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Danno di speciale tenuità: quando non si applica?

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per furto aggravato di due computer. La Corte ha escluso l’applicazione dell’attenuante del danno di speciale tenuità, ribadendo che tale circostanza richiede un pregiudizio economico quasi irrisorio, valutazione che non si applica al valore di due PC nuovi.

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Pubblicato il 10 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Danno di Speciale Tenuità: Il Furto di Due PC è Lieve? La Risposta della Cassazione

L’applicazione della circostanza attenuante del danno di speciale tenuità, prevista dall’articolo 62, n. 4 del codice penale, è spesso oggetto di dibattito nelle aule di giustizia. Questa norma permette una riduzione della pena quando il danno economico causato dal reato è di entità minima. Ma come si definisce un danno ‘minimo’? Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione fa luce sui criteri di valutazione, escludendo che il furto di due personal computer nuovi possa rientrare in questa categoria.

Il Caso in Esame: Dal Furto Aggravato al Ricorso in Cassazione

La vicenda processuale ha origine dalla condanna di un individuo per il reato di furto aggravato, confermata sia in primo grado dal Tribunale di Livorno sia in appello dalla Corte di Firenze. L’oggetto del furto consisteva in due personal computer nuovi.

L’imputato, tramite il suo difensore, ha presentato ricorso per Cassazione, basando la sua difesa su un unico motivo: la presunta violazione di legge e il vizio di motivazione da parte della Corte d’Appello per non aver concesso l’attenuante del danno di speciale tenuità.

La Decisione della Suprema Corte e il concetto di Danno di Speciale Tenuità

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso manifestamente infondato e, di conseguenza, inammissibile. La decisione si fonda su un principio consolidato nella giurisprudenza di legittimità. Per poter applicare l’attenuante in questione, non è sufficiente un danno generico, ma è necessario che il pregiudizio economico arrecato alla vittima sia “lievissimo”, ovvero di valore “pressoché irrisorio”.

Le motivazioni

La Suprema Corte ha chiarito che la valutazione del danno non deve limitarsi al solo valore di mercato del bene sottratto. È indispensabile considerare anche tutti gli “ulteriori effetti pregiudizievoli” che la vittima ha subito a causa della sottrazione. Ad esempio, la perdita di dati importanti, l’interruzione di un’attività lavorativa o il disagio causato dalla necessità di sostituire il bene.

Un punto cruciale sottolineato dai giudici è l’irrilevanza della capacità economica della persona offesa. Il fatto che la vittima sia benestante e possa facilmente sopportare la perdita non ha alcun peso nella valutazione della tenuità del danno. Il criterio è oggettivo e si concentra sul valore del pregiudizio in sé.

Nel caso specifico, la Corte ha ritenuto che il furto di due personal computer nuovi non possa in alcun modo configurare un danno patrimoniale “lievissimo”. Il valore intrinseco di tali beni esclude a priori la possibilità di considerare il pregiudizio come quasi irrisorio. La sentenza impugnata, pertanto, ha correttamente applicato i principi di diritto consolidati, negando l’attenuante.

Le conclusioni

Con questa ordinanza, la Cassazione ribadisce una linea interpretativa rigorosa per l’applicazione dell’attenuante del danno di speciale tenuità. La decisione serve come monito: l’attenuante non è una formula applicabile a tutti i furti di beni di valore non eccezionale. È riservata a situazioni in cui l’impatto economico sulla vittima è veramente minimo e trascurabile. La condanna dell’imputato al pagamento delle spese processuali e di una somma alla Cassa delle ammende sigilla l’esito del ricorso, confermando che la valutazione della tenuità del danno deve essere condotta con criteri oggettivi e non può prescindere da una considerazione completa del pregiudizio subito dalla parte offesa.

Quando si applica la circostanza attenuante del danno di speciale tenuità?
Si applica quando il pregiudizio economico causato alla vittima è lievissimo, ossia di valore pressoché irrisorio. La valutazione deve considerare non solo il valore del bene sottratto, ma anche gli ulteriori effetti pregiudizievoli subiti dalla persona offesa.

Perché il furto di due computer nuovi non è stato considerato un danno di speciale tenuità?
La Corte di Cassazione ha stabilito che il valore patrimoniale di due personal computer nuovi non può essere considerato “lievissimo” o “irrisorio”. Di conseguenza, il furto di tali beni esclude in partenza la possibilità di applicare l’attenuante.

La condizione economica della vittima influisce sulla concessione dell’attenuante?
No, la capacità del soggetto passivo di sopportare il danno economico è irrilevante. La valutazione della tenuità del danno si basa su criteri oggettivi legati al valore del pregiudizio in sé, indipendentemente dalla situazione finanziaria della persona offesa.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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