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Danno di speciale tenuità: quando non si applica

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 19541/2025, ha rigettato il ricorso di un imputato che chiedeva l’applicazione dell’attenuante per danno di speciale tenuità in un caso di rapina. La Corte ha chiarito che, per reati come la rapina, la valutazione non si limita al mero valore economico dei beni sottratti. Essendo un reato plurioffensivo che lede anche la libertà e l’integrità della persona, il pregiudizio complessivo deve essere considerato. Se l’offesa alla persona non è minima, l’attenuante non può essere concessa, anche a fronte di un bottino di scarso valore.

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Pubblicato il 4 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Danno di Speciale Tenuità: Limiti e Applicazione nel Reato di Rapina

L’attenuante del danno di speciale tenuità, prevista dall’articolo 62, n. 4 del codice penale, rappresenta un importante strumento di personalizzazione della pena, consentendo una riduzione della sanzione quando il danno economico causato è di minima entità. Tuttavia, la sua applicazione non è automatica e richiede una valutazione attenta da parte del giudice, soprattutto in relazione a reati complessi come la rapina. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un’analisi chiara dei criteri da seguire, sottolineando come il valore del bene sottratto sia solo uno degli elementi da considerare.

I Fatti del Caso

Il caso esaminato dalla Suprema Corte riguardava un ricorso presentato da un individuo condannato per rapina. La difesa sosteneva che i giudici di merito avessero errato nel non applicare l’attenuante del danno di speciale tenuità, dato il valore modesto dei beni sottratti alla vittima. L’imputato chiedeva quindi una riconsiderazione della pena sulla base di questo specifico motivo.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso manifestamente infondato, confermando la decisione della Corte d’Appello. Gli Ermellini hanno ribadito un principio consolidato nella giurisprudenza: la valutazione per la concessione dell’attenuante in questione non può essere limitata al solo aspetto patrimoniale, specialmente quando si tratta di un delitto che offende più beni giuridici.

Le Motivazioni: Oltre il Valore Economico nel Danno di Speciale Tenuità

La Corte ha basato la sua decisione su due pilastri argomentativi fondamentali, entrambi cruciali per comprendere i limiti di questa attenuante.

La Natura Pluri-offensiva della Rapina

Il punto centrale della motivazione risiede nella natura stessa del reato di rapina. Questo delitto è definito “pluri-offensivo” perché non lede soltanto il patrimonio della vittima (attraverso la sottrazione dei beni), ma anche la sua sfera personale: la libertà, l’integrità fisica e la tranquillità morale. La violenza o la minaccia utilizzate per commettere il fatto costituiscono un’offesa autonoma e spesso più grave della perdita economica.

Valutazione Complessiva del Pregiudizio

Di conseguenza, per stabilire se il danno sia di “speciale tenuità”, il giudice deve compiere una valutazione complessiva di tutti gli effetti pregiudizievoli derivanti dal reato. Non è sufficiente che il bene sottratto abbia un valore economico quasi irrisorio. È necessario che anche l’offesa alla persona, derivante dalla violenza o dalla minaccia, sia minima. Se la condotta criminale ha avuto un impatto significativo sulla vittima, compromettendone la sicurezza e l’integrità, il danno complessivo non può essere considerato lieve, a prescindere dal valore del bottino.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

La pronuncia della Cassazione rafforza un orientamento chiaro: per i reati contro la persona e il patrimonio, come la rapina, l’applicazione dell’attenuante del danno di speciale tenuità è un’eccezione. La presenza di violenza o minaccia rende intrinsecamente grave la condotta, spostando il focus dal valore economico del danno alla lesione dei diritti fondamentali della persona. Pertanto, solo nei casi in cui l’intera azione criminosa, inclusa la sua componente violenta o minacciosa, risulti di lievissima entità, sarà possibile per il giudice riconoscere la circostanza attenuante in parola.

Per applicare l’attenuante del danno di speciale tenuità, è sufficiente che il bene rubato abbia un valore economico irrisorio?
No. Secondo l’ordinanza, specialmente in reati come la rapina, la valutazione deve includere non solo il valore economico del bene, ma anche tutti gli altri effetti dannosi per la vittima, come la lesione della sua libertà, integrità fisica e morale.

Nel reato di rapina, come si valuta il danno ai fini dell’attenuante?
La valutazione deve essere complessiva. Il giudice deve considerare l’intero pregiudizio causato, che comprende la violazione della libertà personale e dell’integrità fisica a causa della violenza o della minaccia. Il reato è considerato ‘pluri-offensivo’ e l’analisi non può limitarsi al solo aspetto patrimoniale.

La capacità economica della vittima di sopportare il danno ha importanza per il riconoscimento dell’attenuante?
No, l’ordinanza ribadisce che la capacità del soggetto passivo di sopportare il danno economico è irrilevante. Il criterio per la concessione dell’attenuante si basa sull’oggettiva e complessiva esiguità del pregiudizio causato dal reato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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