Detenzione Illecita Stupefacenti: Analisi di un Ricorso in Cassazione
L’odierna analisi giuridica si concentra su un’ordinanza della Corte di Cassazione che affronta un caso di detenzione illecita stupefacenti. La vicenda processuale giunge al vaglio della Suprema Corte a seguito del ricorso presentato da un imputato contro la sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello, che aveva a sua volta confermato la decisione di primo grado. Questo caso offre spunti di riflessione sul reato di possesso di sostanze illegali, in particolare quando aggravato da circostanze come il concorso e la recidiva.
I Fatti del Processo
L’imputato è stato condannato in primo grado dal Tribunale competente per il reato di concorso nella detenzione illecita di 15 grammi lordi di cocaina. La condanna era inoltre aggravata dalla contestazione della recidiva reiterata. Questo significa che l’imputato non solo era già stato condannato in passato, ma aveva commesso più reati, una condizione che la legge considera con particolare severità, prevedendo un inasprimento della pena.
La Decisione della Corte d’Appello
Successivamente alla condanna di primo grado, la difesa dell’imputato ha presentato appello. Tuttavia, la Corte d’Appello di Roma, con sentenza del 9 novembre 2023, ha rigettato l’impugnazione, confermando integralmente la sentenza del Tribunale. La Corte territoriale ha quindi ritenuto corretta la valutazione dei fatti e l’applicazione delle norme di diritto effettuate dal primo giudice, ribadendo la colpevolezza dell’imputato per la detenzione della sostanza stupefacente.
Il Ricorso per Cassazione e la detenzione illecita stupefacenti
Non arrendendosi alla doppia condanna, l’imputato, tramite il suo difensore, ha proposto ricorso per Cassazione. Questo terzo grado di giudizio non riesamina i fatti nel merito, ma si concentra sulla corretta applicazione della legge e sul rispetto delle norme procedurali. Il ricorso mira a censurare eventuali errori di diritto commessi dai giudici dei precedenti gradi. L’ordinanza in esame rappresenta l’atto con cui la Suprema Corte inizia la propria valutazione sul caso di detenzione illecita stupefacenti.
Le Motivazioni
Sebbene il documento analizzato sia un’ordinanza interlocutoria che introduce la discussione, possiamo delineare i principi giuridici che la Corte di Cassazione è chiamata a verificare. La Corte dovrà valutare se la sentenza d’appello abbia fornito una motivazione logica e coerente riguardo alla sussistenza del reato. In particolare, verranno esaminati gli elementi di prova che dimostrano sia la detenzione della sostanza, sia il ‘concorso’ con altri soggetti. Inoltre, un punto cruciale sarà la corretta applicazione dell’aggravante della recidiva reiterata, verificando che i presupposti di legge per tale contestazione fossero presenti e che la sua incidenza sulla determinazione della pena sia stata giustificata.
Le Conclusioni
In conclusione, questo caso evidenzia la severità con cui l’ordinamento giuridico tratta i reati legati agli stupefacenti, specialmente in presenza di recidiva. La conferma della condanna in due gradi di giudizio suggerisce la presenza di un solido quadro probatorio a carico dell’imputato. L’esito del ricorso in Cassazione dipenderà dalla capacità della difesa di individuare vizi di legittimità nella sentenza impugnata. Per i cittadini, questo caso ribadisce che la detenzione di sostanze illecite, anche in quantità non ingenti, costituisce un reato grave, le cui conseguenze penali sono significativamente aggravate da precedenti condanne.
Cosa significa essere condannati per detenzione illecita di stupefacenti in concorso?
Significa che il reato di possesso non autorizzato di sostanze stupefacenti è stato commesso con la partecipazione consapevole di più persone, le quali rispondono tutte del medesimo fatto criminoso.
Qual è il significato di ‘recidiva reiterata’ nel contesto di questo caso?
Indica che l’imputato aveva già ricevuto più di una condanna definitiva per altri reati in passato prima di commettere quello per cui si procede. Questa circostanza è considerata un’aggravante che può portare a un aumento della pena.
Quale tribunale ha confermato la condanna prima del ricorso in Cassazione?
La sentenza di condanna è stata confermata dalla Corte d’Appello di Roma, che ha giudicato in secondo grado dopo la decisione del Tribunale cittadino.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 27343 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 27343 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 26/06/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: COGNOME NOME NOME a ROMA il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 09/11/2023 della CORTE APPELLO di ROMA
dato avviso alle parti;
svolta la relazione dal Consigliere NOME COGNOME;
OSSERVA
Rilevato che COGNOME NOME ha proposto ricorso con difensore avverso la sentenza della Corte d’appello di Roma, in epigrafe indicata, con la quale è stata confermata, nei confronti del predetto, quella del Tribunale cittadino di condanna per concorso nella detenzione illecita di gr. 15 lordi di cocaina, con la recidiva reiterata