LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Detenzione sostanze stupefacenti: quando è spaccio?

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per la detenzione di quasi 3 kg di sostanze stupefacenti. La difesa sosteneva la tesi del fatto di lieve entità, basandosi sulla bassa qualità di una parte della droga. La Corte ha ribadito che, ai fini della qualificazione del reato, il considerevole quantitativo totale e la presenza di bilancini di precisione sono elementi sufficienti a dimostrare la finalità di spaccio, superando la tesi della detenzione sostanze stupefacenti per solo uso personale.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 24 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Detenzione Sostanze Stupefacenti: Quando la Quantità Esclude il Fatto di Lieve Entità

La detenzione sostanze stupefacenti è un tema complesso, con una linea sottile che separa l’uso personale dallo spaccio. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha fornito importanti chiarimenti sui criteri utilizzati dai giudici per valutare la gravità del reato, confermando che il quantitativo ingente e la presenza di strumenti per la pesatura sono indizi quasi inequivocabili della destinazione alla vendita.

I Fatti di Causa

Il caso ha origine da una perquisizione effettuata dalla polizia giudiziaria in un locale adibito a bottega. All’interno, sono stati rinvenuti tre contenitori di plastica contenenti quasi 3 chilogrammi (2,986 kg) di marijuana e hashish, oltre a due bilancini di precisione. L’imputato, sopraggiunto durante le operazioni, ha ammesso la proprietà della droga, confessando di averla nascosta lui stesso nei contenitori.

Sia in primo grado che in appello, l’uomo è stato ritenuto responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, ai sensi dell’art. 73, comma 4, del d.P.R. 309/90. La Corte d’Appello, pur riconoscendo le attenuanti generiche, ha confermato la condanna, rideterminando la pena.

Il Ricorso in Cassazione: la Tesi del Fatto di Lieve Entità

L’imputato, attraverso il suo difensore, ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione, lamentando un vizio di motivazione. La difesa ha sostenuto che i giudici di merito non avessero adeguatamente considerato alcuni elementi a favore dell’imputato, che avrebbero dovuto portare a una derubricazione del reato nell’ipotesi meno grave del “fatto di lieve entità”, prevista dal comma 5 dell’art. 73.

In particolare, il ricorso si basava su due punti principali:
1. La qualità della sostanza: Una relazione tossicologica aveva evidenziato che il 60% della droga sequestrata aveva un principio attivo molto basso (16%), ritenuto incompatibile con una finalità di spaccio. L’acquisto, inoltre, risaliva a oltre un anno e mezzo prima.
2. L’assenza di altri indizi: Secondo la difesa, il solo rinvenimento dei due bilancini di precisione, in assenza di prove di contatti con clienti o di suddivisione in dosi, non era sufficiente a connotare il fatto come grave.

Le Motivazioni della Cassazione sulla Detenzione Sostanze Stupefacenti

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, dichiarandolo inammissibile. I giudici supremi hanno chiarito in modo netto i principi che regolano la valutazione della detenzione sostanze stupefacenti.

Innanzitutto, hanno ribadito che l’onere di provare la destinazione allo spaccio grava sulla pubblica accusa. Tuttavia, la finalità illecita può essere desunta da elementi oggettivi. Nel caso specifico, la Corte d’Appello aveva correttamente basato la sua decisione su due elementi incontrovertibili: il “considerevole quantitativo” di droga e il rinvenimento di “strumenti di pesatura”. Questo percorso argomentativo è stato ritenuto logico e coerente.

Per quanto riguarda la richiesta di applicare l’ipotesi del fatto di lieve entità, la Cassazione ha ricordato che la valutazione del giudice deve essere complessiva, tenendo conto di tutti i parametri indicati dalla norma: mezzi, modalità e circostanze dell’azione, nonché quantità e qualità delle sostanze. Non è possibile isolare un singolo elemento a favore dell’imputato se il quadro generale depone per una maggiore gravità.

I giudici di merito avevano correttamente evidenziato che dalla sostanza sequestrata, pur considerando le diverse concentrazioni, era possibile ricavare un principio attivo totale di quasi 378 grammi di THC, sufficiente per confezionare oltre 15.000 dosi medie singole. Di fronte a un dato così imponente, l’argomento della bassa qualità di una parte della droga perde di rilevanza. Il numero elevato di dosi, unito alle modalità di occultamento e alla presenza dei bilancini, ha costituito un quadro probatorio solido, rendendo il ricorso una mera e generica riproposizione di argomenti già correttamente valutati e respinti nei precedenti gradi di giudizio.

Conclusioni

La sentenza consolida un principio fondamentale in materia di stupefacenti: la valutazione sulla finalità della detenzione e sulla gravità del fatto non può basarsi su un singolo aspetto, ma deve derivare da un’analisi complessiva di tutti gli indizi. Un quantitativo ingente, in grado di produrre migliaia di dosi, e la disponibilità di strumenti per la pesatura e il confezionamento sono elementi che, sebbene non costituiscano una prova assoluta, orientano fortemente il giudizio verso la qualificazione del reato come spaccio, rendendo difficile sostenere la tesi del fatto di lieve entità o dell’uso esclusivamente personale.

Quando la detenzione di droga si considera destinata allo spaccio?
Secondo la Corte, la destinazione allo spaccio viene desunta da elementi oggettivi, quali il considerevole quantitativo della sostanza e il rinvenimento di strumenti specifici come i bilancini di precisione, che indicano un’attività che va oltre il semplice autoconsumo.

Come si valuta l’ipotesi del “fatto di lieve entità”?
Il giudice deve effettuare una valutazione complessiva di tutti gli elementi indicati dalla norma: i mezzi, le modalità e le circostanze dell’azione, nonché la quantità e la qualità della sostanza. La prevalenza di alcuni fattori, come l’enorme numero di dosi ricavabili, può escludere la lieve entità anche in presenza di altri elementi meno gravi.

Su chi ricade l’onere di provare la finalità di spaccio?
L’onere di dimostrare che la sostanza è destinata allo spaccio grava sempre sulla pubblica accusa. Non è l’imputato a dover provare che la detenzione era per uso personale, ma è il pubblico ministero a dover fornire le prove della finalità illecita.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati