Errore di Fatto in Cassazione: Come il Risarcimento del Danno Annulla la Condanna per Furto
La Corte di Cassazione, con una recente sentenza, offre un importante chiarimento sul valore delle condotte riparatorie e sul rimedio del ricorso straordinario per errore di fatto. Il caso riguarda un uomo condannato per furto di giornali che, grazie a un risarcimento tempestivo, ha visto la sua condanna annullata. Questa decisione evidenzia come un errore percettivo della Corte possa essere corretto, cambiando radicalmente l’esito di un procedimento penale.
I Fatti del Caso
Un uomo veniva condannato in primo e secondo grado per il furto di alcuni giornali da un supermercato, per un valore di circa 180 euro. L’imputato, tuttavia, aveva agito prontamente per rimediare al suo gesto: aveva immediatamente restituito la merce sottratta e, prima ancora dell’inizio del processo, aveva versato una somma di 200 euro a titolo di risarcimento del danno.
Nonostante ciò, la sua richiesta di applicare l’istituto delle condotte riparatorie (art. 162-ter c.p.p.), che avrebbe potuto estinguere il reato, veniva inizialmente respinta. La Corte di Cassazione, in un primo momento, aveva addirittura dichiarato inammissibile il suo ricorso.
La Svolta: il Ricorso Straordinario per Errore di Fatto
Di fronte alla prima decisione negativa, la difesa ha presentato un ricorso straordinario ai sensi dell’art. 625-bis c.p.p., denunciando un palese errore di fatto. L’errore consisteva nell’omessa valutazione, da parte della Corte, del pagamento della somma di 200 euro a titolo di risarcimento. Si trattava di un fatto documentato e decisivo, che era stato completamente ignorato.
La Corte di Cassazione, riesaminando il caso, ha riconosciuto il proprio errore. Ha quindi revocato la precedente ordinanza di inammissibilità e ha proceduto a una nuova valutazione, annullando senza rinvio la sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello.
Le Motivazioni della Decisione
La motivazione della Suprema Corte si fonda su due pilastri fondamentali. In primo luogo, l’ammissione dell’errore di fatto: i giudici hanno accertato di non aver considerato un elemento cruciale, ovvero l’avvenuto risarcimento integrale del danno. Questo tipo di svista è definito un ‘atto percettivo emendabile’ attraverso lo strumento del ricorso straordinario.
In secondo luogo, la Corte ha valorizzato l’importanza delle condotte riparatorie. L’art. 162-ter del codice di procedura penale prevede che, per determinati reati, se l’imputato ripara interamente il danno prima del dibattimento, il reato si estingue. Con le recenti riforme legislative (D.Lgs. 150/2022), il tipo di furto contestato è diventato procedibile a querela. La riparazione del danno ha quindi reso applicabile la causa di estinzione del reato, poiché tutte le condizioni previste dalla legge erano state soddisfatte dall’imputato.
Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche
Questa sentenza è di notevole importanza pratica. Ribadisce che il risarcimento del danno, se effettuato in modo completo e tempestivo, è uno strumento efficace per ottenere l’estinzione del reato, specialmente per quelli di minore gravità. Inoltre, conferma che anche le decisioni della Corte di Cassazione non sono infallibili e che il sistema prevede rimedi, come il ricorso straordinario per errore di fatto, per correggere sviste che potrebbero compromettere i diritti dell’imputato. La decisione finale di annullamento senza rinvio ha estinto il reato, chiudendo definitivamente la vicenda giudiziaria a favore dell’imputato che si era attivato per porre rimedio al proprio illecito.
Cos’è un ricorso straordinario per errore di fatto?
È un rimedio legale che consente di contestare una decisione della Corte di Cassazione quando questa ha commesso un errore nel percepire un fatto processuale decisivo, come l’omessa valutazione di un documento o di una prova come il pagamento del risarcimento.
Perché la condanna per furto è stata annullata?
La condanna è stata annullata perché il reato è stato dichiarato estinto. L’imputato aveva integralmente risarcito il danno prima dell’inizio del processo e, per effetto di una recente modifica legislativa, il reato era divenuto procedibile a querela. La riparazione ha quindi attivato la causa di estinzione prevista dall’art. 162-ter c.p.p.
Quale effetto ha avuto il pagamento di 200 euro?
Il pagamento di 200 euro, unito alla restituzione dei beni, ha costituito una ‘condotta riparatoria’ integrale. Questo ha soddisfatto i requisiti dell’art. 162-ter c.p.p., portando all’estinzione del reato e, di conseguenza, all’annullamento della sentenza di condanna.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 3 Num. 7534 Anno 2025
Penale Sent. Sez. 3 Num. 7534 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 24/10/2024
SENTENZA
sul ricorso di COGNOME nato a Milano il 23/06/1971, avverso l’ordinanza in data 17/04/2024 della Corte di cassazione, visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso; udita la relazione svolta dal consigliere NOME COGNOME letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, NOME COGNOME che ha concluso chiedendo l’annullamento con rinvio
RITENUTO IN FATTO
1.Con sentenza in data 28 settembre 2022 la Corte di appello di Brescia, in parziale riforma della sentenza in data 15 dicembre 2021 del Tribunale di Bergamo, aveva ridotto la pena irrogata a Rossano COGNOME per il reato di cui agli art. 624 e 625, primo comma, n. 7, cod. pen., consistente nel furto di giornali al supermercato del valore di euro 180,47. Presentato il ricorso per cassazione per invocare l’applicazione dell’art. 162-ter cod. proc. pen., dal momento che l’imputato aveva restituito immediatamente i giornali e aveva corrisposto la somma di euro 200 a titolo di risarcimento del danno prima dell’inizio del processo, la Corte di cassazione, Sezione Settima, aveva dichiarato l’inammissibilità.
L’imputato presenta ricorso straordinario per errore di fatto ai sensi dell’art. 625-bis cod. proc. pen. eccependo che la Corte di cassazione aveva omesso di valutare il pagamento della somma di euro 200 a titolo di risarcimento del danno. Chiede dunque la sospensione degli effetti dell’ordinanza e l’accoglimento del ricorso.
CONSIDERATO IN DIRITTO
Il ricorso è fondato. La sospensione degli effetti dell’ordinanza della Settima Sezione penale è stata già disposta con ordinanza a verbale all’udienza del 10 settembre 2024. In questa sede si dispone la revoca dell’ordinanza, perché la Corte di cassazione ha omesso di considerare che l’imputato, il quale aveva già restituito le riviste, ha anche spontaneamente adempiuto al ristoro del danno prima dell’inizio del processo, per cui ricorrono le condizioni dell’art. 162-ter cod. pen. che giustifica il proscioglimento per intervenuta riparazione essendo divenuto procedibile a querela il reato ascrittogli in seguito all’art. 85 d.lgs. n. 150 del 202 Si tratta di un tipico atto percettivo emendabile con il rimedio esperito del ricorso straordinario ai sensi dell’art. 625-bis cod. proc. pen.
P.Q.M.
Revoca l’ordinanza della Settima Sezione Penale della Corte di cassazione n. 19442 del 17/4/2024 nei confronti di COGNOME Rossano. Annulla senza rinvio la sentenza della Corte d appello di Brescia n. 2162 del 19/9/2022 per essere il reato estinto per intervenuta riparazione.
Così deciso, il 24 ottobre 2024
Il Consigliere estensore
Il Presldente