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Depenalizzazione contrabbando: quando non è più reato

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 30792/2025, ha annullato una condanna per il reato di contrabbando di tabacchi. Il caso riguarda la detenzione di poco più di 10 kg di sigarette. La Corte ha applicato la recente normativa sulla depenalizzazione del contrabbando (D.Lgs. 141/2024), stabilendo che la detenzione per la vendita di tabacchi lavorati esteri in quantità inferiore a 15 kg convenzionali non costituisce più reato, ma un illecito amministrativo, anche in caso di recidiva, a meno che non sussistano specifiche aggravanti.

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Pubblicato il 23 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Depenalizzazione Contrabbando: La Cassazione Annulla Condanna per Tabacchi

Con una recente e significativa sentenza, la Corte di Cassazione ha affrontato il tema della depenalizzazione del contrabbando di tabacchi lavorati esteri. La decisione chiarisce i nuovi limiti di punibilità penale introdotti dal D.Lgs. 26 settembre 2024, n. 141, stabilendo che la detenzione di quantitativi inferiori a 15 chilogrammi convenzionali non costituisce più reato, ma un semplice illecito amministrativo. Analizziamo i dettagli di questa importante pronuncia.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un soggetto condannato dalla Corte d’Appello di Napoli per contrabbando doganale. L’imputazione riguardava la detenzione per la vendita di tabacchi lavorati esteri per un quantitativo di poco superiore ai 10 chilogrammi convenzionali. L’imputato ha impugnato la sentenza di condanna dinanzi alla Corte di Cassazione, sostenendo l’intervenuta modifica normativa che avrebbe reso il fatto non più penalmente rilevante.

La Nuova Disciplina sulla Depenalizzazione Contrabbando

Il fulcro della decisione della Suprema Corte risiede nell’applicazione della nuova disciplina introdotta dall’art. 84, comma 2, del D.Lgs. n. 141 del 2024. Questa norma ha operato una parziale depenalizzazione del reato di contrabbando di tabacchi. Nello specifico, la legge stabilisce che la detenzione per la vendita di tabacchi lavorati esteri in quantità inferiore a 15 kg convenzionali non è più considerata reato. Tale comportamento viene ora qualificato come mero illecito amministrativo. La rilevanza penale permane solo qualora ricorra una delle circostanze aggravanti previste dall’art. 85 dello stesso decreto legislativo.

Le Motivazioni

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, annullando la sentenza di condanna senza rinvio. La motivazione è netta e si fonda su una diretta applicazione della nuova legge. I giudici hanno osservato che, nel caso di specie, si verificavano entrambe le condizioni per l’applicazione della depenalizzazione:

1. Quantitativo Inferiore alla Soglia: Il quantitativo di tabacchi oggetto dell’imputazione (poco più di 10 kg) era nettamente al di sotto della soglia di 15 kg convenzionali fissata dalla nuova normativa.
2. Assenza di Aggravanti: Nel corso del processo non erano emerse, né erano state contestate, le circostanze aggravanti di cui all’art. 85 del D.Lgs. 141/2024.

La Corte ha inoltre precisato che la depenalizzazione opera anche in caso di recidiva del soggetto agente, confermando un orientamento già espresso in precedenza (sentenza n. 8886/2025). Di conseguenza, il fatto per cui l’imputato era stato condannato non è più previsto dalla legge come reato.

Le Conclusioni

La sentenza rappresenta un’importante applicazione del principio del favor rei, secondo cui una nuova legge più favorevole all’imputato deve essere applicata retroattivamente. Le implicazioni pratiche sono notevoli: tutti i procedimenti penali pendenti per contrabbando di tabacchi al di sotto della soglia dei 15 kg, in assenza di aggravanti, dovranno concludersi con un’assoluzione perché il fatto non è più previsto dalla legge come reato. Per le condanne già passate in giudicato, si apre la strada per la revoca della sentenza tramite incidente di esecuzione. Questa decisione consolida la linea di demarcazione tra illecito penale e illecito amministrativo in materia di contrabbando, riservando la sanzione più grave a fatti di maggiore allarme sociale.

La detenzione di tabacchi di contrabbando è sempre un reato?
No. Secondo la nuova normativa (D.Lgs. 141/2024), la detenzione per la vendita di tabacchi lavorati esteri non è più reato se la quantità è inferiore a 15 kg convenzionali e non sussistono specifiche circostanze aggravanti.

Cosa succede se la quantità di tabacco è inferiore a 15 kg?
Il fatto viene considerato un illecito amministrativo e non più un reato. Di conseguenza, non si applicano pene criminali (come la reclusione), ma sanzioni amministrative, come una multa.

La recidiva impedisce l’applicazione della depenalizzazione?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che la depenalizzazione si applica anche in caso di recidiva del soggetto agente, a condizione che il quantitativo sia inferiore alla soglia e non vi siano le aggravanti previste dall’art. 85 del decreto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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