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Danno di speciale tenuità: non si applica con minacce

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per rapina aggravata, negando l’applicazione dell’attenuante per danno di speciale tenuità. Sebbene il valore dei beni sottratti fosse minimo, le gravi minacce rivolte alla vittima hanno reso impossibile considerare il pregiudizio complessivo di lieve entità. La Corte ha ribadito che per la rapina, reato che lede sia il patrimonio sia la persona, la valutazione del danno deve essere complessiva.

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Pubblicato il 25 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Danno di Speciale Tenuità nella Rapina: Non Basta il Valore Irrisorio della Refurtiva

L’attenuante del danno di speciale tenuità è spesso invocata per ottenere una riduzione di pena, ma la sua applicazione non è automatica, specialmente in reati complessi come la rapina. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 25780/2025) chiarisce un punto fondamentale: per valutare la tenuità del danno in una rapina, non basta guardare al valore economico dei beni sottratti, ma è necessario considerare l’offesa complessiva, inclusa la violenza o la minaccia subita dalla vittima.

Il Caso in Esame: Sottrazione di Cibo e Minacce Gravi

Il caso riguardava un uomo condannato in primo e secondo grado per rapina aggravata in concorso. L’imputato aveva sottratto generi alimentari di modestissimo valore da un supermercato. Successivamente, aveva rivolto gravi minacce all’addetta alle vendite, anche dopo l’arrivo dei Carabinieri. L’imputato ha presentato ricorso in Cassazione, sostenendo che i giudici di merito avessero errato nel non concedergli l’attenuante del danno di speciale tenuità, data l’esiguità del valore della merce.

La Decisione della Corte e il Principio del Danno Complessivo

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, ritenendolo manifestamente infondato. La decisione si basa su un principio consolidato, recentemente riaffermato dalle Sezioni Unite: il reato di rapina ha una natura “plurioffensiva”. Questo significa che non lede solo il patrimonio della vittima (come nel furto), ma anche la sua integrità fisica, morale e la sua libertà personale. Di conseguenza, la valutazione per concedere l’attenuante del danno di speciale tenuità deve essere complessiva e riguardare tutti i beni giuridici lesi dal reato.

Le Motivazioni: Perché il Danno di Speciale Tenuità è Stato Escluso

I giudici hanno spiegato che non è sufficiente che il bene sottratto abbia un valore economico minimo. È indispensabile valutare anche gli effetti dannosi derivanti dalla violenza o dalla minaccia. Nel caso di specie, la vittima era stata non solo aggredita, ma anche gravemente minacciata con frasi come: “Appena esco da qua ti vengo a trovare e giuro…”. Questa condotta, secondo la Corte, costituisce un’offesa significativa alla libertà e all’integrità morale della persona, che impedisce di qualificare il pregiudizio totale come “di speciale tenuità”. La Corte ha quindi concluso che, per applicare l’attenuante, è necessario che sia di lieve entità la valutazione complessiva dei pregiudizi arrecati a entrambi i beni tutelati: il patrimonio e la persona.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa sentenza ribadisce un’importante lezione pratica: nel contesto di una rapina, la speranza di ottenere uno sconto di pena grazie al basso valore della refurtiva viene vanificata se la condotta è accompagnata da violenza o minacce significative. La natura stessa della rapina, che unisce la sottrazione di beni alla violenza personale, impone una valutazione più ampia del danno. Per avvocati e imputati, è cruciale comprendere che l’analisi del giudice non si fermerà al valore dello scontrino, ma esaminerà attentamente l’impatto psicologico e fisico che l’azione criminale ha avuto sulla vittima. La tenuità deve essere globale, altrimenti l’attenuante non troverà applicazione.

Perché è stata negata l’attenuante del danno di speciale tenuità nonostante il basso valore della merce rubata?
L’attenuante è stata negata perché il reato di rapina danneggia non solo il patrimonio, ma anche la persona. Le gravi minacce rivolte alla vittima, anche in presenza delle forze dell’ordine, sono state considerate un danno significativo all’integrità morale, impedendo così di qualificare il pregiudizio complessivo come di lieve entità.

Cosa significa che il reato di rapina ha una natura ‘plurioffensiva’?
Significa che il reato lede contemporaneamente più beni giuridici protetti dalla legge. Nello specifico della rapina, vengono lesi sia il patrimonio (il bene sottratto) sia la sfera personale della vittima (la sua libertà, integrità fisica e morale) attraverso la violenza o la minaccia.

Qual è il criterio per applicare l’attenuante del danno di speciale tenuità nella rapina?
Il criterio richiede una valutazione complessiva di tutti i pregiudizi causati. Non è sufficiente che il danno economico sia minimo, ma è necessario che anche l’offesa alla persona (la violenza o la minaccia esercitata) sia di entità particolarmente lieve. Solo se entrambi gli aspetti del danno sono tenui, l’attenuante può essere concessa.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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