale di Brescia a causa di un palese errore di fatto. Il giudice dell’esecuzione aveva respinto un’istanza di prescrizione della pena basandosi su una data di commissione di un altro reato che era palesemente errata. Riconosciuto l’errore come evidente ‘ictu oculi’, la Suprema Corte ha rinviato il caso per un nuovo giudizio.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 21 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Errore di Fatto sulla Data del Reato: la Cassazione Annulla e Rinvia

Nel processo penale, l’accuratezza dei dati è un pilastro fondamentale per garantire una giustizia equa. Un singolo dato errato può alterare il corso di un procedimento, specialmente quando si tratta di calcolare i termini di prescrizione. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha ribadito questo principio, annullando una decisione a causa di un palese errore di fatto commesso dal giudice dell’esecuzione. Questo caso dimostra come la vigilanza difensiva e il controllo di legittimità siano essenziali per correggere sviste che possono avere conseguenze significative per l’imputato.

Il Caso: Prescrizione e un Errore sulla Data

La vicenda ha origine da un’ordinanza del Tribunale di Brescia, in qualità di giudice dell’esecuzione. Il Tribunale aveva dichiarato estinta per prescrizione una pena inflitta al ricorrente con una sentenza del 2009. Tuttavia, aveva respinto la richiesta di estinzione per un’altra pena, inflitta con una precedente sentenza del 2008.

La ragione del rigetto si basava sulla convinzione del giudice che la prescrizione della pena del 2008 fosse stata interrotta dalla commissione di un nuovo reato, giudicato con la sentenza del 2009. Secondo il Tribunale, questo nuovo reato sarebbe stato commesso il 10 marzo 2009, una data successiva alla sentenza del 2008.

L’Errore di Fatto Rilevato dalla Difesa

Il ricorrente, attraverso il suo legale, ha presentato ricorso in Cassazione, sostenendo che il giudice dell’esecuzione avesse commesso un grave errore di fatto. La difesa ha evidenziato che la data di commissione del reato, come risultava chiaramente dal certificato penale, non era il 10 marzo 2009, bensì il 24 settembre 2007.

L’incongruenza logica della decisione

L’errore non era solo una questione di date, ma rappresentava un’incongruenza logica palese. L’ordinanza impugnata indicava che il reato (commesso nel 2009) era avvenuto dopo la sentenza che lo aveva giudicato (emessa a gennaio 2009), una circostanza temporalmente impossibile. Questo tipo di errore, definito in latino “ictu oculi” (evidente a colpo d’occhio), ha costituito il fulcro del ricorso.

La Decisione della Cassazione: L’Annullamento per un evidente errore di fatto

La Corte di Cassazione ha ritenuto il ricorso pienamente fondato. Analizzando gli atti, i giudici supremi hanno confermato la tesi difensiva, riscontrando l’evidente errore nel provvedimento del Tribunale di Brescia.

le motivazioni

La motivazione della Corte è stata netta e concisa. Il rilievo difensivo trovava piena conferma nella consultazione degli atti processuali. L’errore del giudice dell’esecuzione era talmente palese da essere visibile “ictu oculi”. La Suprema Corte ha sottolineato l’assurdità logica di indicare un fatto di reato come avvenuto in una data posteriore alla decisione che lo ha giudicato. Un errore così manifesto non poteva che portare all’annullamento della decisione impugnata.

le conclusioni

Di conseguenza, la Corte di Cassazione ha annullato l’ordinanza del Tribunale di Brescia, disponendo il rinvio degli atti allo stesso tribunale per un nuovo giudizio. Questa decisione riafferma un principio cruciale: la correttezza dei dati fattuali è imprescindibile per l’applicazione della legge. Il nuovo giudice dovrà riconsiderare l’istanza di prescrizione basandosi sulla data corretta del reato (24 settembre 2007), con un esito che sarà presumibilmente diverso. Il caso serve da monito sull’importanza della precisione e del controllo scrupoloso degli atti in ogni fase del procedimento penale, specialmente in quella esecutiva, dove si decide della libertà personale.

Cosa succede se un giudice commette un errore di fatto evidente in un’ordinanza?
Se un giudice commette un errore di fatto evidente (“ictu oculi”), come in questo caso riguardo alla data di un reato, la sua decisione può essere impugnata. La Corte di Cassazione, se riconosce l’errore, può annullare il provvedimento e rinviare il caso a un altro giudice per una nuova e corretta valutazione.

In che modo la data di commissione di un reato influisce sulla prescrizione di una pena precedente?
La commissione di un nuovo reato entro determinati termini può impedire il decorso della prescrizione per una pena inflitta con una sentenza precedente. Per questo motivo, stabilire con esattezza la data del nuovo reato è fondamentale per calcolare correttamente se una pena sia estinta o meno.

Qual è stato l’esito finale del ricorso in Cassazione in questo caso?
La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, annullando l’ordinanza del Tribunale di Brescia. Ha disposto il rinvio degli atti allo stesso Tribunale, il quale dovrà procedere a un nuovo giudizio tenendo conto della data corretta del reato in questione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati