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Doppia conformità: la Cassazione chiarisce i poteri

La Corte di Cassazione ha annullato un’ordinanza che respingeva la revoca di un ordine di demolizione. Il caso riguardava un permesso in sanatoria ottenuto per un’opera abusiva. La Corte ha stabilito che il giudice dell’esecuzione non può limitarsi a prendere atto del permesso, ma ha il dovere di verificare attivamente la sussistenza del requisito della doppia conformità: la conformità dell’opera alle norme urbanistiche sia al momento della sua realizzazione che al momento della richiesta di sanatoria. L’omessa verifica di tale requisito fondamentale ha portato all’annullamento con rinvio della decisione.

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Pubblicato il 18 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Permesso in Sanatoria e Ordine di Demolizione: La Cassazione Sottolinea il Dovere di Verifica della Doppia Conformità

L’ottenimento di un permesso di costruire in sanatoria non è un lasciapassare automatico per bloccare un ordine di demolizione. Una recente sentenza della Corte di Cassazione Penale ha ribadito un principio cruciale in materia di abusivismo edilizio: il giudice dell’esecuzione ha il potere e il dovere di verificare in modo approfondito la legittimità del titolo abilitativo, in particolare la sussistenza della doppia conformità. Questo principio è fondamentale per garantire che la regolarizzazione degli illeciti edilizi non diventi un mero atto formale, ma risponda a precisi e sostanziali requisiti di legge. Analizziamo insieme i dettagli di questa importante pronuncia.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un ordine di demolizione di opere abusive, disposto con una sentenza penale divenuta irrevocabile nel lontano 1997. Anni dopo, la proprietaria dell’immobile avviava un incidente di esecuzione per chiedere la revoca di tale ordine, sulla base dell’avvio di un procedimento per ottenere un permesso di costruire in sanatoria. Durante il procedimento, l’ordine di demolizione veniva sospeso e, infine, il Comune rilasciava il permesso in sanatoria.

Nonostante la produzione in giudizio del permesso e di una nota comunale che esprimeva un parere preliminare favorevole sulla conformità delle opere, il Tribunale, in funzione di giudice dell’esecuzione, respingeva la richiesta. La motivazione era laconica: non era stata fornita la prova della sussistenza della doppia conformità delle opere, ossia la loro conformità alla disciplina urbanistica sia al momento della realizzazione che al momento della presentazione della domanda di sanatoria.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso della proprietaria, annullando con rinvio l’ordinanza del Tribunale. I giudici di legittimità hanno censurato l’operato del giudice dell’esecuzione, ritenendolo inadeguato e carente. Il Tribunale, infatti, si era limitato a constatare l’emissione del permesso in sanatoria per poi negare apoditticamente la prova della doppia conformità, senza compiere alcuna reale verifica.

Le Motivazioni: Il Ruolo Attivo del Giudice e la Centralità della Doppia Conformità

Il cuore della sentenza risiede nella chiara definizione del ruolo del giudice dell’esecuzione. Egli non è un semplice spettatore che prende atto passivamente degli atti amministrativi prodotti. Al contrario, ha un “potere-dovere” di controllo attivo sulla validità e l’efficacia del titolo abilitativo presentato per paralizzare l’ordine di demolizione.

La Corte ha specificato che la sanatoria idonea a revocare un ordine di demolizione è solo quella che rispetta le condizioni dell’art. 36 del D.P.R. 380/2001, il cui cardine è proprio la doppia conformità. Il giudice avrebbe dovuto:

1. Valutare compiutamente il provvedimento di sanatoria: Non bastava registrarne l’esistenza, ma era necessario analizzarlo nel merito per verificare la sussistenza dei presupposti di legge.
2. Confrontarsi con la documentazione prodotta: La difesa aveva depositato atti significativi, tra cui una nota del responsabile comunale che attestava una valutazione preliminare favorevole proprio sulla doppia conformità. Il giudice ha ignorato questo elemento.
3. Considerare tutti i vincoli esistenti: Dalla documentazione emergeva che le opere insistevano in zona sismica e che il parere favorevole era subordinato all’ottenimento dell’Autorizzazione Sismica. Il giudice dell’esecuzione avrebbe dovuto considerare che, secondo la giurisprudenza consolidata, la sanatoria edilizia è preclusa per opere eseguite in zona sismica in assenza del preventivo ottenimento dell’autorizzazione sismica.

In sostanza, il Tribunale ha abdicato al suo ruolo di controllo, limitandosi a un’affermazione assertiva e priva di un’adeguata istruttoria, nonostante gli elementi a sua disposizione suggerissero la necessità di un’analisi più approfondita.

Le Conclusioni

Questa pronuncia rafforza un principio fondamentale: la sanatoria di un abuso edilizio non è un atto meramente formale. Il permesso rilasciato dal Comune non ha un’efficacia taumaturgica che estingue automaticamente l’ordine di demolizione. Spetta al giudice dell’esecuzione il compito di scrutinare la legittimità sostanziale di tale permesso, verificando con rigore il rispetto di tutti i requisiti di legge, primo fra tutti quello della doppia conformità. La decisione impugnata è stata annullata perché il giudice, pur in presenza di un permesso formalmente rilasciato, ha omesso di esercitare questo potere-dovere di controllo, rendendo la sua motivazione insufficiente e contraddittoria.

Che cos’è il requisito della doppia conformità per la sanatoria di un abuso edilizio?
È la condizione per cui l’opera abusiva deve essere conforme alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente in due momenti distinti: sia al momento in cui l’abuso è stato realizzato, sia al momento in cui viene presentata la domanda di sanatoria.

L’ottenimento di un permesso di costruire in sanatoria blocca automaticamente un ordine di demolizione?
No. Il giudice dell’esecuzione non si deve limitare a prenderne atto, ma ha il potere-dovere di verificare la validità e l’efficacia del permesso, controllando che sussistano tutti i presupposti di legge, in particolare la doppia conformità.

La sanatoria è possibile per un immobile costruito in zona sismica senza le necessarie autorizzazioni?
Secondo la giurisprudenza richiamata nella sentenza, la possibilità di una sanatoria urbanistica è esclusa nel caso di edificazioni eseguite in assenza del preventivo ottenimento dell’autorizzazione sismica.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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