Difetto di Querela: Come la Riforma Cartabia Annulla una Condanna per Furto
Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 21472/2024) ha messo in luce un aspetto cruciale della Riforma Cartabia: il cambiamento del regime di procedibilità per il reato di furto. Un imputato, già condannato in appello, ha visto la sua sentenza annullata non per l’infondatezza delle accuse, ma per un difetto di querela, una condizione divenuta fondamentale dopo la recente riforma legislativa. Questo caso offre uno spunto essenziale per comprendere come le modifiche procedurali possano avere un impatto decisivo sull’esito dei processi penali.
Il Percorso Processuale: Dal Tribunale alla Cassazione
L’imputato era stato ritenuto colpevole del reato di furto, aggravato da più circostanze, dal Tribunale di Isernia. La Corte d’Appello di Campobasso, in funzione di giudice del rinvio, aveva parzialmente riformato la sentenza: pur confermando la colpevolezza, aveva escluso una delle aggravanti e, concesse le attenuanti generiche, aveva rideterminato la pena in un anno di reclusione e 300 euro di multa.
L’imputato aveva quindi proposto ricorso in Cassazione, lamentando una violazione di legge legata al rigetto di una richiesta di rinvio dell’udienza. Tuttavia, la Suprema Corte non è nemmeno entrata nel merito di tale motivo.
L’Impatto della Riforma Cartabia sulla Procedibilità del Furto
Il cuore della decisione risiede nell’intervento della cosiddetta Riforma Cartabia (D.Lgs. 150/2022). Questa normativa ha modificato profondamente l’articolo 624 del codice penale, che disciplina il reato di furto. Prima della riforma, il furto semplice era procedibile d’ufficio, il che significa che lo Stato avviava il procedimento penale automaticamente una volta avuta notizia del reato, senza bisogno di un’iniziativa della vittima.
Con la modifica introdotta, il principio generale è stato invertito: “Il delitto è punibile a querela della persona offesa”. La procedibilità d’ufficio è rimasta solo per casi specifici e più gravi, come quando la persona offesa è incapace o quando ricorrono determinate aggravanti (ad esempio, quelle previste all’art. 625, numeri 7 e 7-bis, con alcune eccezioni).
La Decisione della Cassazione: Improcedibilità per Difetto di Querela
La Corte di Cassazione ha rilevato d’ufficio, cioè di propria iniziativa, che nel caso di specie mancava la condizione di procedibilità. Dopo aver verificato che non sussisteva alcuna delle circostanze eccezionali che avrebbero giustificato la procedibilità d’ufficio secondo la nuova normativa, i Giudici hanno constatato l’assenza agli atti di una querela formalmente presentata dalla persona offesa.
Di conseguenza, l’azione penale non poteva essere proseguita. La Corte ha quindi dovuto prendere atto di questa carenza procedurale insuperabile.
Le Motivazioni della Corte
Le motivazioni della Suprema Corte sono lineari e si basano su un principio fondamentale del diritto: l’applicazione della legge più favorevole all’imputato, anche per le norme procedurali che incidono sulla punibilità. Poiché la Riforma Cartabia ha introdotto un regime di procedibilità più favorevole (richiedendo la querela), questa nuova regola si applica anche ai processi in corso.
Nel caso specifico, difettando le condizioni che legittimano l’esercizio d’ufficio dell’azione penale e non essendo mai stata sporta querela dalla parte lesa, il processo non poteva più avere un seguito. La mancanza di questa condizione essenziale ha reso l’azione penale improcedibile.
Le Conclusioni
La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza impugnata senza rinvio. Questa formula significa che la decisione è definitiva e il processo si conclude. La ragione non è che l’imputato sia stato dichiarato innocente, ma che lo Stato non ha più il potere di perseguirlo per quel reato a causa della mancanza della querela. Questa sentenza ribadisce l’importanza per le vittime di reati come il furto di attivarsi tempestivamente presentando una querela, poiché in molti casi non è più sufficiente una semplice denuncia per avviare il procedimento penale.
Perché la Corte di Cassazione ha annullato la condanna per furto?
La Corte ha annullato la condanna perché, a seguito della Riforma Cartabia (d.lgs. 150/2022), il reato di furto è diventato punibile solo su querela della persona offesa. Poiché nel caso di specie la querela mancava e non c’erano le condizioni per procedere d’ufficio, l’azione penale è risultata improcedibile.
Cosa ha cambiato la Riforma Cartabia per il reato di furto?
La Riforma Cartabia ha modificato l’articolo 624 del codice penale, stabilendo che il delitto di furto è punibile a querela della persona offesa, salvo specifiche circostanze (come persona offesa incapace o particolari aggravanti) in cui si procede ancora d’ufficio.
Cosa significa ‘annullamento senza rinvio per difetto di querela’?
Significa che la sentenza di condanna è stata cancellata in via definitiva. Il processo non verrà ripetuto (‘senza rinvio’) perché manca una condizione fondamentale per poter procedere legalmente contro l’imputato, ovvero la querela della vittima del reato.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 21472 Anno 2024
Penale Sent. Sez. 7 Num. 21472 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 17/04/2024
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
NOME COGNOME NOME NOME NOME DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 07/02/2023 della CORTE APPELLO di CAMPOBASSO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO ED IN DIRITTO
COGNOME NOME ricorre avverso la sentenza con cui la Corte d’appello di Campobasso in data 7 febbraio 2023, pronunciandosi quale giudice del rinvio, in parziale riforma della sentenza emessa dal Tribunale di Isernia che lo aveva ritenuto colpevole del reato di cui agli artt. 624, 625 nn.2 e 7 e 61 n. 5 cod.pen., esclusa la contestata aggravante di cui all’art. 625 n. 7 cod.pen. e concesse le circostanze attenuanti generiche ritenute equivalenti alle residue contestate aggravanti, ha ridetermiNOME la pena in anni uno di reclusione ed Euro 300,00 di multa.
Con un unico motivo deduce la violazione di legge ex art. 606 lett. c) cod.proc.pen. per avere la Corte d’appello rigettato l’istanza di rinvio avanzata dall’AVV_NOTAIO all’udienza del 7 febbraio 2023 in quanto impegNOME in altro processo penale.
Va rilevato preliminarmente che l’entrata in vigore della c.d. riforma Cartabia ha determiNOME un mutamento del regime di procedibilità del delitto di furto; in particolare, l’art. 2 comma 1 lett. 1) del d.lgs. 150/2022 ha sostituito il ter comma del previgente art. 624 cod. pen., stabilendo che “Il delitto è punibile a querela della persona offesa. Si procede, tuttavia, d’ufficio se la persona offesa è incapace, per età o per infermità, ovvero se ricorre taluna delle circostanze di cui all’articolo 625, numeri 7, salvo che il fatto sia commesso su cose esposte alla pubblica fede, e 7- bis)”.
Nel caso di specie, difettando le condizioni che legittimano l’esercizio ex officio dell’azione penale, si pone il problema della sussistenza della condizione di procedibilità del delitto addebitato al ricorrente che difetta in atti.
La sentenza impugnata deve essere annullata perché l’azione penale non può essere proseguita per difetto di querela;
P. Q. M.
Annulla senza rinvio la sentenza impugnata perché l’azione non può essere proseguita per mancanza di querela.
Così deciso in Roma, il 17.4.2024