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Difetto di querela: Cassazione annulla condanna furto

La Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio una condanna per furto aggravato a causa del difetto di querela. A seguito della Riforma Cartabia, il reato di furto è diventato procedibile a querela. Nel caso specifico, non sussistendo le condizioni per la procedibilità d’ufficio e mancando la querela della persona offesa, l’azione penale non poteva proseguire. La Corte ha quindi dichiarato l’improcedibilità, annullando la sentenza di condanna della Corte d’Appello.

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Pubblicato il 21 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Difetto di Querela: Come la Riforma Cartabia Annulla una Condanna per Furto

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 21472/2024) ha messo in luce un aspetto cruciale della Riforma Cartabia: il cambiamento del regime di procedibilità per il reato di furto. Un imputato, già condannato in appello, ha visto la sua sentenza annullata non per l’infondatezza delle accuse, ma per un difetto di querela, una condizione divenuta fondamentale dopo la recente riforma legislativa. Questo caso offre uno spunto essenziale per comprendere come le modifiche procedurali possano avere un impatto decisivo sull’esito dei processi penali.

Il Percorso Processuale: Dal Tribunale alla Cassazione

L’imputato era stato ritenuto colpevole del reato di furto, aggravato da più circostanze, dal Tribunale di Isernia. La Corte d’Appello di Campobasso, in funzione di giudice del rinvio, aveva parzialmente riformato la sentenza: pur confermando la colpevolezza, aveva escluso una delle aggravanti e, concesse le attenuanti generiche, aveva rideterminato la pena in un anno di reclusione e 300 euro di multa.

L’imputato aveva quindi proposto ricorso in Cassazione, lamentando una violazione di legge legata al rigetto di una richiesta di rinvio dell’udienza. Tuttavia, la Suprema Corte non è nemmeno entrata nel merito di tale motivo.

L’Impatto della Riforma Cartabia sulla Procedibilità del Furto

Il cuore della decisione risiede nell’intervento della cosiddetta Riforma Cartabia (D.Lgs. 150/2022). Questa normativa ha modificato profondamente l’articolo 624 del codice penale, che disciplina il reato di furto. Prima della riforma, il furto semplice era procedibile d’ufficio, il che significa che lo Stato avviava il procedimento penale automaticamente una volta avuta notizia del reato, senza bisogno di un’iniziativa della vittima.

Con la modifica introdotta, il principio generale è stato invertito: “Il delitto è punibile a querela della persona offesa”. La procedibilità d’ufficio è rimasta solo per casi specifici e più gravi, come quando la persona offesa è incapace o quando ricorrono determinate aggravanti (ad esempio, quelle previste all’art. 625, numeri 7 e 7-bis, con alcune eccezioni).

La Decisione della Cassazione: Improcedibilità per Difetto di Querela

La Corte di Cassazione ha rilevato d’ufficio, cioè di propria iniziativa, che nel caso di specie mancava la condizione di procedibilità. Dopo aver verificato che non sussisteva alcuna delle circostanze eccezionali che avrebbero giustificato la procedibilità d’ufficio secondo la nuova normativa, i Giudici hanno constatato l’assenza agli atti di una querela formalmente presentata dalla persona offesa.

Di conseguenza, l’azione penale non poteva essere proseguita. La Corte ha quindi dovuto prendere atto di questa carenza procedurale insuperabile.

Le Motivazioni della Corte

Le motivazioni della Suprema Corte sono lineari e si basano su un principio fondamentale del diritto: l’applicazione della legge più favorevole all’imputato, anche per le norme procedurali che incidono sulla punibilità. Poiché la Riforma Cartabia ha introdotto un regime di procedibilità più favorevole (richiedendo la querela), questa nuova regola si applica anche ai processi in corso.

Nel caso specifico, difettando le condizioni che legittimano l’esercizio d’ufficio dell’azione penale e non essendo mai stata sporta querela dalla parte lesa, il processo non poteva più avere un seguito. La mancanza di questa condizione essenziale ha reso l’azione penale improcedibile.

Le Conclusioni

La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza impugnata senza rinvio. Questa formula significa che la decisione è definitiva e il processo si conclude. La ragione non è che l’imputato sia stato dichiarato innocente, ma che lo Stato non ha più il potere di perseguirlo per quel reato a causa della mancanza della querela. Questa sentenza ribadisce l’importanza per le vittime di reati come il furto di attivarsi tempestivamente presentando una querela, poiché in molti casi non è più sufficiente una semplice denuncia per avviare il procedimento penale.

Perché la Corte di Cassazione ha annullato la condanna per furto?
La Corte ha annullato la condanna perché, a seguito della Riforma Cartabia (d.lgs. 150/2022), il reato di furto è diventato punibile solo su querela della persona offesa. Poiché nel caso di specie la querela mancava e non c’erano le condizioni per procedere d’ufficio, l’azione penale è risultata improcedibile.

Cosa ha cambiato la Riforma Cartabia per il reato di furto?
La Riforma Cartabia ha modificato l’articolo 624 del codice penale, stabilendo che il delitto di furto è punibile a querela della persona offesa, salvo specifiche circostanze (come persona offesa incapace o particolari aggravanti) in cui si procede ancora d’ufficio.

Cosa significa ‘annullamento senza rinvio per difetto di querela’?
Significa che la sentenza di condanna è stata cancellata in via definitiva. Il processo non verrà ripetuto (‘senza rinvio’) perché manca una condizione fondamentale per poter procedere legalmente contro l’imputato, ovvero la querela della vittima del reato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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