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Eccezione di incompetenza: Cassazione annulla condanna

La Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio una sentenza di condanna per falso ideologico a carico di un consulente tecnico. Il caso verteva su una perizia ritenuta falsa. Sebbene condannato in appello dopo un’assoluzione in primo grado, l’imputato ha fatto ricorso in Cassazione. La Suprema Corte ha ritenuto ammissibile il ricorso, basandosi sul fatto che l’eccezione di incompetenza territoriale, già sollevata in primo grado, poteva essere legittimamente riproposta dall’imputato assolto. Poiché il ricorso non era inammissibile e il reato era nel frattempo caduto in prescrizione, la condanna è stata annullata.

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Pubblicato il 2 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Eccezione di Incompetenza: La Cassazione Annulla per Prescrizione una Condanna per Falso Ideologico

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 7363/2024) ha riaffermato un principio procedurale cruciale: il diritto dell’imputato, assolto in primo grado, di riproporre l’eccezione di incompetenza territoriale nel giudizio di appello avviato dalla pubblica accusa. Questa pronuncia ha portato all’annullamento di una condanna per falso ideologico, non per l’insussistenza del fatto, ma per l’estinzione del reato dovuta alla prescrizione, resa possibile proprio dalla non inammissibilità del ricorso.

I Fatti del Processo: Dalla Consulenza Tecnica alla Condanna in Appello

Il caso ha origine da una consulenza tecnica redatta da un professionista su incarico di un sostituto procuratore. L’accusa contestava al consulente il reato di falso ideologico in atto pubblico, sostenendo che nella sua relazione avesse attestato circostanze non veritiere riguardo a un progetto di ampliamento di una discarica. Nello specifico, si contestavano false attestazioni su procedure di valutazione di impatto ambientale (VIA), sulla completezza del progetto e sulla volumetria della discarica.

In primo grado, il Tribunale aveva assolto l’imputato. Tuttavia, la Corte d’Appello, riformando la decisione, lo aveva condannato a dieci mesi di reclusione. Secondo i giudici di secondo grado, la macroscopica non rispondenza al vero di alcuni dati e la presunta strumentalità della consulenza, inserita in un contesto più ampio di interessi illeciti, dimostravano la sussistenza dell’elemento soggettivo del reato.

Il Ricorso in Cassazione e la decisiva eccezione di incompetenza

L’imputato ha presentato ricorso per cassazione, basandolo su diversi motivi. Tra questi, spiccava una questione di natura prettamente procedurale: la Corte d’Appello aveva errato nel non esaminare l’eccezione di incompetenza per territorio, già sollevata tempestivamente in primo grado. La Corte territoriale aveva ritenuto l’eccezione preclusa, poiché l’imputato, essendo stato assolto, non aveva proposto appello sul punto. La difesa sosteneva invece di avere pieno diritto a riproporre l’eccezione nel giudizio d’appello, essendo venuto meno il suo interesse a impugnare solo a seguito dell’appello del pubblico ministero.

Le motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha accolto la tesi difensiva, ritenendo il primo motivo di ricorso non manifestamente infondato. Questo passaggio è stato determinante. I giudici supremi hanno ribadito un principio consolidato: l’imputato assolto in primo grado, e quindi privo di interesse ad appellare, ha il diritto di riproporre, nel giudizio d’appello promosso dal pubblico ministero, l’eccezione di incompetenza territoriale già tempestivamente formulata nel primo grado di giudizio.

Il ragionamento della Corte d’Appello, che aveva dichiarato preclusa l’eccezione, è stato quindi considerato errato. La non manifesta infondatezza di questo motivo ha reso l’intero ricorso ammissibile, aprendo la strada alla successiva valutazione sulla prescrizione.

Le conclusioni: Annullamento Senza Rinvio per Prescrizione

Una volta stabilito che il ricorso non era inammissibile, la Corte di Cassazione ha proceduto a verificare i termini di prescrizione del reato. Essendo il fatto contestato commesso nel dicembre 2014, il termine massimo di sette anni e mezzo era già decorso alla data della decisione della Cassazione (novembre 2023). Di conseguenza, non potendo entrare nel merito della colpevolezza e in assenza di evidenti cause di non punibilità, la Corte ha dovuto dichiarare l’estinzione del reato.

La sentenza è stata quindi annullata senza rinvio. Questo caso dimostra in modo emblematico come il rispetto delle regole procedurali, come quelle sulla competenza territoriale, non sia un mero formalismo, ma un presidio di garanzia fondamentale che può determinare l’esito finale di un processo penale.

Un imputato assolto in primo grado può sollevare nuovamente l’eccezione di incompetenza territoriale nel giudizio d’appello promosso dal pubblico ministero?
Sì. Secondo la Corte di Cassazione, l’imputato assolto in primo grado, che non ha interesse ad impugnare la sentenza, può riproporre l’eccezione di incompetenza territoriale, già tempestivamente sollevata, qualora il pubblico ministero impugni la sentenza assolutoria.

Perché la condanna è stata annullata per prescrizione e non nel merito?
La Corte ha annullato la sentenza per prescrizione perché ha ritenuto il ricorso non inammissibile. La non manifesta infondatezza di almeno uno dei motivi (quello sull’eccezione di incompetenza) ha impedito una declaratoria di inammissibilità. Una volta superato questo vaglio, la Corte ha dovuto constatare che il termine massimo di prescrizione per il reato era già decorso, estinguendo il reato stesso.

Cosa significa che un motivo di ricorso non è ‘manifestamente infondato’?
Significa che il motivo sollevato dalla difesa presenta profili di diritto che meritano un esame approfondito e non possono essere liquidati come palesemente errati o pretestuosi. In questo caso, la questione sulla riproponibilità dell’eccezione di incompetenza era giuridicamente fondata e ha reso l’intero ricorso ammissibile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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