Diritto di Querela: Il Detentore Può Denunciare l’Appropriazione Indebita?
Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha affrontato un’importante questione procedurale con notevoli risvolti pratici: chi è legittimato a sporgere denuncia in caso di appropriazione indebita? La decisione chiarisce che il diritto di querela non è un’esclusiva del proprietario del bene, ma si estende anche a chi, pur non essendo titolare del bene, lo detiene legittimamente e lo consegna a terzi in virtù di un rapporto fiduciario. Questo principio è fondamentale in contesti come il noleggio di veicoli, dove il soggetto che materialmente gestisce il bene è spesso un dipendente.
Il Caso: L’Appropriazione Indebita dell’Auto a Noleggio
Il caso esaminato trae origine da una vicenda di appropriazione indebita di un’autovettura noleggiata. Un cliente, dopo aver preso in consegna il veicolo da una filiale di una società di noleggio, non provvedeva a restituirlo nei termini pattuiti. La denuncia per il reato veniva sporta non dal legale rappresentante della società proprietaria del mezzo, ma dal dipendente addetto alla filiale che aveva materialmente curato la pratica di noleggio e consegnato l’auto all’imputato. Il Tribunale di primo grado aveva ritenuto che il dipendente non avesse il potere di sporgere una valida querela, in quanto non proprietario del bene. Contro questa decisione, il Procuratore Generale proponeva ricorso in Cassazione.
La Questione sul Diritto di Querela
Il nodo giuridico della controversia era stabilire se la qualifica di ‘persona offesa’ dal reato di appropriazione indebita, e il conseguente diritto di querela, spettasse unicamente al proprietario del bene o potesse essere riconosciuto anche a un soggetto diverso, come il gestore della filiale che, in nome e per conto della società, aveva la detenzione autonoma del veicolo e lo aveva affidato al cliente. La difesa del giudizio di primo grado si basava su una visione restrittiva, legando la legittimazione attiva esclusivamente al diritto di proprietà.
La Decisione della Cassazione e l’Ampliamento del Diritto di Querela
La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, annullando la sentenza impugnata e rinviando il caso alla Corte d’Appello per un nuovo giudizio. I giudici hanno affermato un principio di diritto consolidato e di grande rilevanza: il diritto di querela per il reato di appropriazione indebita spetta anche a chi, diverso dal proprietario, detiene legittimamente e autonomamente la cosa e l’ha consegnata a colui che poi se ne è appropriato illecitamente.
Le Motivazioni della Corte
Secondo la Suprema Corte, il reato di appropriazione indebita non lede soltanto il diritto di proprietà, ma anche il rapporto personale e obbligatorio che si instaura tra chi affida il bene e chi lo riceve. Il gestore della filiale, in questo caso, non è un mero esecutore materiale, ma è titolare di un interesse giuridico specifico alla corretta gestione del rapporto di noleggio, che include l’uso predeterminato del veicolo e la sua puntuale restituzione. La consegna del bene, eseguita in modo autonomo e indipendente, lo rende parte del rapporto fiduciario violato dall’autore del reato. Di conseguenza, egli è a tutti gli effetti ‘persona offesa’ e, come tale, pienamente legittimato a sporgere querela. Il reato colpisce la sua sfera giuridica, legata all’obbligo di custodire e gestire correttamente il patrimonio aziendale a lui affidato.
Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Sentenza
Questa pronuncia ha importanti implicazioni pratiche, specialmente per le aziende che operano attraverso filiali, concessionari o gestori locali. Riconoscere il diritto di querela anche al detentore qualificato semplifica e accelera la tutela penale in caso di illeciti. Il responsabile di filiale o il dipendente che gestisce direttamente i beni può attivarsi immediatamente per denunciare l’accaduto, senza dover attendere l’intervento formale del legale rappresentante della società, spesso fisicamente distante. Ciò garantisce una maggiore efficacia nella repressione di reati come l’appropriazione indebita, rafforzando la posizione di chi opera in prima linea e si assume la responsabilità della gestione dei beni aziendali.
Chi può sporgere querela per appropriazione indebita, oltre al proprietario del bene?
Secondo la Corte di Cassazione, il diritto di querela spetta anche al soggetto che, pur non essendo proprietario, detiene legittimamente e autonomamente il bene e lo ha consegnato a chi se ne è poi appropriato.
Perché anche il dipendente di una società di noleggio è considerato persona offesa dal reato?
Perché il reato di appropriazione indebita viola non solo il diritto di proprietà, ma anche il rapporto fiduciario tra chi consegna il bene e chi lo riceve. Il dipendente che gestisce la consegna è titolare di un interesse giuridico alla restituzione della cosa e, pertanto, la sua sfera giuridica è lesa dal reato.
Qual è la conseguenza della decisione della Corte di Cassazione in questo caso specifico?
La Corte ha annullato la sentenza del Tribunale che negava la validità della querela. Il procedimento dovrà quindi proseguire davanti alla Corte d’Appello, che dovrà tenere conto del principio affermato dalla Cassazione e giudicare nuovamente il caso nel merito.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 2 Num. 35589 Anno 2025
Penale Sent. Sez. 2 Num. 35589 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 24/09/2025
SENTENZA
sul ricorso proposto da
Procuratore Generale presso la Corte di appello di Firenze nel proc. a carico di:
NOME nato in Bulgaria il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del Tribunale di Siena in data 08/04/2025
preso atto che le parti sono state autorizzate alla trattazione orale ma nessuno è comparso;
udita la relazione svolta dal AVV_NOTAIO NOME COGNOME;
udite le conclusioni con le quali il AVV_NOTAIO Procuratore Generale NOME COGNOME ha chies l’annullamento con rinvio della sentenza impugnata
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso con il quale il Procuratore Generale presso la Corte di appello di Firenze impugnato la sentenza del Tribunale di Siena del 08/04/2025 deducendo violazione di legge in relazione alla ritenuta insussistenza del potere querelatorio in capo di NOME COGNOME
soggetto addetto alla filiale della RAGIONE_SOCIALE, presso la quale l’imputato aveva pres noleggio l’autovettura oggetto di appropriazione indebita;
considerato che il ricorso è fondato avuto riguardo alla ritenuta insussistenza del diritt querela in capo a COGNOME NOME, quale dipendente della RAGIONE_SOCIALE poiché, secondo la più recente e condivisibile giurisprudenza di legittimità, il diritto di querela spetta an soggetto che, diverso dal proprietario, detenendo legittimamente ed autonomamente la cosa, l’abbia consegnata a colui che se n’è appropriato illegittimamente (Sez. 2, n. 8659 del 25/11/2022, Rv. 284431; Sez. 2, n. 20776 del 08/04/2016, Rv. NUMERO_DOCUMENTO).
La violazione riguarda infatti anche il rapporto personale e obbligatorio intercorso fra colui c affida la cosa e colui che se ne appropria illegittimamente; in tal caso, titolare del rappor non già il proprietario della cosa stessa, ma colui che esegue la consegna,nella specie gestore della filiale, il quale è anche titolare dell’interesse giuridico e del diritto all’uso predet e alla restituzione della cosa, di conseguenza, soggetto passivo e persona offesa dal reato – e quindi, titolare del diritto di querela – è anche la persona, diversa dal proprietario c eseguito, in modo autonomo e indipendente, la consegna della cosa a colui che se ne è appropriato illecitamente;
considerato che nel caso di specie trattasi di ricorso per saltum per cui l’annullamento va disposto ai sensi dell’art. 569, co. 4, cod. proc. pen., al giudice competente per l’appello.
P.Q.M.
Annulla la sentenza impugnata con rinvio per nuovo giudizio alla Corte di appello di Firenze Così deciso il 24/09/2025