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Danno di speciale tenuità: non solo valore economico

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato per tentata rapina. La Corte ha stabilito che, ai fini della concessione dell’attenuante per danno di speciale tenuità, non si deve considerare solo il modesto valore del bene sottratto, ma l’intero pregiudizio, inclusa la violenza fisica subita dalla vittima, che nel caso di specie aveva riportato la frattura di un dito. Di conseguenza, l’attenuante non è stata concessa.

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Pubblicato il 23 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Danno di speciale tenuità: non basta il valore esiguo se c’è violenza

In una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale riguardo al reato di rapina e all’applicazione dell’attenuante per danno di speciale tenuità. Quando la sottrazione di un bene avviene con violenza, la valutazione del danno non può limitarsi al solo valore economico dell’oggetto, ma deve necessariamente includere il pregiudizio fisico e morale subito dalla vittima. Questo approccio, che considera la natura plurioffensiva del reato, rende più difficile l’ottenimento di sconti di pena in casi di rapina.

I Fatti del Caso in Analisi

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un individuo condannato per tentata rapina. L’imputato aveva avanzato tre motivi di ricorso alla Corte di Cassazione. Il primo mirava a riqualificare il reato da tentata rapina a tentato furto. Il secondo e il terzo, invece, lamentavano la mancata applicazione della circostanza attenuante del danno di speciale tenuità, prevista dall’articolo 62, n. 4, del codice penale.

L’imputato sosteneva che il valore del bene che intendeva sottrarre fosse talmente esiguo da giustificare una pena più mite. Tuttavia, la sua azione aveva causato alla vittima la frattura di un dito, un elemento che si è rivelato decisivo per il giudizio della Corte.

La Valutazione del danno di speciale tenuità nella Rapina

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, ritenendo i motivi manifestamente infondati. I giudici hanno chiarito che la rapina è un reato complesso, o “plurioffensivo”, poiché lede contemporaneamente due beni giuridici: il patrimonio e l’integrità della persona (fisica, morale e di autodeterminazione).

Di conseguenza, per stabilire se il danno sia di “speciale tenuità”, il giudice non può limitarsi a una valutazione puramente economica. È necessario un giudizio complessivo che tenga conto di tutti gli effetti pregiudizievoli derivanti dalla condotta criminale. Questo include non solo il valore del bene sottratto, ma anche l’entità delle lesioni, lo spavento e il trauma psicologico inflitti alla vittima.

Le Motivazioni della Corte

La Corte ha fondato la sua decisione su un orientamento giurisprudenziale consolidato. L’attenuante del danno di speciale tenuità presuppone un pregiudizio “lievissimo”, quasi “irrisorio”. Nel caso della rapina, non è sufficiente che il bene sottratto abbia un valore economico modesto. Occorre valutare anche gli effetti dannosi legati alla violenza o alla minaccia.

Nel caso specifico, la frattura di un dito cagionata alla persona offesa è stata considerata un danno fisico tutt’altro che irrilevante. Questo elemento ha impedito di qualificare il pregiudizio totale come “tenue”. La decisione della Corte d’Appello, che aveva negato l’attenuante, è stata quindi giudicata corretta, logica e coerente con la giurisprudenza prevalente. Inoltre, la Cassazione ha ribadito che la reiterazione in sede di legittimità di motivi già correttamente disattesi nei gradi di merito, senza una specifica critica alla sentenza impugnata, rende il ricorso inammissibile per genericità.

Le Conclusioni

Questa ordinanza conferma un importante principio: nella valutazione della gravità di una rapina, la violenza sulla persona ha un peso determinante. L’applicazione dell’attenuante per danno di speciale tenuità diventa quindi eccezionale in questo tipo di reato. La decisione sottolinea che la tutela dell’integrità fisica e della libertà individuale prevale sulla mera quantificazione economica del bottino. Per gli operatori del diritto, ciò significa che in casi di rapina, anche se il valore sottratto è minimo, la presenza di lesioni, anche lievi, rende quasi impossibile invocare con successo l’attenuante in questione.

Quando si può applicare l’attenuante del danno di speciale tenuità in un reato di rapina?
L’attenuante può essere applicata solo quando il pregiudizio complessivo, valutando sia il valore economico del bene sottratto sia il danno fisico e morale alla persona, risulta essere di entità lievissima, quasi irrisoria.

Perché la Corte di Cassazione ha ritenuto inammissibile il ricorso?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché il primo motivo era una semplice ripetizione di argomenti già respinti in appello, mentre i motivi relativi all’attenuante sono stati giudicati manifestamente infondati, dato che la Corte d’Appello aveva correttamente motivato la sua decisione basandosi sulla lesione fisica subita dalla vittima.

Qual è la differenza fondamentale tra furto e rapina evidenziata in questa ordinanza?
L’ordinanza sottolinea la natura plurioffensiva della rapina, che, a differenza del furto, non lede solo il patrimonio, ma anche l’integrità fisica e la libertà morale della persona attraverso l’uso di violenza o minaccia, come dimostrato dalla frattura del dito della vittima nel caso di specie.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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