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Danno speciale tenuità: quando è escluso? La Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per tentato furto. La Corte ha confermato che l’attenuante per danno speciale tenuità non si applica se, per commettere il reato, viene danneggiata la porta d’ingresso, poiché tale pregiudizio non può essere considerato irrisorio.

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Pubblicato il 18 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Danno Speciale Tenuità: la Cassazione Nega lo Sconto di Pena per Danni alla Porta

L’applicazione delle circostanze attenuanti nel diritto penale rappresenta un momento cruciale per la determinazione della pena. Tra queste, l’attenuante del danno speciale tenuità, prevista dall’art. 62 n. 4 c.p., è spesso oggetto di dibattito. Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione è tornata a pronunciarsi sui suoi limiti applicativi, chiarendo che il danneggiamento della porta d’ingresso per commettere un furto esclude la concessione del beneficio, in quanto il pregiudizio non può essere considerato di natura irrisoria.

I fatti del processo e la condanna

Il caso trae origine dalla condanna inflitta dal Tribunale e confermata dalla Corte d’Appello nei confronti di un imputato per tentato furto aggravato in abitazione. La pena stabilita era di un anno di reclusione e 300 euro di multa. L’imputato, tramite il suo difensore, decideva di ricorrere in Cassazione, affidando la sua difesa a due specifici motivi di contestazione.

I motivi del ricorso: il danno di lieve entità e le attenuanti generiche

La difesa dell’imputato ha basato il ricorso su due principali doglianze:
1. Erronea applicazione della legge: Si contestava il mancato riconoscimento dell’attenuante comune del danno speciale tenuità. Secondo il ricorrente, il danno patrimoniale causato era minimo, e pertanto la Corte d’Appello avrebbe dovuto concedere lo sconto di pena.
2. Mancata concessione delle attenuanti generiche: Si lamentava inoltre che i giudici di merito avessero negato, senza un’adeguata motivazione, la concessione delle circostanze attenuanti generiche previste dall’art. 62-bis c.p., che avrebbero potuto mitigare ulteriormente la pena.

La decisione della Cassazione sul danno speciale tenuità

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, respingendo entrambe le argomentazioni difensive. Il fulcro della decisione risiede nell’interpretazione dell’attenuante del danno di speciale tenuità. I giudici supremi hanno sottolineato come il ragionamento della Corte d’Appello fosse pienamente logico e corretto. La manomissione della porta d’ingresso dell’abitazione di una delle persone offese aveva provocato un danno che, per sua natura, non poteva essere qualificato come ‘irrisorio’.

Le motivazioni

La Corte ha ribadito un principio consolidato nella sua giurisprudenza: la concessione dell’attenuante del danno di speciale tenuità richiede che il pregiudizio economico sia ‘lievissimo’. Per valutare tale lievità, non si deve considerare solo il valore della cosa che si è tentato di sottrarre, ma anche tutti gli ‘ulteriori effetti pregiudizievoli’ subiti dalla vittima. Il danno alla porta, necessario per compiere l’effrazione, rientra a pieno titolo in questi effetti. Questo tipo di danno, che lede il bene della proprietà e il senso di sicurezza della persona offesa, non può mai essere considerato di valore economico pressoché irrisorio. La Corte ha inoltre specificato che, ai fini di questa valutazione, è irrilevante la capacità economica della vittima di sopportare tale danno. Sul secondo motivo, relativo alle attenuanti generiche, la Cassazione ha ritenuto che la motivazione della Corte territoriale fosse adeguata, priva di vizi logici e coerente, rendendo la decisione insindacabile in sede di legittimità.

Le conclusioni

Questa ordinanza conferma un orientamento rigoroso: per ottenere l’attenuante del danno lieve, è necessario che l’impatto economico complessivo del reato sia veramente minimo. L’atto di forzare una serratura o danneggiare una porta per entrare in un’abitazione costituisce un pregiudizio che va oltre il semplice valore di eventuali oggetti sottratti e, come tale, impedisce l’applicazione del beneficio. La decisione rafforza la tutela del domicilio e chiarisce che la violenza sulle cose, anche se di modesta entità, ha un peso significativo nella valutazione della gravità del reato.

Quando si può applicare l’attenuante del danno di speciale tenuità (art. 62 n. 4 c.p.)?
L’attenuante si applica solo quando il pregiudizio causato alla persona offesa sia lievissimo, ossia di valore economico pressoché irrisorio. La valutazione deve considerare non solo il valore della cosa sottratta, ma anche ogni ulteriore effetto dannoso derivante dal reato.

Il danneggiamento della porta d’ingresso per commettere un furto permette di riconoscere l’attenuante del danno di speciale tenuità?
No, secondo quanto stabilito dall’ordinanza, la manomissione della porta d’ingresso di un’abitazione causa un danno tale da non poter essere considerato di natura irrisoria, escludendo così l’applicazione di questa attenuante.

Perché la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile?
La Corte ha ritenuto il ricorso inammissibile perché i motivi proposti non riguardavano vizi di legittimità (cioè errori nell’applicazione della legge), ma contestavano la valutazione dei fatti compiuta dalla Corte d’Appello, la quale è stata giudicata logica, congrua e priva di vizi, e quindi non criticabile in sede di Cassazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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