LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Dolo eventuale: quando è omicidio colposo

La Corte di Cassazione conferma la qualificazione di omicidio colposo, e non volontario con dolo eventuale, per un uomo che, sparando in campagna, ha ucciso un pastore la cui visuale era ostruita da un muretto e dalla vegetazione. La sentenza sottolinea che, per configurare il dolo eventuale, è necessaria la prova certa che l’agente avesse una chiara rappresentazione della posizione della vittima e ne abbia accettato la morte come conseguenza concreta della sua azione. In assenza di tale prova, prevale la qualificazione di colpa per grave imprudenza, con conseguente estinzione del reato per prescrizione.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 27 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Dolo Eventuale o Colpa Grave? La Cassazione sul Caso del Pastore Ucciso

La distinzione tra dolo eventuale e colpa cosciente rappresenta una delle sfide più complesse del diritto penale. Quando un’azione sconsiderata provoca una morte, si è trattato di un tragico incidente dovuto a imprudenza o di un omicidio volontario perché l’autore ha accettato il rischio di uccidere? Una recente sentenza della Corte di Cassazione (Sentenza n. 28142/2025) torna su questo delicato tema, offrendo chiarimenti fondamentali sulla prova necessaria per affermare la sussistenza del dolo eventuale.

I Fatti di Causa

La vicenda riguarda un giovane pastore, ucciso da un colpo di pistola mentre sorvegliava il suo gregge in una zona di campagna. L’imputato, un uomo solito esercitarsi a sparare in quell’area, esplose due colpi: il primo colpì un frigorifero abbandonato, il secondo, fatale, raggiunse alla testa il pastore. L’elemento cruciale del caso era che la vittima, al momento dello sparo, si trovava dietro un muretto alto circa un metro e mezzo e parzialmente nascosta dalle fronde di alcuni alberi, a una distanza di diverse decine di metri dallo sparatore.

Il Percorso Giudiziario: dall’Omicidio Volontario alla Colpa

Il percorso processuale è stato tortuoso. In primo e secondo grado, l’imputato era stato condannato per omicidio volontario, ritenendo che avesse agito con dolo eventuale. I giudici avevano considerato che l’uomo, pur non volendo uccidere, avesse accettato il rischio concreto di colpire a morte qualcuno, data la sua abitudine a sparare in una zona frequentata.

Tuttavia, la Corte di Cassazione, in un precedente intervento, aveva annullato la condanna, rilevando una carenza motivazionale su un punto decisivo: la prova che l’imputato avesse l’esatta conoscenza della posizione della vittima. Il caso era stato quindi rinviato a una nuova sezione della Corte d’Appello.

Il giudice del rinvio, riesaminando gli atti, ha concluso che non vi era la prova certa di tale conoscenza. Il dubbio sulla piena visibilità del pastore, ostacolata dal muretto e dalla vegetazione, ha portato a riqualificare il reato in omicidio colposo aggravato da imprudenza. Di conseguenza, il reato è stato dichiarato estinto per intervenuta prescrizione.

La Prova del Dolo Eventuale secondo la Cassazione

Il Procuratore Generale ha impugnato quest’ultima decisione, sostenendo che il giudice del rinvio avesse errato nel limitare la sua analisi al solo aspetto della visibilità, senza considerare altri elementi come la personalità dell’imputato e la pericolosità intrinseca della sua condotta.

La Suprema Corte, con la sentenza in commento, ha rigettato il ricorso, confermando la decisione del giudice del rinvio. La motivazione si fonda su un principio cardine, consolidato dalle Sezioni Unite: per configurare il dolo eventuale, non basta la previsione del rischio. È necessario dimostrare che l’agente si sia confrontato con la possibilità concreta e specifica dell’evento (in questo caso, la morte del pastore) e l’abbia accettata, decidendo di agire ugualmente.

In questo caso, l’ostacolo visivo rappresentato dal muretto e dagli alberi rendeva impossibile affermare, oltre ogni ragionevole dubbio, che l’imputato avesse visto il pastore e avesse quindi accettato il rischio di colpirlo mortalmente. L’assenza di questa ‘certa conoscenza’ della posizione della vittima fa venir meno il presupposto per l’accettazione del rischio richiesto dal dolo eventuale.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha specificato che il giudice del rinvio ha correttamente adempiuto al mandato ricevuto, concentrandosi sul punto critico indicato dalla precedente sentenza di annullamento. Le censure del Procuratore Generale, volte a una riconsiderazione globale di tutti gli elementi fattuali, sono state giudicate un tentativo inammissibile di ottenere un nuovo giudizio di merito in sede di legittimità.

Secondo i giudici, la ricostruzione dei fatti – due colpi sparati in rapida successione, di cui il secondo, probabilmente mirato alla parte superiore del frigorifero, ha proseguito la sua corsa oltre il muretto colpendo la vittima non visibile – è una spiegazione plausibile e coerente con la qualificazione del fatto come omicidio colposo. La condotta dell’imputato, seppur estremamente imprudente e riprovevole, non integrava gli elementi per essere considerata volontaria ai sensi del dolo eventuale.

Le Conclusioni

Questa sentenza riafferma il rigoroso onere della prova richiesto per una condanna per omicidio volontario con dolo eventuale. In assenza di elementi incontrovertibili che dimostrino la piena rappresentazione e accettazione dell’evento morte da parte dell’agente, anche la condotta più sconsiderata e pericolosa deve essere inquadrata nell’ambito della colpa. Ciò ha conseguenze determinanti non solo sulla pena, ma anche su istituti come la prescrizione, che, come in questo caso, può portare all’estinzione del reato, lasciando le parti civili senza risarcimento in sede penale.

Qual è la differenza fondamentale tra dolo eventuale e colpa in un caso di omicidio?
Nel dolo eventuale, l’autore dell’azione prevede la morte di una persona come conseguenza concreta del suo gesto e, pur di non rinunciare all’azione, ne accetta il rischio. Nella colpa (anche grave), l’autore agisce con imprudenza causando la morte, un evento che avrebbe potuto prevedere ma che non ha accettato come possibile conseguenza.

Perché in questo caso è stata esclusa la configurabilità del dolo eventuale?
È stato escluso perché non è stato possibile provare, oltre ogni ragionevole dubbio, che lo sparatore avesse la conoscenza esatta della posizione della vittima. A causa di un muretto e della vegetazione che ne ostacolavano la vista, non si è potuta dimostrare la sua piena rappresentazione del rischio concreto di colpire una persona e, di conseguenza, la sua accettazione di tale evento.

Cosa comporta la riqualificazione del reato da omicidio volontario a colposo?
La riqualificazione comporta un trattamento sanzionatorio molto meno severo e, soprattutto, un termine di prescrizione più breve. In questo specifico caso, la nuova qualificazione ha determinato l’immediata declaratoria di estinzione del reato per prescrizione, con la revoca delle statuizioni civili disposte in precedenza.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati