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Deposito opposizione espulsione: dove va presentato?

La Corte di Cassazione ha annullato un’ordinanza che dichiarava inammissibile l’opposizione a un decreto di espulsione. Il caso riguardava un cittadino straniero la cui opposizione era stata ritenuta tardiva. La Corte ha chiarito che il deposito opposizione espulsione va effettuato presso la cancelleria del giudice che ha emesso il provvedimento (giudice ‘a quo’), non presso quella del giudice che deve decidere sull’impugnazione (giudice ‘ad quem’). Poiché il ricorrente aveva rispettato questa regola, l’opposizione era tempestiva e il caso è stato rinviato per un nuovo esame.

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Pubblicato il 12 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Deposito Opposizione Espulsione: La Cassazione Chiarisce Dove Presentare l’Atto

Il deposito opposizione espulsione è un atto cruciale per chi contesta un decreto di allontanamento emesso come sanzione alternativa alla detenzione. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha fatto luce su un aspetto procedurale fondamentale: l’ufficio giudiziario corretto presso cui presentare tale opposizione. Sbagliare cancelleria può costare la declaratoria di inammissibilità, con conseguenze gravissime per il destinatario del provvedimento. Analizziamo insieme la decisione per comprendere la regola e le sue implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso: Un’Opposizione Dichiarata Inammissibile

Il caso riguarda un cittadino straniero detenuto, destinatario di un decreto di espulsione emesso dal Magistrato di Sorveglianza di Catania come sanzione alternativa alla pena detentiva. Il decreto veniva notificato al detenuto il 13 maggio 2024. Pochi giorni dopo, il detenuto proponeva personalmente opposizione, senza però articolarne i motivi. Il suo difensore, il 23 maggio, trasmetteva telematicamente i motivi a sostegno dell’opposizione.

Tuttavia, il Tribunale di Sorveglianza, chiamato a decidere, dichiarava l’opposizione inammissibile per tardività. Secondo il Tribunale, i motivi erano pervenuti alla propria cancelleria solo il 24 maggio, ovvero oltre il termine di dieci giorni previsto dalla legge. Il Tribunale riteneva irrilevante la trasmissione del giorno precedente, poiché effettuata a un indirizzo PEC non competente.

L’Errore del Tribunale e il Corretto Deposito Opposizione Espulsione

Il difensore del condannato ha proposto ricorso in Cassazione, lamentando diversi vizi procedurali, tra cui la mancata notifica del decreto al difensore di fiducia e l’errata valutazione sulla tempestività dell’opposizione. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, annullando la decisione del Tribunale di Sorveglianza e chiarendo un punto fondamentale della procedura.

La Regola Generale del Codice di Procedura Penale

La Corte Suprema ha ribadito che, in assenza di disposizioni specifiche derogatorie, anche l’opposizione al decreto di espulsione deve seguire le regole generali previste dal codice di procedura penale per le impugnazioni. In particolare, trova applicazione l’articolo 582, comma 1, del codice, il quale stabilisce che l’atto di impugnazione deve essere presentato mediante deposito nella cancelleria del giudice che ha emesso il provvedimento impugnato (il cosiddetto giudice ‘a quo’).

L’Applicazione al Caso di Specie

Nel caso in esame, il provvedimento impugnato era il decreto di espulsione emesso dal Magistrato di Sorveglianza. Pertanto, la cancelleria corretta per il deposito opposizione espulsione era quella del Magistrato di Sorveglianza, e non quella del Tribunale di Sorveglianza (il giudice ‘ad quem’, competente a decidere nel merito).

L’errore del Tribunale è stato quello di ritenere che l’atto dovesse essere depositato direttamente presso la propria cancelleria, contestando la correttezza del deposito effettuato presso l’ufficio che aveva originato il provvedimento. La Cassazione ha definito questo rilievo ‘non corretto’, riaffermando la regola generale.

Le Motivazioni della Cassazione

La motivazione della Corte è lineare e si fonda sul richiamo ai principi generali in materia di impugnazioni. L’opposizione avverso il decreto di espulsione è a tutti gli effetti un mezzo di impugnazione e, come tale, soggiace alle regole codicistiche. La regola generale vuole che l’atto sia presentato all’ufficio del giudice ‘a quo’, il quale poi provvederà a trasmetterlo al giudice ‘ad quem’.
Il ricorrente, depositando l’atto con i motivi il 23 maggio presso la cancelleria del Magistrato di Sorveglianza, aveva agito correttamente e nel pieno rispetto del termine di dieci giorni dalla notifica del decreto. Di conseguenza, l’opposizione non era tardiva e la declaratoria di inammissibilità era illegittima. Questa considerazione, definita ‘preliminare’ dalla Corte, ha assorbito ogni altra censura sollevata dal ricorrente, rendendo superfluo l’esame degli altri motivi di ricorso.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

La sentenza rappresenta un importante vademecum procedurale per i difensori. Stabilisce in modo inequivocabile che per contestare un decreto di espulsione emesso dal Magistrato di Sorveglianza, l’atto di opposizione deve essere depositato presso la cancelleria dello stesso Magistrato di Sorveglianza entro il termine di legge. Qualsiasi interpretazione differente, che richieda il deposito diretto presso il Tribunale di Sorveglianza, è errata. Questa pronuncia tutela il diritto di difesa, evitando che errori interpretativi sulla competenza della cancelleria possano precludere l’accesso alla giustizia e l’esame nel merito di un’impugnazione.

Dove deve essere depositata l’opposizione al decreto di espulsione emesso dal Magistrato di Sorveglianza?
L’opposizione deve essere presentata mediante deposito nella cancelleria del giudice che ha emesso il provvedimento impugnato (il cosiddetto giudice ‘a quo’), in questo caso la cancelleria del Magistrato di Sorveglianza.

È corretto ritenere tardiva un’opposizione depositata telematicamente l’ultimo giorno utile presso la cancelleria del giudice che ha emesso il decreto?
No, non è corretto. La Corte di Cassazione ha stabilito che se l’atto viene depositato nella cancelleria del giudice ‘a quo’ entro il termine di dieci giorni previsto dalla legge, l’opposizione è tempestiva e deve essere esaminata nel merito.

Le regole generali sulle impugnazioni penali si applicano all’opposizione al decreto di espulsione?
Sì, la sentenza conferma che l’opposizione al provvedimento di espulsione quale misura alternativa alla detenzione è soggetta alle regole generali vigenti in materia di impugnazioni, come previsto dal codice di procedura penale, salvo che la legge disponga diversamente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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