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Errore di fatto: Cassazione annulla condanna per furto

La Corte di Cassazione ha annullato una condanna per furto in un supermercato a seguito di un ricorso straordinario per errore di fatto. La Corte aveva inizialmente ignorato il risarcimento del danno di 200 euro effettuato dall’imputato prima del processo. Riconosciuto l’errore, e considerato il risarcimento integrale, il reato è stato dichiarato estinto per condotte riparatorie, portando all’annullamento della sentenza.

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Pubblicato il 14 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Errore di Fatto in Cassazione: Come il Risarcimento del Danno Annulla la Condanna per Furto

La Corte di Cassazione, con una recente sentenza, offre un importante chiarimento sul valore delle condotte riparatorie e sul rimedio del ricorso straordinario per errore di fatto. Il caso riguarda un uomo condannato per furto di giornali che, grazie a un risarcimento tempestivo, ha visto la sua condanna annullata. Questa decisione evidenzia come un errore percettivo della Corte possa essere corretto, cambiando radicalmente l’esito di un procedimento penale.

I Fatti del Caso

Un uomo veniva condannato in primo e secondo grado per il furto di alcuni giornali da un supermercato, per un valore di circa 180 euro. L’imputato, tuttavia, aveva agito prontamente per rimediare al suo gesto: aveva immediatamente restituito la merce sottratta e, prima ancora dell’inizio del processo, aveva versato una somma di 200 euro a titolo di risarcimento del danno.

Nonostante ciò, la sua richiesta di applicare l’istituto delle condotte riparatorie (art. 162-ter c.p.p.), che avrebbe potuto estinguere il reato, veniva inizialmente respinta. La Corte di Cassazione, in un primo momento, aveva addirittura dichiarato inammissibile il suo ricorso.

La Svolta: il Ricorso Straordinario per Errore di Fatto

Di fronte alla prima decisione negativa, la difesa ha presentato un ricorso straordinario ai sensi dell’art. 625-bis c.p.p., denunciando un palese errore di fatto. L’errore consisteva nell’omessa valutazione, da parte della Corte, del pagamento della somma di 200 euro a titolo di risarcimento. Si trattava di un fatto documentato e decisivo, che era stato completamente ignorato.

La Corte di Cassazione, riesaminando il caso, ha riconosciuto il proprio errore. Ha quindi revocato la precedente ordinanza di inammissibilità e ha proceduto a una nuova valutazione, annullando senza rinvio la sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello.

Le Motivazioni della Decisione

La motivazione della Suprema Corte si fonda su due pilastri fondamentali. In primo luogo, l’ammissione dell’errore di fatto: i giudici hanno accertato di non aver considerato un elemento cruciale, ovvero l’avvenuto risarcimento integrale del danno. Questo tipo di svista è definito un ‘atto percettivo emendabile’ attraverso lo strumento del ricorso straordinario.

In secondo luogo, la Corte ha valorizzato l’importanza delle condotte riparatorie. L’art. 162-ter del codice di procedura penale prevede che, per determinati reati, se l’imputato ripara interamente il danno prima del dibattimento, il reato si estingue. Con le recenti riforme legislative (D.Lgs. 150/2022), il tipo di furto contestato è diventato procedibile a querela. La riparazione del danno ha quindi reso applicabile la causa di estinzione del reato, poiché tutte le condizioni previste dalla legge erano state soddisfatte dall’imputato.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

Questa sentenza è di notevole importanza pratica. Ribadisce che il risarcimento del danno, se effettuato in modo completo e tempestivo, è uno strumento efficace per ottenere l’estinzione del reato, specialmente per quelli di minore gravità. Inoltre, conferma che anche le decisioni della Corte di Cassazione non sono infallibili e che il sistema prevede rimedi, come il ricorso straordinario per errore di fatto, per correggere sviste che potrebbero compromettere i diritti dell’imputato. La decisione finale di annullamento senza rinvio ha estinto il reato, chiudendo definitivamente la vicenda giudiziaria a favore dell’imputato che si era attivato per porre rimedio al proprio illecito.

Cos’è un ricorso straordinario per errore di fatto?
È un rimedio legale che consente di contestare una decisione della Corte di Cassazione quando questa ha commesso un errore nel percepire un fatto processuale decisivo, come l’omessa valutazione di un documento o di una prova come il pagamento del risarcimento.

Perché la condanna per furto è stata annullata?
La condanna è stata annullata perché il reato è stato dichiarato estinto. L’imputato aveva integralmente risarcito il danno prima dell’inizio del processo e, per effetto di una recente modifica legislativa, il reato era divenuto procedibile a querela. La riparazione ha quindi attivato la causa di estinzione prevista dall’art. 162-ter c.p.p.

Quale effetto ha avuto il pagamento di 200 euro?
Il pagamento di 200 euro, unito alla restituzione dei beni, ha costituito una ‘condotta riparatoria’ integrale. Questo ha soddisfatto i requisiti dell’art. 162-ter c.p.p., portando all’estinzione del reato e, di conseguenza, all’annullamento della sentenza di condanna.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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