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Disegno criminoso: il bisogno di denaro non basta

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un soggetto che chiedeva il riconoscimento della continuazione tra più reati, sostenendo che fossero legati dalla necessità di reperire denaro. La Corte ha ribadito che un generico programma di illeciti guadagni non costituisce un medesimo disegno criminoso, per il quale sono necessari indicatori concreti come l’omogeneità delle condotte e una programmazione unitaria fin dal primo reato.

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Pubblicato il 11 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Disegno Criminoso: Perché il Bisogno di Denaro non è un ‘Filo Rosso’

L’istituto della continuazione nel diritto penale permette di unificare più reati sotto un’unica pena, più mite, quando questi sono stati commessi in esecuzione di un medesimo disegno criminoso. Ma cosa si intende esattamente con questa espressione? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito chiarimenti cruciali, stabilendo che un generico bisogno di denaro non è sufficiente a integrare quel ‘filo rosso’ necessario per legare diverse condotte illecite. Analizziamo la decisione e le sue implicazioni.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un individuo contro un’ordinanza della Corte d’Appello. Il ricorrente chiedeva che vari reati da lui commessi venissero riconosciuti come legati dal vincolo della continuazione. La sua tesi si basava sull’idea che tutte le sue azioni illecite fossero riconducibili a un unico movente: la necessità costante di reperire denaro. Secondo la sua difesa, questo bisogno economico costituiva il “medesimo disegno criminoso” che unificava le diverse condotte.

La Decisione della Corte e il Concetto di Disegno Criminoso

La Corte di Cassazione ha respinto categoricamente questa interpretazione, dichiarando il ricorso inammissibile. I giudici hanno sottolineato che gli argomenti del ricorrente erano in netto contrasto con la consolidata giurisprudenza. La Corte ha ribadito che il riconoscimento della continuazione richiede una verifica approfondita e la sussistenza di indicatori concreti, non potendosi basare su una generica spinta a delinquere, anche se motivata da ragioni economiche.

Le Motivazioni: i Requisiti del Medesimo Disegno Criminoso

La Suprema Corte, richiamando una fondamentale sentenza delle Sezioni Unite (n. 28659/2017), ha elencato i criteri specifici per accertare l’esistenza di una volizione unitaria. Non basta un movente generico; è necessaria una programmazione che, sin dal momento del primo reato, preveda i successivi sviluppi delittuosi, almeno nelle loro linee essenziali.

I giudici devono valutare:

* L’omogeneità delle violazioni e del bene giuridico protetto.
* La contiguità spazio-temporale tra i reati.
* Le singole causali e le modalità della condotta.
* La sistematicità e le abitudini di vita programmate.

Nel caso specifico, la Corte ha osservato che la diversità strutturale dei reati commessi dal ricorrente era un forte indizio contro l’esistenza di un piano unitario. Un semplice “programma di reperire denaro in modo illecito” è stato definito un “proposito troppo scarno” per configurare un disegno criminoso. Quest’ultimo, infatti, implica un fine specifico e una deliberazione unitaria, che non possono essere confusi con una tendenza stabile a risolvere i propri problemi commettendo reati.

Le Conclusioni: le Implicazioni Pratiche

L’ordinanza riafferma un principio fondamentale: per ottenere il beneficio della continuazione, non è sufficiente dimostrare che i reati sono stati commessi per un’unica ragione generica, come la ricerca di profitto. È indispensabile provare l’esistenza di un piano originario, deliberato e unitario, che prefiguri sin dall’inizio la commissione di più illeciti come parte di un unico progetto. Questa decisione serve da monito: la valutazione del disegno criminoso deve essere rigorosa e basata su elementi concreti e oggettivi, escludendo motivazioni generiche che potrebbero essere comuni a un numero indeterminato di reati.

Quando si può parlare di ‘medesimo disegno criminoso’ tra più reati?
Si può parlare di medesimo disegno criminoso quando più reati sono il risultato di una programmazione e deliberazione unitaria, pianificata almeno nelle sue linee essenziali già al momento della commissione del primo reato. Non è sufficiente che siano frutto di una determinazione estemporanea.

Il semplice bisogno di procurarsi denaro è sufficiente per configurare un unico disegno criminoso?
No. Secondo la Corte, un mero programma di reperire denaro in modo illecito è un proposito troppo generico e scarno per configurare un medesimo disegno criminoso. Non deve essere confuso con il fine specifico e la deliberazione unitaria che caratterizzano un piano criminale.

Quali sono gli indicatori concreti che il giudice deve valutare per riconoscere la continuazione tra reati?
Il giudice deve verificare la sussistenza di indicatori quali l’omogeneità delle violazioni e del bene protetto, la contiguità spazio-temporale, le singole causali, le modalità della condotta, la sistematicità e le abitudini programmate di vita.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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