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Elemento soggettivo: perché è cruciale nei reati?

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza di condanna per reati edilizi e di invasione di terreni. La decisione è stata presa a causa della totale assenza di motivazione riguardo all’elemento soggettivo, ovvero la consapevolezza e volontà dell’imputato di commettere i reati contestati. Il caso è stato rinviato al Tribunale per un nuovo giudizio che dovrà valutare attentamente questo aspetto cruciale.

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Pubblicato il 17 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

L’Elemento Soggettivo: Pilastro Fondamentale nel Processo Penale

Nel diritto penale, non basta dimostrare che una persona abbia materialmente commesso un fatto previsto dalla legge come reato. Per arrivare a una condanna, è indispensabile provare anche la presenza dell’elemento soggettivo, ovvero l’atteggiamento psicologico dell’autore: ha agito con dolo (intenzionalmente) o con colpa (per negligenza, imprudenza o imperizia)? Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 393/2024) ribadisce con forza questo principio, annullando una condanna proprio per la mancata analisi di questo aspetto cruciale.

I Fatti del Caso

Un individuo era stato condannato in primo grado dal Tribunale di Locri per una serie di reati, tra cui invasione di terreni ed edifici (art. 633 cod. pen.) e abusi edilizi (art. 44 d.P.R. 380/2001). La condanna prevedeva una pena pecuniaria e l’ordine di rimozione dell’opera abusiva.

Contro questa decisione, la difesa ha proposto appello. Tuttavia, la Corte d’Appello ha rilevato che, per la natura della pena (solo ammenda), la sentenza non era appellabile e ha correttamente riqualificato l’impugnazione come ricorso per cassazione, trasmettendo gli atti alla Suprema Corte.

La Decisione della Cassazione e l’Importanza dell’Elemento Soggettivo

Il difensore, nel suo ricorso, ha sollevato un unico ma decisivo motivo: la violazione di legge e il vizio di motivazione. In pratica, ha sostenuto che la sentenza di primo grado era completamente priva di una spiegazione sul perché si dovesse ritenere sussistente l’elemento soggettivo dei reati contestati. Il giudice si era limitato a descrivere i fatti materiali (le condotte abusive) e lo stato dei luoghi, senza indagare sulla coscienza e volontà dell’imputato di commettere tali illeciti.

La Corte di Cassazione ha accolto pienamente questa doglianza. I giudici supremi hanno osservato che, di fronte a una pluralità di condotte e alle prove documentali presentate dalla difesa (provenienti anche da pubbliche amministrazioni), il Tribunale aveva omesso qualsiasi considerazione sull’atteggiamento psicologico dell’imputato.

Le Motivazioni della Sentenza

La motivazione della sentenza impugnata è stata giudicata omessa sul punto cruciale della ricorrenza dell’elemento soggettivo. La Cassazione ha sottolineato che descrivere semplicemente la condotta materiale non è sufficiente per fondare un giudizio di colpevolezza. Il giudice ha l’obbligo di spiegare le ragioni per cui ritiene che l’imputato abbia agito con dolo o, nei casi previsti, con colpa.

Questa omissione costituisce una grave violazione di legge, poiché rende impossibile comprendere l’iter logico-giuridico seguito dal giudice per affermare la responsabilità penale. Di conseguenza, la Corte ha annullato la sentenza e ha disposto il rinvio del processo al Tribunale di Locri, che dovrà celebrare un nuovo giudizio in diversa composizione. Il nuovo giudice avrà il compito specifico di motivare in modo completo ed esauriente la sussistenza o meno dell’elemento soggettivo per le fattispecie contestate.

Le Conclusioni

Questa pronuncia è un importante monito sull’imprescindibilità dell’accertamento dell’elemento soggettivo nel processo penale. Non può esistere una responsabilità penale “oggettiva”, basata sul solo fatto materiale. Ogni condanna deve essere supportata da una motivazione rigorosa che dia conto anche della componente psicologica del reato. L’annullamento con rinvio deciso dalla Cassazione garantisce che il diritto di difesa sia pienamente tutelato e che nessun cittadino possa essere condannato senza una valutazione completa di tutti gli elementi costitutivi del reato, compreso quello interiore.

Perché la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di condanna?
La sentenza è stata annullata perché il giudice di primo grado ha omesso completamente la motivazione riguardo all’elemento soggettivo del reato, cioè non ha spiegato perché l’imputato dovesse ritenersi consapevole e volontario nel commettere i fatti contestati.

Cosa si intende per ‘elemento soggettivo’ di un reato?
L’elemento soggettivo è l’atteggiamento psicologico dell’autore rispetto al reato commesso. Si riferisce alla sua intenzione (dolo) o alla sua negligenza/imprudenza (colpa). Senza la prova di questo elemento, non può esserci una condanna penale.

Cosa accadrà adesso nel processo?
Il processo è stato rinviato al Tribunale di Locri, in una diversa composizione. Il nuovo giudice dovrà riesaminare il caso e, in particolare, dovrà fornire una motivazione completa e dettagliata sulla sussistenza o meno dell’elemento soggettivo in capo all’imputato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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