Difetto di Querela e Furto di Energia: La Cassazione Annulla la Condanna
Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha riaffermato l’importanza delle condizioni di procedibilità nel diritto penale, annullando una condanna per furto di energia elettrica a causa di un difetto di querela. Questa decisione evidenzia gli effetti della Riforma Cartabia sulla perseguibilità di alcuni reati, trasformando reati prima procedibili d’ufficio in reati procedibili solo a querela di parte. Analizziamo insieme i dettagli di questo caso significativo.
I Fatti del Caso: dalla Condanna al Ricorso in Cassazione
Il caso ha origine dalla condanna di un individuo per il reato di furto di energia elettrica, aggravato dall’uso di un mezzo fraudolento. La condanna, inizialmente emessa dal tribunale di primo grado, era stata successivamente confermata dalla Corte di Appello di Perugia. L’imputato ha quindi presentato ricorso alla Corte di Cassazione per contestare la sentenza di secondo grado.
Tuttavia, l’esito del giudizio di legittimità ha preso una piega inaspettata, non basandosi sui motivi di ricorso presentati dalla difesa, ma su una questione procedurale rilevata direttamente dalla Corte.
La Riforma Cartabia e il Rilievo del Difetto di Querela
Il punto cruciale della vicenda risiede nell’impatto del Decreto Legislativo n. 150 del 2022, noto come Riforma Cartabia. Questa normativa ha modificato il regime di procedibilità per numerosi reati, tra cui il furto. In particolare, il reato di furto contestato all’imputato è diventato procedibile a querela di parte, mentre in precedenza l’azione penale poteva essere avviata d’ufficio dalle autorità inquirenti.
L’impatto sulla Procedibilità del Reato di Furto
La Corte di Cassazione ha rilevato d’ufficio, ai sensi dell’art. 129 del codice di procedura penale, la mancanza di una condizione essenziale per poter proseguire l’azione penale: la querela. Nel caso specifico, la persona offesa (presumibilmente la società erogatrice dell’energia) non aveva mai presentato una formale querela contro l’imputato. Inoltre, anche dopo l’entrata in vigore della nuova legge, non è pervenuta alcuna querela entro il termine transitorio di tre mesi previsto dalla normativa per sanare tali situazioni.
La Decisione della Suprema Corte: l’Annullamento per Difetto di Querela
La mancanza di questo atto fondamentale ha reso l’azione penale improcedibile. La Suprema Corte non ha potuto fare altro che prendere atto di questa carenza procedurale insanabile.
Le motivazioni
La motivazione della Corte è netta e si fonda su un puro dato normativo. Il reato, per come configurato al momento della decisione, non poteva essere legalmente perseguito senza la volontà espressa della parte lesa. Il principio è che, se la legge richiede un atto specifico per avviare il processo penale e questo atto manca, il processo stesso non può validamente proseguire. La Corte ha quindi constatato che il processo era stato avviato e portato avanti in assenza di un suo presupposto fondamentale, vizio che non può essere ignorato in nessuna fase del giudizio.
Le conclusioni
Di conseguenza, la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di condanna senza rinvio. Questa formula significa che la decisione è definitiva e il caso è chiuso, senza possibilità di un nuovo processo per lo stesso fatto. L’imputato è stato quindi prosciolto in via definitiva. La sentenza rappresenta un chiaro esempio di come le modifiche legislative in materia processuale possano avere un impatto diretto e risolutivo sui processi in corso, sottolineando che il rispetto delle forme e delle condizioni procedurali è un pilastro irrinunciabile dello stato di diritto.
Perché la condanna per furto di energia elettrica è stata annullata?
La condanna è stata annullata perché, a seguito della Riforma Cartabia, il reato è diventato procedibile solo su querela della persona offesa. Poiché la querela non è mai stata presentata, mancava una condizione essenziale per la prosecuzione dell’azione penale, determinando un difetto di querela.
Cosa ha cambiato la Riforma Cartabia (D.Lgs. 150/2022) per il reato di furto in questo caso?
La riforma ha modificato il regime di procedibilità, trasformando il reato di furto contestato da procedibile d’ufficio (avviato dallo Stato) a procedibile a querela (avviato solo su richiesta della vittima). Questa modifica si applica anche ai processi in corso.
Cosa significa “annullamento senza rinvio”?
Significa che la Corte di Cassazione ha cancellato la sentenza di condanna in modo definitivo. Il caso non viene rimandato a un altro giudice per un nuovo giudizio, ma si conclude con questa decisione, estinguendo l’azione penale.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 47210 Anno 2024
Penale Sent. Sez. 7 Num. 47210 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 27/11/2024
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
NOME nato il 09/01/1972
avverso la sentenza del 19/03/2024 della CORTE APPELLO di PERUGIA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
L’imputato NOME COGNOME ricorre avverso la sentenza con cui la Corte di appello di Perugia ne ha confermato la condanna per il reato di furto di energia elettrica, aggravato dal mezzo fraudolento;
È necessario rilevare d’ufficio, ai sensi dell’art. 129 cod. proc. pen., il difetto della condizione di procedibilità.
Invero:
a seguito del d. Igs. n. 150 del 2022 il reato di furto in rassegna è divenuto procedibile a querela di parte;
la persona offesa non presentò, all’epoca, una querela, circostanza di cui dà atto lo stesso capo di imputazione;
non risulta pervenuta una querela nel termine trimestrale previsto dall’art. 85 del d.lgs. n. 150 del 2022, modificato dall’articolo 5-bis del dl. n. 162 del 2002, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 dicembre 2022 n. 199.
Consegue che la sentenza impugnata deve essere annullata senza rinvio, perché l’azione penale non può essere proseguita per difetto di querela.
P.Q.M.
Annulla senza rinvio la sentenza impugnata, perché l’azione penale non può essere proseguita per difetto di querela.
Così deciso il 27/11/2024