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Danno speciale tenuità: quando è escluso nel furto?

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per furto pluriaggravato. La richiesta di applicare l’attenuante del danno speciale tenuità è stata respinta poiché l’imputato, per commettere il reato, aveva rotto il vetro di un’auto, causando un danno patrimoniale considerato ingente e incompatibile con la nozione di “tenuità”.

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Pubblicato il 13 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Danno di Speciale Tenuità: Non Applicabile se il Danno è Ingente

L’applicazione della circostanza attenuante del danno speciale tenuità è un tema di grande interesse nel diritto penale, poiché può influenzare significativamente l’entità della pena. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce un punto fondamentale: questa attenuante non può essere concessa quando, per commettere il reato, si provoca un danno patrimoniale considerevole, anche se il valore della refurtiva è minimo. Analizziamo insieme la decisione per comprenderne le implicazioni pratiche.

Il Caso in Esame: Furto con Scasso e Danni al Veicolo

Il caso ha origine da una condanna per furto pluriaggravato emessa dal Tribunale e confermata dalla Corte di Appello. L’imputato era stato ritenuto responsabile di aver rubato da un’autovettura dopo averne forzato lo sportello e infranto il vetro. Nonostante il riconoscimento delle attenuanti generiche, bilanciate con le aggravanti, l’imputato ha deciso di ricorrere in Cassazione, lamentando il mancato riconoscimento di un’ulteriore attenuante.

Il Motivo del Ricorso: La Richiesta di Attenuante per Danno Speciale Tenuità

L’unico motivo di ricorso si basava sulla presunta violazione di legge per non aver applicato l’attenuante del danno di speciale tenuità. Secondo la difesa, il danno patrimoniale derivante dal furto era da considerarsi minimo e, pertanto, meritevole della riduzione di pena prevista dalla legge. La tesi difensiva mirava a focalizzare l’attenzione esclusivamente sul valore degli oggetti sottratti, trascurando i danni collaterali causati per portare a termine l’azione criminosa.

Le Motivazioni della Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso manifestamente infondato e, di conseguenza, inammissibile. I giudici hanno sottolineato che la valutazione del danno non può essere limitata al solo valore della refurtiva, ma deve includere una valutazione complessiva di tutto il pregiudizio economico subito dalla vittima.

Nel caso specifico, la Corte di Appello aveva correttamente evidenziato come l’imputato, per commettere il furto, avesse causato un “danno patrimoniale assai ingente” al veicolo, forzando la portiera e rompendo un finestrino. Questo comportamento produce un danno che, per sua natura, è incompatibile con il concetto di “speciale tenuità”. La Corte ha quindi ribadito un principio consolidato: i danni causati per accedere al bene da sottrarre (cosiddetto “danno-mezzo”) devono essere considerati nel calcolo complessivo del pregiudizio. Di conseguenza, la scelta di rompere un vetro per rubare, anche un oggetto di scarso valore, esclude a priori la possibilità di beneficiare dell’attenuante del danno speciale tenuità.

Conclusioni: L’Importanza della Valutazione Complessiva del Danno

Questa ordinanza riafferma che, ai fini del riconoscimento dell’attenuante in questione, il giudice deve adottare una prospettiva ampia. Non conta solo “cosa” si ruba, ma anche “come” lo si ruba. Il danno patrimoniale va considerato nella sua totalità, includendo ogni conseguenza economica negativa per la parte offesa. La decisione ha un’importante implicazione pratica: chiunque commetta un furto causando danni sproporzionati rispetto al valore del bene sottratto non potrà sperare in uno sconto di pena legato alla lieve entità del danno. La valutazione del giudice deve essere globale e non frammentaria, garantendo che l’attenuante sia riservata solo ai casi in cui l’offesa al patrimonio sia stata genuinamente minima sotto ogni aspetto.

Può essere applicata l’attenuante per ‘danno di speciale tenuità’ se, per commettere un furto, si causano danni significativi come la rottura di un finestrino?
No. Secondo la Corte di Cassazione, il danno va valutato nel suo complesso. La rottura di un vetro e la forzatura di uno sportello costituiscono un danno patrimoniale “assai ingente”, incompatibile con la nozione di “speciale tenuità”, a prescindere dal valore degli oggetti rubati.

Quali sono le conseguenze di un ricorso in Cassazione basato su argomenti generici e astratti?
Un ricorso con motivazioni aspecifiche e astratte, che non si confronta concretamente con le ragioni della sentenza impugnata, viene considerato manifestamente infondato e, di conseguenza, dichiarato inammissibile. Questo comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Perché il ricorso in questo specifico caso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché ritenuto manifestamente infondato. La Corte ha stabilito che la motivazione della sentenza di appello era corretta e immune da vizi, avendo giustamente escluso l’attenuante del danno di speciale tenuità a causa dei notevoli danni materiali provocati dall’imputato per compiere il furto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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