Detenzione di Stupefacenti: Quando il Ricorso in Cassazione è Inammissibile
Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fornisce importanti chiarimenti sui limiti del giudizio di legittimità in materia di detenzione di stupefacenti. La pronuncia analizza due aspetti cruciali: l’inammissibilità di motivi di ricorso che mirano a una rivalutazione dei fatti e l’importanza del dato ponderale della droga per escludere l’ipotesi del reato di lieve entità. Questo caso offre una guida preziosa per comprendere come la Suprema Corte valuta tali ricorsi.
I Fatti del Caso
Il ricorrente si era rivolto alla Corte di Cassazione per contestare una sentenza della Corte d’Appello che lo aveva condannato. I motivi principali del ricorso si concentravano sulla presunta mancanza di prova riguardo alla sua detenzione di un ingente quantitativo di sostanza stupefacente. Nello specifico, si trattava di 500 grammi di hashish, suddivisi in cinque panetti, dai quali sarebbe stato possibile ricavare oltre cinquemila dosi. La difesa sosteneva che le prove a carico, basate principalmente sulle dichiarazioni di un coimputato, non fossero sufficienti a dimostrare la sua colpevolezza.
La Decisione della Corte di Cassazione
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando integralmente la decisione impugnata. La Suprema Corte ha ritenuto che i motivi proposti non fossero consentiti dalla legge, in quanto si traducevano in una richiesta di riesame del merito della vicenda, attività preclusa al giudice di legittimità. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.
Le Motivazioni sulla detenzione di stupefacenti: la Valutazione delle Prove
La Corte ha innanzitutto chiarito che il suo ruolo non è quello di un terzo grado di giudizio sul fatto. Il ricorso è stato giudicato inammissibile perché mirava a una riconsiderazione delle prove, in particolare delle dichiarazioni del coimputato. Secondo la ricostruzione della Corte d’Appello, ritenuta logica e non manifestamente illogica dalla Cassazione, l’imputato era salito a bordo dell’auto del coimputato proprio per ricevere la consegna della droga in un ambiente considerato sicuro. La valutazione della credibilità delle testimonianze e la ricostruzione dei fatti, se sorrette da una motivazione coerente e priva di vizi logici, non possono essere messe in discussione in sede di legittimità.
Le Motivazioni: l’Importanza del Dato Ponderale
Un secondo punto fondamentale della decisione riguarda la qualificazione giuridica del fatto. La difesa mirava a far rientrare la condotta nell’ipotesi del reato di lieve entità. La Cassazione ha respinto questa tesi, sottolineando come il dato ponderale — 500 grammi di hashish, sufficienti per oltre cinquemila dosi — fosse un elemento oggettivo e significativo. Tale quantità è stata ritenuta incompatibile con la qualificazione di ‘fatto lieve’, poiché rappresenta un indice inequivocabile di un elevato pericolo di diffusione della sostanza sul mercato, che è proprio il bene giuridico che la norma intende tutelare.
Conclusioni e Implicazioni Pratiche
Questa ordinanza ribadisce due principi consolidati nella giurisprudenza penale. In primo luogo, il ricorso per Cassazione deve basarsi su vizi di legittimità (violazione di legge o vizio di motivazione) e non può trasformarsi in un appello mascherato per ottenere una nuova valutazione delle prove. Se la motivazione della sentenza impugnata è solida e logica, la Cassazione non interviene. In secondo luogo, in materia di detenzione di stupefacenti, la quantità della sostanza sequestrata è un fattore determinante per stabilire la gravità del reato. Quantitativi ingenti, come in questo caso, escludono quasi automaticamente la possibilità di beneficiare dell’attenuante del fatto di lieve entità, orientando il giudizio verso una maggiore severità sanzionatoria.
 
È possibile chiedere alla Corte di Cassazione di riesaminare le prove, come le dichiarazioni di un testimone?
No, la Corte di Cassazione non riesamina le prove nel merito. Dichiara inammissibile un ricorso che si basa su una diversa interpretazione dei fatti, se la motivazione della corte precedente è logica e coerente con le risultanze processuali.
Una grande quantità di droga può essere considerata un ‘fatto di lieve entità’?
No, secondo l’ordinanza, un dato ponderale significativo (in questo caso, 500 grammi di hashish da cui ricavare oltre cinquemila dosi) è incompatibile con la qualificazione di fatto lieve, in quanto indice di un elevato pericolo di diffusione della sostanza.
Cosa succede se un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Se il ricorso è dichiarato inammissibile, la condanna diventa definitiva. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, come stabilito nel provvedimento.
 
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 5546 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7   Num. 5546  Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 19/01/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: NOME COGNOME nato a MELFI il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 03/02/2023 della CORTE APPELLO di POTENZA
dato avviso alle parti; udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
visti gli atti e la sentenza impugnata; esaminati i motivi del ricorso di NOME COGNOME; dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal consigliere NOME COGNOME
Ritenuto che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile perché proposto per motivi non consentiti dalla legge sulla prospettazione difensiva svolta con i motivi di ricorso in ordine alla mancanza di prova della detenzione, da parte dell’COGNOME, dello stupefacente poi caduto in sequestro: la Corte di merito, con argomentazioni in fatto e saldamente ancorate alla risultanze processuali, dalle quali non possono espunte le dichiarazioni rese dal coimputato COGNOME secondo le quali egli avrebbe dovuto consegnare lo stupefacente all’odierno ricorrente, ha ritenuto, con argomentazioni non illogiche, che l’imputato fosse salito a bordo dell’auto proprio per avere la consegna della droga, in un ambiente protetto.
Il dato ponderale, gr. 500 di hashish frazionati in cinque panetti da cui erano ricavabili oltre cinquemila dosi, è stato correttamente ritenuto incompatibile con la qualificazione come fatto lieve e valorizzando come indice negativamente assorbente una dato estremamente significativo e correlato al pericolo di diffusione della droga;
Rilevato, che il ricorrente deve essere condannato del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 19 gennaio 2024 Il Consigliere relatore
Il Prestlénte