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Difetto di querela e Riforma Cartabia: furto annullato

La Corte di Cassazione annulla una condanna per furto aggravato a causa del difetto di querela. A seguito della Riforma Cartabia (D.Lgs. 150/2022), il reato contestato è diventato procedibile solo su querela di parte. Poiché la persona offesa non ha mai sporto la necessaria querela, l’azione penale è stata dichiarata improcedibile e la sentenza impugnata è stata annullata senza rinvio.

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Pubblicato il 18 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Difetto di querela: come la Riforma Cartabia porta all’annullamento di una condanna

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio cruciale introdotto dalla Riforma Cartabia: l’importanza della querela per la procedibilità di alcuni reati, come il furto aggravato. Il caso in esame dimostra come il difetto di querela, ovvero la sua assenza, possa portare all’annullamento di una sentenza di condanna, anche per fatti commessi prima dell’entrata in vigore della nuova normativa. Analizziamo insieme la vicenda e le sue implicazioni.

Il Contesto: Furto Aggravato e la Nuova Procedibilità

Un individuo veniva condannato nei primi gradi di giudizio per il reato di furto aggravato ai sensi degli articoli 624 e 625 del Codice Penale. L’imputato, tramite il suo difensore, presentava ricorso in Cassazione sollevando una questione di natura puramente procedurale: la mancanza della querela da parte della persona offesa.

Il punto centrale della difesa si basava sulla modifica legislativa introdotta dal D.Lgs. n. 150/2022 (la cosiddetta Riforma Cartabia). Questa riforma ha cambiato il regime di procedibilità per il delitto di furto, stabilendo che, salvo specifiche eccezioni, esso sia punibile solo a querela della persona offesa. Nel caso di specie, le aggravanti contestate non rientravano tra quelle eccezioni che mantengono la procedibilità d’ufficio.

La questione del difetto di querela in Cassazione

La Corte di Cassazione, avendo il potere di esaminare gli atti processuali per risolvere questioni di questo tipo, ha verificato che nel fascicolo del procedimento non era presente alcuna querela presentata dalla persona offesa. Inoltre, la parte lesa non si era nemmeno costituita parte civile, atto che avrebbe potuto, in alcuni contesti, essere interpretato come una manifestazione della volontà di punire il colpevole.

La questione, quindi, era stabilire se, in assenza di querela, il processo potesse validamente proseguire fino a una condanna definitiva. La risposta della Corte è stata netta e in linea con i recenti orientamenti giurisprudenziali.

Le motivazioni

La Corte ha accolto il ricorso, annullando la sentenza impugnata. Le motivazioni si fondano sull’impatto diretto della Riforma Cartabia sul caso. Anche se il reato era stato commesso prima del 30 dicembre 2022 (data di entrata in vigore della riforma), le nuove disposizioni sulla procedibilità si applicano anche ai processi in corso.

I giudici hanno chiarito che, una volta decorso il termine previsto dalla legge per presentare la querela senza che l’autorità giudiziaria ne abbia ricevuta prova, si deve dichiarare l’improcedibilità dell’azione penale. La Corte ha specificato che non è un dovere del giudice ricercare attivamente l’esistenza di una querela, né sollecitare la persona offesa a presentarla o assumere informazioni sulla sua volontà punitiva. Il difetto di querela è un ostacolo insormontabile alla prosecuzione del processo.

Le conclusioni

La sentenza si conclude con l’annullamento senza rinvio della condanna. Questo significa che la decisione è definitiva e il procedimento penale contro l’imputato si estingue. Questa pronuncia ribadisce l’importanza delle condizioni di procedibilità e l’effetto retroattivo delle norme più favorevoli all’imputato. Per i professionisti del diritto e per i cittadini, emerge un chiaro monito: la querela, nei reati per cui è prevista, è un atto fondamentale senza il quale la giustizia penale non può attivarsi, portando alla paralisi dell’azione penale per difetto di querela.

Cosa succede se una persona è condannata per un reato che, a seguito di una nuova legge, diventa procedibile solo a querela e questa non è mai stata presentata?
La sentenza di condanna deve essere annullata. Secondo la Corte di Cassazione, la modifica del regime di procedibilità si applica anche ai processi in corso. Se la querela manca, l’azione penale diventa improcedibile e la sentenza viene annullata senza rinvio.

L’autorità giudiziaria ha l’obbligo di informare la persona offesa della necessità di sporgere querela dopo un cambio di legge?
No. La sentenza chiarisce che non è un dovere dell’autorità giudiziaria avvisare formalmente la persona offesa della necessità di presentare la querela. Allo stesso modo, non è tenuta a compiere ricerche per verificare se una querela esista o a sollecitarne la presentazione.

Perché il furto per cui si procedeva è stato considerato improcedibile per difetto di querela?
Perché la Riforma Cartabia (D.Lgs. 150/2022) ha modificato l’art. 624 del codice penale, rendendo il furto un reato procedibile a querela. Le circostanze aggravanti presenti nel caso specifico non rientravano nell’elenco delle eccezioni previste dalla nuova norma che consentono ancora la procedibilità d’ufficio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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