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DASPO: nullo se convalidato prima di 48 ore

La Corte di Cassazione ha annullato l’ordinanza di convalida di un DASPO con obbligo di presentazione, poiché il Giudice per le Indagini Preliminari ha emesso il provvedimento prima della scadenza del termine di 48 ore concesso all’interessato per presentare memorie difensive. Questo mancato rispetto del termine costituisce una violazione insanabile del diritto di difesa, che porta all’annullamento della convalida a prescindere dal deposito effettivo di una memoria.

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Pubblicato il 6 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

DASPO: Convalida Nulla se il GIP non Rispetta il Termine di 48 Ore per la Difesa

Il DASPO, acronimo di Divieto di Accedere alle manifestazioni SPOrtive, è uno strumento di prevenzione fondamentale per garantire la sicurezza negli stadi e nei luoghi di eventi sportivi. Tuttavia, la sua applicazione deve seguire rigorose garanzie procedurali a tutela del diritto di difesa del cittadino. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ribadisce un principio cruciale: la convalida del DASPO da parte del Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) è nulla se avviene prima che sia decorso il termine di 48 ore concesso all’interessato per presentare le proprie memorie difensive.

I Fatti del Caso: Un DASPO Contestato

Il caso esaminato dalla Suprema Corte riguarda un provvedimento emesso dal Questore di Trapani nei confronti di un soggetto ritenuto coinvolto in disordini avvenuti durante un incontro di calcio. Il provvedimento, notificato il 25 ottobre 2023 alle ore 11:15, imponeva non solo il divieto di frequentare luoghi di manifestazioni sportive, ma anche l’obbligo di presentarsi presso gli uffici di Polizia in occasione di tali eventi.

Il giorno successivo, il 26 ottobre, il Pubblico Ministero richiedeva la convalida della misura al GIP. Il GIP del Tribunale di Trapani, con un’ordinanza depositata il 27 ottobre 2023 alle ore 10:15, convalidava il provvedimento del Questore. Il destinatario della misura, attraverso il suo difensore, ha impugnato tale ordinanza di convalida dinanzi alla Corte di Cassazione, lamentando la violazione del proprio diritto di difesa, poiché la convalida era intervenuta prima della scadenza del termine di 48 ore a sua disposizione per presentare memorie.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, ritenendolo fondato. Ha quindi annullato senza rinvio l’ordinanza di convalida del GIP, dichiarando di conseguenza l’inefficacia del provvedimento del Questore limitatamente all’obbligo di presentazione. La Corte ha stabilito che il mancato rispetto della scansione temporale prevista dalla legge costituisce un vizio insanabile del procedimento.

Le Motivazioni: il rispetto dei termini nel DASPO

Il cuore della decisione risiede nell’interpretazione della procedura di convalida del DASPO quando questo include l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. La legge prevede che, dalla notifica del provvedimento, il destinatario abbia 48 ore di tempo per esaminare gli atti e presentare eventuali memorie difensive. Questo termine è posto a presidio del diritto di difesa, un principio cardine del nostro ordinamento.

La Corte ha osservato che la notifica al soggetto era avvenuta il 25 ottobre alle 11:15, mentre la convalida del GIP era stata emessa il 27 ottobre alle 10:15. È evidente che a quella data e ora il termine di 48 ore non era ancora scaduto, poiché sarebbe terminato alle 11:15 dello stesso giorno. La convalida è stata, quindi, prematura.

Un aspetto fondamentale sottolineato dalla Corte è che la violazione del termine è un vizio che rende nulla la convalida ex se (di per sé), a prescindere dal fatto che la difesa abbia poi effettivamente depositato o meno una memoria difensiva. L’interesse a impugnare sorge non dalla mancata valutazione di una memoria, ma dalla semplice violazione della regola temporale che garantisce la possibilità di esercitare tale diritto. Impedire o anticipare questa finestra temporale significa ledere il diritto di difesa nella sua essenza.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza sul DASPO

Questa sentenza rafforza un importante principio di garanzia per i cittadini destinatari di misure di prevenzione come il DASPO. Le implicazioni pratiche sono chiare:

1. Termine inderogabile: I Giudici per le Indagini Preliminari devono attendere scrupolosamente la scadenza delle 48 ore dalla notifica prima di poter convalidare un DASPO che preveda l’obbligo di presentazione.
2. Nullità automatica: Una convalida emessa prima di tale termine è affetta da nullità generale, che può essere fatta valere con ricorso per cassazione.
3. Irrilevanza del deposito di memorie: La nullità non è subordinata alla prova che l’interessato avesse effettivamente intenzione di depositare una memoria difensiva. È sufficiente che la possibilità di farlo sia stata compressa dalla decisione anticipata del giudice.

In conclusione, la pronuncia riafferma che l’efficienza delle misure di prevenzione non può mai andare a discapito delle fondamentali garanzie procedurali e del diritto di difesa, che devono essere sempre e comunque rispettati.

È valida la convalida di un DASPO con obbligo di firma se avviene prima che siano trascorse 48 ore dalla notifica?
No, la convalida non è valida. La Corte di Cassazione ha stabilito che la convalida non può intervenire prima dello scadere del termine di 48 ore concesso al destinatario per presentare memorie difensive, a pena di nullità generale del provvedimento.

Per contestare la convalida anticipata, è necessario aver depositato una memoria difensiva?
No, non è necessario. L’interesse a impugnare la convalida sorge per il solo fatto che non è stato rispettato il termine temporale, a prescindere dal fatto che la difesa abbia effettivamente depositato o meno una memoria. La violazione della procedura è di per sé un vizio insanabile.

Qual è la conseguenza di una convalida di un DASPO emessa prima del termine di 48 ore?
La conseguenza è l’annullamento senza rinvio dell’ordinanza di convalida da parte della Corte di Cassazione. Ciò comporta l’inefficacia del provvedimento del Questore, limitatamente alla parte che richiede la convalida giurisdizionale, ovvero l’obbligo di presentazione presso le autorità di polizia.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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