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Dolo eventuale: Cassazione annulla condanna per omicidio

La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio una sentenza di condanna per omicidio volontario basato su dolo eventuale. Il caso riguarda un uomo che, sparando in campagna, ha colpito e ucciso un suo dipendente che si trovava dietro un muro. La Corte ha ritenuto insufficiente e contraddittoria la motivazione della corte d’appello nel dimostrare che l’imputato avesse accettato concretamente il rischio della morte della vittima. La distinzione tra dolo eventuale e colpa cosciente è centrale per la decisione, che ora richiederà una nuova valutazione da parte di un’altra corte d’appello.

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Pubblicato il 6 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Dolo Eventuale e Colpa Cosciente: La Cassazione Annulla Condanna per Omicidio

La distinzione tra dolo eventuale e colpa cosciente rappresenta una delle questioni più complesse e dibattute nel diritto penale. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (Sez. 1, Num. 10599 del 2024) ha riaffermato la necessità di un rigoroso accertamento probatorio per condannare per omicidio volontario con dolo eventuale. La Corte ha annullato una condanna, ritenendo insufficiente la motivazione che attribuiva all’imputato l’accettazione del rischio di uccidere un uomo sparando in sua prossimità, ma senza averne la visuale diretta.

I Fatti del Caso: Uno Sparo Fatale in Campagna

Il caso ha origine da un tragico evento avvenuto il 6 aprile 2014 in una località rurale, dove un giovane pastore fu trovato morto, colpito alla testa da un proiettile calibro .22. Le indagini si concentrarono sul suo datore di lavoro, un uomo appassionato di armi e solito esercitarsi a sparare in campo aperto, talvolta anche per spaventare lo stesso pastore.

Secondo la ricostruzione, l’imputato avrebbe esploso due colpi ad altezza d’uomo in direzione di un muro di cinta, dietro il quale sapeva trovarsi il suo dipendente intento a pascolare il gregge. Il primo colpo aveva raggiunto un frigorifero abbandonato usato come bersaglio, mentre il secondo aveva fatalmente attinto la vittima, che si era presumibilmente affacciata per curiosità dopo il primo sparo. Le corti di merito avevano condannato l’uomo per omicidio volontario, qualificando il suo stato psicologico come dolo eventuale.

Il Percorso Giudiziario e l’Appello in Cassazione

In primo e secondo grado, i giudici avevano ritenuto l’imputato responsabile, concludendo che, pur non volendo direttamente la morte del pastore, egli ne avesse accettato il rischio concreto sparando in quella direzione. La pena inflitta in appello era di ventuno anni e quattro mesi di reclusione.

L’imputato ha presentato ricorso per cassazione, contestando diversi aspetti della sentenza, ma il cuore della sua difesa si è concentrato sull’elemento psicologico. I suoi legali hanno sostenuto che la Corte d’Appello avesse errato nel qualificare la condotta come dolosa, argomentando che, al massimo, si sarebbe potuta configurare una ‘colpa cosciente’, cioè la previsione dell’evento ma con la errata convinzione che non si sarebbe verificato.

La Valutazione del dolo eventuale secondo la Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso sul punto cruciale dell’elemento soggettivo. I giudici di legittimità hanno rilevato una carenza motivazionale significativa nella sentenza d’appello, che non era riuscita a spiegare in modo convincente come l’imputato avesse potuto accettare il rischio di un evento mortale.

le motivazioni

Il ragionamento della Corte di Cassazione si è basato sui principi stabiliti dalle Sezioni Unite nella celebre sentenza Thyssenkrupp. Per configurare il dolo eventuale, non è sufficiente la semplice previsione della possibilità di un evento lesivo, ma è necessaria una rigorosa dimostrazione che l’agente si sia confrontato con la specifica categoria di evento e vi abbia aderito psicologicamente.

Nel caso di specie, la Corte d’Appello aveva dato per scontato che l’imputato, pur non vedendo la vittima nascosta dal muro e dalla vegetazione, fosse ‘perfettamente a conoscenza della sua posizione’ solo perché il gregge era presente. Questa deduzione è stata giudicata insufficiente e generica. La Cassazione ha sottolineato che non era stato provato in modo incontrovertibile che l’imputato fosse certo della posizione esatta del pastore al momento del secondo, fatale sparo.

Inoltre, la stessa sentenza d’appello era caduta in contraddizione, affermando che la mancata visibilità della vittima avrebbe dovuto indurre l’imputato a una ‘maggiore prudenza’, utilizzando un termine (‘imprudenza’) che è tipico della colpa e non del dolo. Questa contraddizione ha minato la coerenza logica dell’intero impianto accusatorio sull’elemento psicologico.

le conclusioni

Per queste ragioni, la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza impugnata limitatamente alla qualificazione dell’elemento soggettivo del reato di omicidio. Ha disposto un rinvio a un’altra sezione della Corte d’Assise d’Appello, che dovrà riesaminare il caso attenendosi ai principi espressi. Il nuovo giudizio dovrà accertare, con una motivazione più solida e priva di contraddizioni, se la condotta dell’imputato integri gli estremi del dolo eventuale o se debba essere riqualificata come colpa cosciente. Questa decisione avrà un impatto determinante sulla pena, poiché la differenza tra omicidio volontario (art. 575 c.p.) e omicidio colposo (art. 589 c.p.) è abissale. La Corte ha inoltre dichiarato estinto per prescrizione il reato residuo relativo alle armi.

Qual è la differenza fondamentale tra dolo eventuale e colpa cosciente che emerge dalla sentenza?
Nel dolo eventuale l’agente si rappresenta la concreta possibilità di un evento dannoso e, nonostante ciò, agisce accettando il rischio che si verifichi. Nella colpa cosciente, invece, l’agente prevede l’evento ma agisce nella convinzione che non accadrà, sottovalutando il rischio o confidando nelle proprie capacità di evitarlo.

Perché la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di condanna per omicidio con dolo eventuale?
La Corte ha annullato la sentenza perché ha ritenuto la motivazione della corte d’appello debole e contraddittoria. Non è stato dimostrato in modo rigoroso che l’imputato sapesse l’esatta posizione della vittima dietro il muro e che avesse quindi coscientemente accettato il rischio di ucciderla. La motivazione era basata su deduzioni generiche e conteneva riferimenti all’imprudenza, un concetto tipico della colpa.

Cosa succede ora che la sentenza è stata annullata con rinvio?
Il caso verrà giudicato nuovamente da una diversa Corte d’Assise d’Appello. Questo nuovo processo sarà limitato alla sola valutazione dell’elemento psicologico. I nuovi giudici dovranno stabilire, sulla base delle prove e seguendo i principi indicati dalla Cassazione, se l’imputato ha agito con dolo eventuale o con colpa cosciente, con conseguenze molto diverse sulla qualificazione del reato e sulla pena finale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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