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Doppia misurazione alcoltest: vale il valore più basso

La Corte di Cassazione ha stabilito un principio fondamentale in materia di guida in stato di ebbrezza. In caso di doppia misurazione alcoltest con risultati discordanti, di cui uno superiore e uno inferiore alla soglia di legge per la sanzione più grave (revoca della patente), deve essere considerato il valore più basso e quindi più favorevole al conducente. La Corte ha annullato la sentenza che aveva disposto la revoca della patente basandosi unicamente sul primo valore più elevato (1,56 g/l), ignorando il secondo più basso (1,32 g/l).

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Pubblicato il 24 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Doppia Misurazione Alcoltest: La Cassazione Sceglie il Valore Più Basso

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha chiarito un punto cruciale per tutti gli automobilisti: in caso di doppia misurazione alcoltest con esiti diversi, quale valore deve essere considerato ai fini della sanzione? La risposta dei giudici è netta e a favore del cittadino: va sempre preso in considerazione il risultato più basso, in applicazione di un fondamentale principio di garanzia.

I Fatti del Caso: Due Test, Due Risultati Diversi

Il caso ha origine da un controllo stradale in cui un automobilista è stato sottoposto al test dell’etilometro. La prima misurazione ha restituito un valore di 1,56 g/l, un dato che, secondo il Codice della Strada, rientra nella fascia più grave e comporta, tra le altre cose, la revoca della patente di guida. Tuttavia, la seconda misurazione, effettuata a pochi minuti di distanza come previsto dalla legge, ha dato un esito differente: 1,32 g/l. Questo secondo valore, sebbene ancora penalmente rilevante, si colloca in una fascia di gravità inferiore, che non prevede la revoca automatica della patente.

Nonostante la discrepanza, sia il Tribunale di primo grado che la Corte d’Appello hanno confermato la condanna e la revoca della patente, basando la loro decisione sul primo e più alto valore rilevato.

Il Ricorso in Cassazione e la Doppia Misurazione Alcoltest

L’imputato, tramite il suo difensore, ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione, sollevando due questioni principali. In primo luogo, ha contestato la legittimità della revoca della patente, evidenziando come la seconda misurazione fosse inferiore alla soglia critica di 1,50 g/l. In secondo luogo, ha criticato la motivazione dei giudici di merito, i quali non avevano spiegato perché avessero scelto di ignorare il secondo valore, più favorevole, limitandosi a generici richiami giurisprudenziali non pertinenti al caso specifico. L’argomento centrale era semplice: in presenza di dati difformi, si sarebbe dovuto privilegiare quello meno afflittivo per l’imputato.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, annullando la sentenza impugnata limitatamente al punto della revoca della patente e rinviando il caso a un’altra sezione della Corte d’Appello per un nuovo giudizio.

Le Motivazioni: Il Principio di Garanzia e Affidabilità

La Corte ha ritenuto errato l’approccio dei giudici di merito. La legge stessa, precisamente l’articolo 379 del Regolamento di esecuzione del Codice della Strada, prevede che vengano effettuate due misurazioni “concordanti” a breve distanza di tempo. Questa procedura non è una mera formalità, ma ha una precisa funzione di garanzia: serve ad assicurare che il risultato sia affidabile e a ridurre il rischio di errori dovuti al funzionamento dello strumento tecnico.

Secondo la Suprema Corte, quando i due test forniscono risultati diversi, e uno di essi si colloca al di sotto di una soglia di legge che fa scattare una sanzione più grave, il giudice non può semplicemente scegliere il valore peggiore per l’imputato. Al contrario, proprio per la funzione di garanzia della doppia misurazione, si deve fare riferimento al dato più favorevole. Considerare il valore più basso non significa contestare la validità della curva di assorbimento dell’alcol (curva di Widmark), ma applicare un principio di cautela e certezza giuridica a tutela del cittadino.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per gli Automobilisti

Questa sentenza ha importanti conseguenze pratiche. Stabilisce che la procedura di doppia misurazione alcoltest è una garanzia effettiva e non un semplice pro-forma. Se un automobilista viene sottoposto a due test con risultati diversi, di cui uno lo colloca in una fascia sanzionatoria meno grave, le autorità devono applicare la sanzione corrispondente al valore più basso. Questo principio rafforza i diritti della difesa e impone un onere di maggiore rigore nell’accertamento di una violazione così seria come la guida in stato di ebbrezza, assicurando che le sanzioni più severe, come la revoca della patente, siano applicate solo quando la prova del superamento della soglia critica sia certa e inconfutabile.

Se l’alcoltest dà due risultati diversi, quale viene considerato valido?
La sentenza stabilisce che, in presenza di due misurazioni con esito difforme, si deve fare riferimento a quella più favorevole all’imputato, ovvero quella con il valore più basso.

Perché è necessario effettuare una doppia misurazione con l’etilometro?
La legge prevede due misurazioni “concordanti” in un breve periodo per assicurare l’affidabilità del risultato, svolgendo un ruolo di garanzia per l’imputato al fine di evitare che errori dello strumento tecnico possano portare a una condanna ingiusta.

Cosa succede se un valore è sopra la soglia per la revoca della patente e l’altro è sotto?
In questo caso, la Corte di Cassazione ha chiarito che non si può disporre la revoca della patente. Deve essere considerato il valore più basso che, trovandosi al di sotto della soglia di legge (1,50 g/l), non giustifica l’applicazione della sanzione più grave.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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