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Dissequestro beni: chi può impugnare il provvedimento?

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un soggetto sottoposto a misura di prevenzione e di sua moglie contro un provvedimento di dissequestro beni a favore di un terzo. La Corte ha chiarito che, secondo il Codice Antimafia, solo il Pubblico Ministero può impugnare la revoca del sequestro. Gli interessati devono far valere le proprie ragioni nell’ambito del procedimento principale di confisca o, in subordine, in sede di esecuzione, ma non possono opporsi autonomamente al solo atto di dissequestro parziale.

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Pubblicato il 2 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Dissequestro Beni nelle Misure di Prevenzione: La Cassazione Chiarisce i Limiti all’Impugnazione

Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 21252 del 2025, offre un importante chiarimento sui rimedi esperibili contro un provvedimento di dissequestro beni emesso nell’ambito di un procedimento di prevenzione. La decisione sottolinea una rigida distinzione tra i poteri del Pubblico Ministero e quelli del soggetto proposto e dei terzi interessati, delineando con precisione i confini processuali per la tutela dei rispettivi diritti. Il caso riguarda la restituzione di alcune autovetture a una società terza, ritenuta legittima proprietaria, e l’opposizione del soggetto proposto e della moglie.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da un procedimento di prevenzione a carico di un individuo, nel corso del quale la Corte di Appello aveva disposto il sequestro di vari beni mobili e immobili, tra cui alcune autovetture di lusso. Successivamente, il Tribunale, nel decidere sull’applicazione della misura di prevenzione personale, ha disposto la confisca di gran parte dei beni sequestrati, ma ha ordinato il dissequestro beni per le autovetture, disponendone la restituzione a una società tedesca che ne aveva provato la legittima proprietà.

Il soggetto proposto per la misura di prevenzione e sua moglie, terza interessata, hanno impugnato tale decisione, chiedendo la sospensione dell’esecutività del dissequestro. Essi sostenevano che la società tedesca fosse in realtà un soggetto interposto e che la moglie del proposto, in qualità di amministratrice di altre società, avesse un interesse diretto sui beni, non potendo però partecipare adeguatamente al giudizio per far valere le proprie ragioni.

La Questione del Dissequestro Beni e l’Impugnazione

La Corte di Appello, in prima battuta, ha dichiarato inammissibile l’istanza, affermando che la revoca del sequestro, ai sensi dell’art. 27 del Codice Antimafia (D.Lgs. 159/2011), può essere impugnata solo dal Pubblico Ministero. Il proposto e i terzi co-interessati non avrebbero quindi titolo per opporsi al dissequestro beni, potendo tutt’al più far valere le loro pretese in altre sedi. Contro questa decisione, gli interessati hanno proposto ricorso per Cassazione.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha confermato la decisione della Corte di Appello, dichiarando i ricorsi manifestamente infondati e inammissibili. I giudici hanno ribadito un principio cardine della procedura di prevenzione: i mezzi di impugnazione sono tassativamente previsti dalla legge.

1. Titolarità dell’Impugnazione: L’art. 27 del Codice Antimafia non contempla la possibilità per il proposto o per i terzi di impugnare un provvedimento che dispone la restituzione dei beni a un altro soggetto terzo. Questo potere è riservato al Pubblico Ministero, che può anche chiedere la sospensione dell’esecutività del provvedimento.

2. Sede Competente per la Tutela dei Terzi: I terzi che vantano diritti sui beni sottoposti a sequestro devono partecipare al procedimento di prevenzione principale per la decisione sulla confisca (ex art. 23 D.Lgs. 159/2011). Se erroneamente non vengono chiamati a partecipare, possono far valere le loro ragioni in un momento successivo, attraverso l’incidente di esecuzione, per ottenere la revoca del provvedimento ablatorio.

3. Distinzione dei Piani Processuali: La Cassazione ha sottolineato che non bisogna confondere i diversi piani di accertamento. Il giudizio di prevenzione si occupa di verificare la riconducibilità dei beni al proposto, anche per interposizione fittizia. Le controversie sulla titolarità effettiva tra più terzi che si proclamano proprietari devono essere risolte all’interno di questo procedimento, dove il giudice valuta la reale “terzietà” e la buona fede di ciascuno. Tuttavia, l’atto di dissequestro beni in favore di un terzo, ritenuto estraneo alle attività illecite del proposto, non è autonomamente appellabile dagli altri contendenti.

Le Conclusioni

In conclusione, la sentenza riafferma che il sistema delle misure di prevenzione patrimoniale prevede canali specifici e non derogabili per la tutela dei diritti. Il proposto e i terzi che si ritengono lesi dalla confisca o dalla destinazione dei beni devono utilizzare gli strumenti previsti, come l’appello avverso la decisione finale sulla misura patrimoniale. Non è invece consentito un ricorso isolato contro il solo atto di dissequestro parziale. Questa rigidità procedurale è giustificata dalla necessità di tutelare i terzi in buona fede, considerati del tutto estranei alle acquisizioni patrimoniali illecite, garantendo una rapida restituzione dei loro beni e lasciando che le controversie residue vengano affrontate nelle sedi appropriate.

Un soggetto sottoposto a misura di prevenzione può impugnare il dissequestro di un bene a favore di un terzo?
No. Secondo la sentenza, il Codice Antimafia (art. 27, d.lgs. 159/2011) riserva la facoltà di impugnare un provvedimento di revoca del sequestro esclusivamente al Pubblico Ministero. Il proposto non ha titolo per opporsi a tale decisione.

Quale tutela ha un terzo che rivendica la proprietà di un bene che viene dissequestrato e restituito a un altro soggetto?
Il terzo che reclama un diritto su un bene può e deve far valere le proprie ragioni all’interno del procedimento di prevenzione principale. Può proporre appello avverso la decisione finale di dissequestro e confisca. Non può, invece, impugnare autonomamente il solo provvedimento di dissequestro parziale come atto isolato.

È possibile chiedere la sospensione dell’efficacia di un provvedimento di dissequestro?
Sì, ma solo il Pubblico Ministero può richiederla. La legge prevede che il dissequestro diventi esecutivo dopo dieci giorni dalla comunicazione alle parti, salvo che il PM presenti un’impugnazione con richiesta di sospensione. Tale facoltà non è concessa né al proposto né agli altri terzi interessati.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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