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Errore di calcolo prescrizione: Cassazione annulla

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 9908/2024, ha annullato una sua precedente decisione a causa di un errore di calcolo prescrizione. Un ricorso straordinario ha evidenziato come il termine di sospensione fosse stato calcolato erroneamente in 217 giorni anziché 114. Ricalcolando correttamente, il reato risultava prescritto prima della precedente pronuncia, portando alla revoca della condanna per quel capo d’imputazione.

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Pubblicato il 5 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Errore di Calcolo Prescrizione: la Cassazione Corregge Sé Stessa

Un errore di calcolo prescrizione può avere conseguenze determinanti sull’esito di un processo penale, persino quando il caso è già giunto al vaglio della Corte di Cassazione. Con la recente sentenza n. 9908 del 2024, la Suprema Corte offre un chiaro esempio di come lo strumento del ricorso straordinario per errore materiale possa sanare una svista decisiva, portando all’annullamento di una sua precedente pronuncia e alla declaratoria di estinzione del reato. Questo caso evidenzia l’importanza della precisione nel computo dei termini processuali e la funzione correttiva del sistema giudiziario.

I Fatti del Ricorso

La vicenda trae origine da un ricorso straordinario presentato dal difensore di un imputato avverso una sentenza della stessa Corte di Cassazione. La precedente decisione aveva dichiarato inammissibile il ricorso per un capo d’imputazione relativo a una contravvenzione al codice della navigazione, ritenendo che il reato non fosse ancora prescritto.

Tuttavia, il ricorrente ha sostenuto che la Corte fosse incorsa in un palese errore materiale nel calcolare il periodo di sospensione della prescrizione. A suo dire, i giorni di sospensione totali non erano 217, come indicato in motivazione, bensì 114. Questa differenza, apparentemente solo numerica, era in realtà sostanziale, poiché, con il calcolo corretto, il reato risultava estinto per prescrizione già prima della data in cui la Cassazione aveva emesso la sua decisione.

L’Errore di Calcolo Prescrizione al Centro del Caso

Il nucleo della questione giuridica risiede nella distinzione tra errore di fatto ed errore di diritto. Il ricorso straordinario previsto dall’art. 625-bis del codice di procedura penale è ammesso solo per correggere errori percettivi (sviste o equivoci nella lettura degli atti) e non per contestare valutazioni giuridiche, anche se errate.

Nel caso in esame, il ricorrente ha dimostrato che la Corte aveva commesso un doppio errore di calcolo:
1. Un primo periodo di sospensione era stato calcolato in 39 giorni anziché i corretti 35.
2. Un secondo periodo era stato conteggiato in 65 giorni anziché i corretti 36.

Questo errore di calcolo prescrizione ha portato a un totale di sospensione erroneamente quantificato in 217 giorni, mentre il computo esatto, sommando anche altri periodi, ammontava a 114 giorni. La Corte ha riconosciuto che si trattava di un mero errore percettivo, emendabile attraverso il rimedio straordinario, poiché la questione non implicava complesse valutazioni giuridiche, ma un semplice calcolo matematico basato sugli atti processuali.

La Decisione della Corte di Cassazione

Accogliendo il ricorso, la Suprema Corte ha revocato la sua precedente sentenza limitatamente al capo d’imputazione interessato dall’errore. Ha quindi proceduto a ricalcolare correttamente i termini.

Le Motivazioni

La Corte ha ribadito che l’omessa rilevazione della prescrizione è emendabile con il ricorso straordinario quando, come nel caso di specie, deriva da un errore percettivo e non da un autonomo percorso decisorio errato. Partendo dalla data di commissione del reato (13/02/2018), il termine di prescrizione massima quinquennale sarebbe scaduto il 13/02/2023. Aggiungendo il corretto periodo di sospensione di 114 giorni, la data ultima per la prescrizione era il 07/06/2023. Poiché la precedente sentenza di Cassazione era stata pronunciata il 03/07/2023, il reato era già estinto a quella data. L’errore di calcolo aveva quindi indotto la Corte a ritenere erroneamente il reato non prescritto.

Le Conclusioni

Per effetto di questa correzione, la Cassazione ha annullato senza rinvio la sentenza della Corte d’Appello che aveva condannato l’imputato per quel reato, dichiarandolo estinto per intervenuta prescrizione. La decisione sottolinea un principio fondamentale: la giustizia deve poter correggere i propri errori materiali per garantire la corretta applicazione della legge. L’errore di calcolo prescrizione, sebbene possa sembrare un dettaglio tecnico, incide direttamente sui diritti fondamentali dell’imputato e sull’esito del giudizio.

Che cos’è un errore di fatto che giustifica un ricorso straordinario in Cassazione?
È un errore percettivo, come una svista o un equivoco nella lettura degli atti, che ha viziato la formazione della volontà del giudice e lo ha portato a una decisione diversa da quella che avrebbe preso senza l’errore. Non deve essere un errore di valutazione giuridica.

Un errore di calcolo prescrizione può essere corretto con il ricorso straordinario?
Sì. La sentenza chiarisce che l’omessa rilevazione della prescrizione, se derivante da un mero errore percettivo nel calcolo dei termini (come in questo caso), è emendabile tramite il ricorso previsto dall’art. 625-bis c.p.p.

Qual è stata la conseguenza dell’errore di calcolo nel caso specifico?
La Corte, in una precedente sentenza, aveva calcolato un periodo di sospensione di 217 giorni, concludendo che il reato non fosse prescritto. Il ricalcolo corretto ha invece determinato una sospensione di soli 114 giorni, dimostrando che il reato si era estinto prima della pronuncia. Di conseguenza, la Cassazione ha revocato la sua precedente decisione e annullato la sentenza di condanna per quel reato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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