LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Disegno criminoso: i limiti della continuazione

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un condannato che chiedeva di unificare più pene sotto il vincolo della continuazione. La Corte ha confermato la decisione del giudice dell’esecuzione, specificando che per riconoscere un unico disegno criminoso non basta una generica propensione a delinquere. È necessaria una programmazione iniziale dei reati, che mancava nel caso di specie per condotte troppo distanti nel tempo o di natura completamente diversa (traffico di droga e false dichiarazioni per il gratuito patrocinio).

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 26 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Disegno criminoso: quando la continuazione tra reati non è applicabile

L’istituto della continuazione, previsto dall’articolo 81 del codice penale, è uno strumento fondamentale per mitigare il trattamento sanzionatorio quando più reati sono frutto di un unico disegno criminoso. Tuttavia, la sua applicazione non è automatica. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce i confini di questo concetto, distinguendolo nettamente da una generica ‘carriera criminale’. La Corte ha ribadito che per unificare le pene è necessaria la prova di una programmazione unitaria e iniziale, non essendo sufficienti la somiglianza dei reati o una generale propensione alla devianza.

I fatti del caso

Il caso esaminato riguarda un ricorso presentato da un condannato avverso un’ordinanza del Tribunale in funzione di giudice dell’esecuzione. L’interessato aveva richiesto di applicare la disciplina della continuazione a quattro diverse sentenze definitive. Il Tribunale aveva accolto parzialmente la richiesta, riconoscendo il vincolo della continuazione solo tra due delle quattro sentenze, relative a fatti commessi nell’ambito di un’associazione dedita al traffico di stupefacenti.

Il riconoscimento era stato negato per le altre due condanne:
1. Una relativa a detenzione e traffico di stupefacenti, ritenuta troppo distante nel tempo per essere ricondotta al medesimo programma criminoso.
2. L’altra riguardante un reato di natura completamente diversa (false dichiarazioni per l’ammissione al gratuito patrocinio), finalizzato a un beneficio economico personale e non collegato all’attività di traffico di droga.

Il ricorrente si è quindi rivolto alla Corte di Cassazione, contestando la decisione e sostenendo l’esistenza di un unico disegno criminoso che legava tutte le condotte.

La decisione della Corte sul disegno criminoso

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. Gli Ermellini hanno sottolineato che la valutazione sull’esistenza di un disegno criminoso è un accertamento di fatto che spetta al giudice di merito. In sede di legittimità, la Corte può intervenire solo se la motivazione della decisione impugnata è manifestamente illogica, contraddittoria o basata su un travisamento dei fatti, vizi non riscontrati nel caso di specie.

Il Tribunale, secondo la Cassazione, aveva correttamente applicato i principi giuridici consolidati, fornendo una motivazione logica e coerente per escludere la continuazione per le due sentenze in questione. Il ricorso, pertanto, si limitava a proporre una diversa lettura degli elementi fattuali, un’operazione non consentita davanti alla Corte di Cassazione.

Le motivazioni

La Corte ha colto l’occasione per ribadire i criteri per il riconoscimento della continuazione. Un unico disegno criminoso presuppone che l’agente si sia rappresentato e abbia deliberato ab origine una serie di condotte illecite, programmandole almeno nelle loro linee essenziali. Questo concetto si distingue nettamente dal ‘programma di vita delinquenziale’, che esprime solo una generica propensione a commettere reati non predeterminati, cogliendo le varie opportunità che si presentano.

Per accertare l’esistenza di un’unica programmazione, il giudice deve valutare una serie di indicatori concreti:
* L’omogeneità delle violazioni e dei beni giuridici protetti.
* La contiguità spazio-temporale tra i fatti.
* L’identità o analogia del ‘modus operandi’.
* Le causali dei singoli reati.
* La sistematicità e le abitudini di vita del reo.

Nel caso specifico, il Tribunale aveva correttamente valorizzato la distanza temporale per uno dei reati e la totale eterogeneità della condotta e del fine per l’altro (ottenere un beneficio economico personale tramite false dichiarazioni), concludendo logicamente per l’assenza di un disegno criminoso unitario che potesse legare tutte e quattro le sentenze.

Conclusioni

Questa ordinanza rafforza un principio cardine del diritto penale: la continuazione non è un beneficio scontato per chi commette più reati, ma richiede una prova rigorosa di un’unica e originaria programmazione delittuosa. La decisione conferma che l’analisi di tale presupposto è rimessa all’apprezzamento del giudice di merito, il cui verdetto, se sorretto da una motivazione adeguata e logica, è insindacabile in sede di legittimità. Le imprese e i singoli individui devono quindi essere consapevoli che una serie di illeciti, anche se simili, non verrà automaticamente trattata come un reato unico se emerge che sono frutto di determinazioni estemporanee e non di un piano prestabilito.

Quando si può applicare la “continuazione” tra reati?
La continuazione si applica quando più reati sono stati commessi in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, ovvero quando l’agente li ha programmati unitariamente, almeno nelle loro linee essenziali, prima di commettere il primo di essi.

Una generale propensione a delinquere è sufficiente per riconoscere un unico disegno criminoso?
No. La giurisprudenza distingue nettamente il disegno criminoso, che richiede una deliberazione iniziale di una serie di reati, da un generico ‘programma di vita delinquenziale’, che riflette solo una propensione a commettere reati in base alle occasioni, e che non è sufficiente per applicare la continuazione.

Perché la Cassazione ha ritenuto inammissibile il ricorso in questo caso?
La Cassazione ha ritenuto il ricorso inammissibile perché le censure del ricorrente erano di tipo ‘confutativo’, cioè si limitavano a proporre una diversa interpretazione dei fatti senza evidenziare vizi logici o violazioni di legge nella decisione del Tribunale. L’accertamento dell’esistenza di un disegno criminoso è una valutazione di merito, non sindacabile in sede di legittimità se la motivazione è adeguata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati