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Divieto uso cellulare questore: illegittimo per la Cassazione

La Corte di Cassazione ha annullato una condanna per violazione del divieto di possedere un telefono cellulare. La decisione si fonda su una sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimo il potere del Questore di imporre tale restrizione tramite avviso orale. Questo tipo di divieto uso cellulare questore, limitando la libertà di comunicazione, può essere disposto solo dall’autorità giudiziaria e non da quella amministrativa. Di conseguenza, la violazione di un divieto illegittimo non costituisce reato.

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Pubblicato il 28 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Divieto Uso Cellulare del Questore: Perché la Cassazione lo Ritiene Illegittimo

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha stabilito un principio fondamentale per la tutela dei diritti dei cittadini: il divieto uso cellulare questore, imposto tramite un semplice avviso orale, è illegittimo. Questa decisione, che ha portato all’annullamento di una condanna, si allinea a un precedente intervento della Corte Costituzionale e ribadisce la sacralità della libertà di comunicazione, protetta dall’articolo 15 della nostra Costituzione.

Il Caso: La Condanna per Possesso di un Telefono

La vicenda giudiziaria ha origine dalla condanna di un individuo, inflitta in primo e secondo grado, per aver violato le prescrizioni di un avviso orale emesso dal Questore. A questa persona era stato notificato un provvedimento che, tra le altre cose, gli vietava di possedere o utilizzare apparati di comunicazione ricetrasmittenti. Successivamente, in due diverse occasioni, l’individuo veniva trovato in possesso di telefoni cellulari, fatto che portava alla sua condanna per il reato previsto dall’art. 76 del D.Lgs. 159/2011 (Codice Antimafia).

L’Intervento della Corte Costituzionale: Una Svolta Decisiva

Il punto di svolta del caso è rappresentato dalla sentenza n. 2 del 2023 della Corte Costituzionale. La Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 3, comma 4, del Codice Antimafia, proprio nella parte in cui consentiva al Questore di includere i telefoni cellulari tra gli apparati di cui poteva vietare il possesso.
La Corte Costituzionale ha evidenziato che il telefono cellulare è uno strumento essenziale per l’esercizio della libertà di comunicazione. Una limitazione così incisiva su un diritto fondamentale, tutelato come ‘inviolabile’ dall’art. 15 della Costituzione, non può essere lasciata alla discrezionalità di un’autorità amministrativa come il Questore. Tali restrizioni sono ammissibili solo se disposte dall’autorità giudiziaria, con un atto motivato e nel rispetto delle garanzie giurisdizionali, come il contraddittorio e il diritto di difesa.

La Decisione della Cassazione: il divieto uso cellulare questore non è reato

Alla luce del pronunciamento della Consulta, la Corte di Cassazione ha dovuto riconsiderare la legittimità della condanna. I giudici supremi hanno applicato direttamente il principio sancito dalla Corte Costituzionale, annullando la sentenza di condanna senza rinvio.

Le motivazioni

La Cassazione ha affermato che, a seguito della declaratoria di incostituzionalità, la norma che permetteva al Questore di imporre il divieto è venuta meno. Di conseguenza, il provvedimento del Questore era ab origine illegittimo nella parte in cui vietava il possesso di telefoni cellulari. Se la prescrizione imposta è illegittima, la sua violazione non può integrare un reato.
Il fatto contestato, ovvero il possesso di un telefono cellulare in violazione dell’avviso orale, non è quindi più previsto dalla legge come reato. La Cassazione ha ribadito che il potere di limitare un diritto fondamentale come la libertà di comunicazione spetta esclusivamente all’autorità giudiziaria, che agisce con le procedure e le garanzie previste dalla legge, e non all’autorità amministrativa.

Le conclusioni

Questa sentenza ha importanti implicazioni pratiche. In primo luogo, consolida il principio che qualsiasi restrizione ai diritti fondamentali deve essere circondata dalle massime garanzie. In secondo luogo, chiarisce che il divieto uso cellulare questore tramite avviso orale non ha validità giuridica. Pertanto, la condotta di chi viola tale divieto non è penalmente sanzionabile. La decisione riafferma la distinzione tra le misure di prevenzione, finalizzate a controllare la pericolosità sociale di un soggetto, e la tutela dei diritti inviolabili della persona, che prevale e richiede sempre l’intervento di un giudice.

Può il Questore vietare l’uso del telefono cellulare con un avviso orale?
No. La Corte di Cassazione, seguendo una sentenza della Corte Costituzionale, ha stabilito che tale potere è illegittimo, poiché la restrizione della libertà di comunicazione può essere disposta solo dall’autorità giudiziaria.

Violare il divieto di possedere un cellulare imposto dal Questore è reato?
No. Poiché il divieto imposto dal Questore è stato dichiarato incostituzionale e quindi illegittimo, la sua violazione non costituisce più un fatto previsto dalla legge come reato.

Perché il divieto di uso del cellulare imposto dal Questore è incostituzionale?
Perché lede la libertà di comunicazione, un diritto fondamentale tutelato dall’art. 15 della Costituzione. La Costituzione prevede una riserva assoluta di legge e una riserva di giurisdizione, il che significa che solo la legge può disciplinare limitazioni a tale diritto e solo un giudice può applicarle con un provvedimento motivato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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