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Difensore cancellato dall’albo: nullità assoluta

La Corte di Cassazione ha annullato una condanna per bancarotta fraudolenta perché l’imputato era stato assistito da un difensore cancellato dall’albo professionale durante il processo di primo grado. La Corte ha stabilito che la nomina di sostituti d’udienza non sana questo vizio, che costituisce una nullità assoluta e insanabile, travolgendo l’intero procedimento e le sentenze emesse.

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Pubblicato il 15 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Difensore Cancellato dall’Albo: la Cassazione Annulla il Processo per Nullità Assoluta

Il diritto alla difesa tecnica è uno dei pilastri fondamentali del nostro ordinamento giuridico. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 19198/2024) ha riaffermato questo principio con forza, annullando un intero processo a causa della presenza di un difensore cancellato dall’albo. Questo caso emblematico dimostra come un vizio relativo alla figura del legale possa avere conseguenze radicali, portando all’azzeramento di sentenze di primo e secondo grado.

I Fatti del Processo: Dalla Bancarotta all’Annullamento

La vicenda giudiziaria ha origine da una condanna per bancarotta fraudolenta, sia distrattiva che documentale, a carico dell’amministratore di una società di costruzioni. Secondo l’accusa, l’imputato aveva sottratto beni societari (tra cui autocarri, un trattore e un’automobile) e occultato le scritture contabili per recare pregiudizio ai creditori. La condanna emessa dal Tribunale di Latina era stata successivamente confermata dalla Corte d’Appello di Roma.

Tuttavia, durante il processo di primo grado si era verificata un’anomalia procedurale di eccezionale gravità, passata inizialmente inosservata ma che si è rivelata decisiva in Cassazione.

La Questione Cruciale: La Difesa con un Difensore Cancellato dall’Albo

Il cuore della questione risiede nella posizione del legale di fiducia dell’imputato. Durante il corso del giudizio di primo grado, precisamente il 21 ottobre 2021, l’avvocato era stato cancellato dall’albo professionale del suo foro di appartenenza.

Nonostante questo evento, che privava il legale della capacità di esercitare la professione, il Tribunale aveva proseguito il processo. Nelle udienze successive, non essendo presente il difensore (ormai ex), il giudice si era limitato a nominare di volta in volta dei sostituti processuali ai sensi dell’art. 97, comma 4, del codice di procedura penale. Questa norma, però, è pensata per gestire l’assenza temporanea di un difensore legittimamente nominato, non per sopperire alla sua mancanza strutturale.

La difesa ha quindi eccepito in Cassazione che l’imputato era rimasto, di fatto, privo di una difesa stabile e tecnicamente valida, configurando una violazione insanabile del suo diritto.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha accolto pienamente il ricorso, ritenendo fondato il primo motivo di doglianza. I giudici hanno chiarito che l’assistenza tecnica nel processo penale presuppone inderogabilmente l’iscrizione del difensore all’albo professionale. La cancellazione dall’albo fa venir meno questo requisito essenziale.

La conseguenza di tale mancanza è una nullità assoluta e insanabile, come previsto dagli articoli 178, lettera c), e 179 del codice di procedura penale. Questa tipologia di nullità, la più grave, riguarda l’omessa citazione o l’assenza del difensore nei casi in cui ne è obbligatoria la presenza.

La Corte ha specificato che la nomina di un sostituto d’udienza, ai sensi dell’art. 97, comma 4, c.p.p., serve solo a garantire un’assistenza temporanea in caso di impedimento del difensore titolare. Non può, invece, sostituire la necessità di nominare un difensore d’ufficio stabile (ai sensi dell’art. 97, comma 1, c.p.p.) quando l’imputato ne sia rimasto privo in via definitiva, come nel caso di un difensore cancellato dall’albo. La difesa, infatti, non si esaurisce nella presenza in udienza, ma implica un rapporto fiduciario stabile e una strategia difensiva continuativa, impossibili da garantire con sostituti occasionali.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

La decisione della Cassazione è di notevole importanza pratica. La nullità assoluta verificatasi in primo grado ha un effetto ‘travolgente’: invalida non solo gli atti successivi a essa compiuti in quel grado di giudizio, ma anche l’intera sentenza di primo grado e, di conseguenza, la sentenza d’appello che l’aveva confermata.

Per questo motivo, la Suprema Corte ha annullato senza rinvio entrambe le sentenze e ha disposto la trasmissione degli atti al Tribunale di Latina per celebrare un nuovo processo di primo grado. Tutti gli altri motivi di ricorso sono stati assorbiti, in quanto superati dalla radicale decisione di annullamento. Questa sentenza riafferma che il rispetto delle garanzie procedurali, a partire dal diritto a una difesa effettiva e qualificata, è un presupposto non negoziabile per la validità di qualsiasi pronuncia giurisdizionale.

Cosa succede se un imputato è difeso da un avvocato che viene cancellato dall’albo durante il processo?
Si verifica una nullità assoluta e insanabile degli atti processuali successivi alla cancellazione, poiché l’assistenza tecnica presuppone l’iscrizione del difensore all’albo professionale. L’imputato si considera privo di difensore.

La nomina di un sostituto d’udienza può sanare l’assenza di un difensore cancellato dall’albo?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che la nomina di un sostituto ai sensi dell’art. 97, comma 4, c.p.p. è prevista solo per l’assenza temporanea del difensore titolare. Se l’imputato è rimasto privo di difensore in modo definitivo, il giudice deve nominare un difensore d’ufficio stabile.

Qual è la conseguenza processuale di questa nullità?
La nullità assoluta ha un effetto ‘travolgente’, cioè rende nulli tutti gli atti successivi, comprese le sentenze emesse. Il processo deve quindi essere annullato e celebrato nuovamente a partire dal momento in cui si è verificato il vizio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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