LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

DASPO per recidiva: obbligo di firma è automatico

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un tifoso destinatario di un secondo provvedimento di DASPO. La sentenza chiarisce che in caso di DASPO per recidiva, l’imposizione dell’obbligo di presentazione all’autorità di polizia è automatica e non richiede una specifica motivazione sulla pericolosità attuale del soggetto. La Corte ha inoltre confermato che la procedura di convalida del DASPO non è soggetta alla sospensione feriale dei termini e che anche un atto compiuto a distanza dal luogo dell’evento sportivo può giustificare la misura, se ad esso collegato.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 1 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

DASPO per recidiva: la Cassazione conferma l’obbligo di firma automatico

Con una recente sentenza, la Corte di Cassazione ha affrontato il tema del DASPO per recidiva, stabilendo principi importanti sull’automatismo delle misure più severe per i tifosi che violano un precedente divieto. La pronuncia chiarisce che quando un soggetto, già colpito da DASPO, commette nuovi fatti illeciti legati a manifestazioni sportive, l’imposizione dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria (la cosiddetta “firma”) diventa una conseguenza quasi automatica, senza che il giudice debba condurre una nuova e approfondita valutazione sulla sua pericolosità attuale. Analizziamo insieme i dettagli di questa decisione.

I Fatti del Caso: un Fumogeno Acceso Lontano dallo Stadio

Il caso riguarda un giovane tifoso, già destinatario di un provvedimento di DASPO, che è stato nuovamente sanzionato dal Questore. Il nuovo provvedimento è scaturito dalla sua condotta prima di una partita: membro di un noto gruppo di ultras, si era riunito con altri tifosi in un abituale luogo di ritrovo nel centro della città. Successivamente, in prossimità di un esercizio commerciale e in presenza di numerose persone, aveva acceso un fumogeno a fiamma viva, creando una situazione di concreto pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica. Questo episodio, sebbene avvenuto a circa quattro chilometri di distanza dal palazzetto dello sport e diverse ore prima dell’evento, è stato ritenuto direttamente collegato alla manifestazione sportiva.

Il G.i.p. del Tribunale competente ha convalidato il provvedimento del Questore, che imponeva al tifoso non solo un nuovo divieto, ma anche l’obbligo di presentazione presso un ufficio di polizia. Contro questa decisione, il tifoso ha proposto ricorso in Cassazione.

I Motivi del Ricorso del Tifoso

Il ricorrente ha basato la sua difesa su tre argomentazioni principali:

1. Violazione procedurale: La convalida del provvedimento era avvenuta durante il periodo di sospensione feriale dei termini processuali (agosto), una circostanza che, a suo dire, rendeva l’atto illegittimo.
2. Mancanza di motivazione: Lamentava che il giudice non avesse adeguatamente motivato in merito al pericolo concreto e attuale che giustificasse la misura, specialmente alla luce di orientamenti giurisprudenziali contrastanti in materia di recidiva.
3. Assenza del presupposto oggettivo: Sosteneva che l’accensione di un fumogeno a grande distanza e con largo anticipo rispetto all’evento sportivo non potesse essere considerata una minaccia effettiva all’ordine pubblico legato alla partita.

La Decisione della Cassazione sul DASPO per recidiva

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, definendolo “manifestamente infondato” e fornendo chiarimenti cruciali su ciascuno dei punti sollevati.

Validità della Convalida nel Periodo Feriale

Sul primo punto, i giudici hanno stabilito che la procedura di convalida del DASPO, data la sua natura urgente e finalizzata alla tutela della sicurezza pubblica, non è soggetta alla sospensione feriale dei termini. Il diritto di difesa del ricorrente è stato comunque garantito, poiché ha potuto presentare una memoria difensiva che è stata regolarmente esaminata.

DASPO per recidiva: Pericolosità Presunta e Obbligo Automatico

Questo è il cuore della decisione. La Corte ha ritenuto generica la lamentela sulla mancanza di motivazione. Il fatto che il tifoso avesse commesso il nuovo illecito mentre era già sottoposto a un precedente DASPO era di per sé un elemento sufficiente a dimostrare la sua “perdurante pericolosità”.

