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Difetto di querela: furto estinto per riforma

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza di condanna per furto a causa di un difetto di querela. A seguito della riforma introdotta dal d.lgs. 150/2022, il reato è diventato procedibile solo su querela della persona offesa. Poiché tale querela mancava, la Corte ha dichiarato l’estinzione del reato per mancanza della condizione di procedibilità, annullando la condanna senza rinvio.

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Pubblicato il 29 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Difetto di Querela: Quando una Riforma Legislativa Annulla una Condanna

Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 21694 del 2025, offre un chiaro esempio di come le modifiche legislative possano avere un impatto diretto e risolutivo sui processi in corso. Il caso in esame riguarda l’annullamento di una condanna per furto a causa del difetto di querela, una condizione di procedibilità divenuta necessaria a seguito della riforma introdotta dal d.lgs. 150/2022. Questa decisione sottolinea l’importanza del principio della retroattività della legge penale più favorevole, esteso anche alle norme procedurali.

I Fatti del Processo

La vicenda giudiziaria trae origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione avverso una sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria nell’aprile del 2022. L’imputato era stato ritenuto colpevole del reato di furto. Tuttavia, durante il corso del giudizio di legittimità, è intervenuta una modifica normativa fondamentale che ha cambiato le carte in tavola.

L’Impatto della Riforma e il Difetto di Querela Sopravvenuto

Il punto cruciale della decisione è l’applicazione del d.lgs. 150/2022 (nota come Riforma Cartabia), che ha modificato l’articolo 624 del codice penale. In particolare, la nuova normativa ha trasformato il reato di furto, precedentemente procedibile d’ufficio, in un delitto punibile a querela della persona offesa.

La legge prevede alcune eccezioni, consentendo la procedibilità d’ufficio solo in casi specifici, come quando la persona offesa sia incapace per età o infermità, o in presenza di determinate aggravanti previste dall’articolo 625 c.p. (numeri 7 e 7-bis). Nel caso specifico, tali eccezioni non ricorrevano.

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte Suprema ha basato la sua decisione su un ragionamento lineare e ineccepibile. Dato che la nuova legge ha introdotto la querela come condizione necessaria per procedere, e che nel caso di specie tale querela non era mai stata presentata, l’azione penale non poteva più essere proseguita.

I giudici hanno specificato che, in assenza di elementi che potessero condurre a un proscioglimento immediato nel merito (secondo l’art. 129, comma 2, c.p.p.), l’unica conseguenza possibile era dichiarare l’estinzione del reato. La mancanza della condizione di procedibilità, infatti, impedisce al giudice di pronunciarsi sulla colpevolezza o innocenza dell’imputato, troncando il processo sul nascere.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

La Corte di Cassazione ha quindi annullato la sentenza impugnata senza disporre un nuovo giudizio (annullamento senza rinvio). La motivazione è netta: l’azione penale non poteva essere proseguita per difetto di querela. Questa sentenza rappresenta un’importante conferma del principio secondo cui le modifiche procedurali più favorevoli all’imputato si applicano anche ai processi in corso per fatti commessi prima della loro entrata in vigore. In pratica, la mancanza di un atto formale come la querela, reso obbligatorio da una legge successiva, ha avuto l’effetto di estinguere il reato e cancellare la condanna.

Perché la condanna per furto è stata annullata?
La condanna è stata annullata perché una nuova legge (d.lgs. 150/2022) ha reso il reato di furto punibile solo su querela della persona offesa. Nel caso specifico, tale querela mancava, rendendo l’azione penale improcedibile.

Cosa significa “difetto di querela”?
Significa che manca la dichiarazione di volontà della persona offesa di voler perseguire penalmente l’autore del reato. Quando la legge la prevede come obbligatoria, la sua assenza impedisce di iniziare o continuare il processo.

La nuova legge si applica anche a fatti commessi prima della sua entrata in vigore?
Sì, la sentenza conferma che le modifiche procedurali più favorevoli all’imputato, come l’introduzione della necessità della querela, si applicano retroattivamente anche ai processi in corso per reati commessi prima dell’entrata in vigore della nuova norma.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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