Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 10275 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 10275 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 09/01/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: COGNOME NOME nato a CIVITAVECCHIA il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 15/05/2023 della CORTE APPELLO di ROMA
dato avviso alle parti; udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso di NOME COGNOME;
ritenuto che il primo motivo di ricorso, con cui la difesa deduce vizio di motivazione in punto di elemento soggettivo del reato, è manifestamente infondato avendo la Corte motivato sul punto con riferimento al consolidato orientamento secondi cui, ai fini della configurabilità del reato di ricettazione, la prova dell’elemento soggettivo può essere raggiunta da qualsiasi elemento, anche indiretto, e quindi anche dall’omessa o non attendibile indicazione della provenienza della cosa ricevuta da parte del soggetto agente (cfr., tra le tante, Sez. 2, n. 53017 del 22/11/2016, Alotta, Rv. 268713 – 01 che, in motivazione, ha precisato che ciò non costituisce una deroga ai principi in tema di onere della prova, e nemmeno un “vulnus” alle guarentigie difensive, in quanto è la stessa struttura della fattispecie incriminatrice che richiede, ai fini dell’indagine sull consapevolezza circa la provenienza illecita della “res”, il necessario accertamento sulle modalità acquisitive della stessa; conf., nello stesso senso, Sez. 2, n. 20193 del 19/04/2017, COGNOME NOME, COGNOME Rv. 270120 COGNOME 01; Sez. 2, n. 52271 del 10/11/2016, COGNOME NOME, COGNOME Rv. 268643 COGNOME 01; Sez. 1, n. 13599 del 13/03/2012, Pomella, Rv. 252285 – 01);
rilevato che il secondo motivo è a sua volta manifestamente infondato dovendosi ribadire che “le attenuanti generiche non possono essere intese come oggetto di benevola e discrezionale “concessione” del giud(ce, ma come il riconoscimento di situazioni non contemplate specificamente, non comprese cioè tra le circostanze da valutare ai sensi dell’ari:. 133 cod. pen.’ che presentano tuttavia connotazioni tanto rilevanti e speciali da esigere una più incisiva, particolare, considerazione ai fini della quantificazione della pena” (cfr., Sez. 2, n. 14307 del 14.3.2017, COGNOME; Sez. 2, n. 30228 del 5.6.2014, COGNOME); in definitiva, quindi, “la concessione delle attenuanti generiche deve essere fondata sull’accertamento di situazioni idonee a giustificare un trattamento di speciale benevolenza in favore dell’imputato; ne consegue che, quando la relativa richiesta non specifica gli elementi e le circostanze che, sottoposte alla valutazione del giudice, possano convincerlo della fondatezza e legittimità dell’istanza, l’onere di motivazione del diniego dell’attenuante è soddisfatto con il solo richiamo alla ritenuta assenza dagli atti di elementi positivi su cui fondare il riconoscimento del beneficio” (cfr., Sez. 3, n. 9836 del 17/11/2015, COGNOME, Rv. 266460 – 01; Sez. 3 – , n. 54179 del 17/07/2018, D., Rv. 275440 – 01); il giudice di merito,
inoltre, nel motivare il diniego della concessione delle attenuanti generiche, non deve necessariamente prendere in considerazione tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli dedotti dalle parti o rilevabili dagli atti, essendo sufficiente che egl faccia riferimento a quelli da lui ritenuti decisivi o comunque rilevanti, rimanendo in COGNOME tal COGNOME modo COGNOME disattesi COGNOME o COGNOME superati COGNOME tutti COGNOME gli COGNOME altri COGNOME da COGNOME tale COGNOME valutazione (cfr., Sez. 2 – , n. 23903 del 15/07/2020, COGNOME, Rv. 279549 2; Sez. 3 – , COGNOME n. 1913 del 20/12/2018, COGNOME , , Rv. 275509 3; Sez. 5, n. 43952 del 13/04/2017, COGNOME, Rv. 271269 01; Sez. 2, n. 3896 del 20/01/2016, COGNOME, Rv. 265826 – 01);
rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso in Roma, il 09/01/2024
Il Presidente