La Cassazione ha richiamato l’art. 6, comma 5, della legge n. 401/1989, che disciplina proprio il DASPO per recidiva. Secondo la norma, quando un soggetto già colpito da DASPO commette nuovi fatti che giustificano un’ulteriore misura, il nuovo provvedimento deve essere sempre accompagnato dall’obbligo di presentazione alla polizia, con una durata minima di cinque anni. La Corte ha specificato che se la nuova condotta avviene nel triennio successivo al precedente divieto, il giudice della convalida non è tenuto a fornire una motivazione specifica sulla pericolosità concreta e attuale del soggetto. Questa pericolosità è, in un certo senso, presunta dalla legge stessa a causa della recidiva. Di conseguenza, non sussistevano i presupposti per rimettere la questione alle Sezioni Unite, essendo il contrasto giurisprudenziale ormai superato.

Il Collegamento tra Condotta e Manifestazione Sportiva

Infine, la Corte ha respinto il terzo motivo, qualificandolo come un tentativo inammissibile di rivalutare i fatti. Il G.i.p. aveva correttamente accertato il nesso di causalità tra la condotta (accensione del fumogeno) e l’evento sportivo. Il ricorrente, in quanto membro di un gruppo ultras, si trovava in un noto punto di ritrovo pre-partita insieme ad altri tifosi, con l’intenzione di raggiungere il palazzetto. L’atto, compiuto in un luogo affollato, ha quindi rappresentato un pericolo concreto per la sicurezza pubblica, strettamente collegato al contesto della manifestazione sportiva.

Le Motivazioni

Le motivazioni della Corte si fondano su una lettura rigorosa della normativa sul DASPO, interpretata alla luce della sua finalità preventiva. La legge intende colpire non solo i comportamenti violenti all’interno degli stadi, ma anche tutte quelle condotte che, pur avvenendo all’esterno e in anticipo, sono idonee a creare turbativa per l’ordine pubblico in occasione di eventi sportivi. In caso di DASPO per recidiva, il legislatore ha previsto un inasprimento automatico delle misure, presumendo che la commissione di un nuovo illecito da parte di chi è già sottoposto a divieto dimostri un’accentuata e persistente pericolosità sociale. La Cassazione, con questa sentenza, rafforza tale impostazione, limitando la discrezionalità del giudice della convalida e rendendo l’obbligo di firma una conseguenza diretta e obbligatoria della recidiva, almeno nel primo triennio.

Le Conclusioni

La sentenza consolida un orientamento giurisprudenziale severo nei confronti di chi reitera condotte illecite in occasione di manifestazioni sportive. Le implicazioni pratiche sono significative: i tifosi già colpiti da un DASPO devono essere consapevoli che qualsiasi nuovo comportamento a rischio comporterà l’applicazione automatica di misure più restrittive, come l’obbligo di firma, per un periodo non inferiore a cinque anni. Per le forze dell’ordine e i giudici, la pronuncia semplifica la gestione dei casi di recidiva, stabilendo che la pericolosità del soggetto non deve essere dimostrata caso per caso, ma può essere desunta dalla sua stessa condotta reiterata.

È possibile convalidare un DASPO durante la sospensione feriale dei tribunali (agosto)?
Sì, la Corte di Cassazione ha confermato che la procedura di convalida del DASPO non è soggetta alla sospensione feriale dei termini, data la sua natura urgente e finalizzata alla tutela della sicurezza pubblica.

In caso di un secondo DASPO (recidiva), il giudice deve motivare la pericolosità attuale del tifoso per imporre l’obbligo di firma?
No. La sentenza chiarisce che se la nuova condotta illecita avviene nel triennio successivo al precedente divieto, l’imposizione dell’obbligo di presentazione alla polizia è automatica e il giudice non è tenuto a fornire una specifica e autonoma motivazione sulla pericolosità attuale del soggetto.

Accendere un fumogeno lontano dallo stadio può giustificare un DASPO?
Sì. Secondo la Corte, anche un atto compiuto a distanza dal luogo dell’evento sportivo può giustificare l’emissione di un DASPO, a condizione che sia accertato un chiaro nesso con la manifestazione (ad esempio, durante un raduno di tifosi che si dirigono allo stadio) e che l’atto crei un concreto pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati