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Danno di speciale tenuità: escluso per furto da 110€

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per furto in abitazione. La Corte ha confermato la decisione dei giudici di merito di non applicare l’attenuante del danno di speciale tenuità per il furto di un telefono del valore di 110 euro, poiché tale cifra non può essere considerata una perdita economica irrilevante o irrisoria. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 27 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Danno di speciale tenuità e furto: quando 110 euro non sono pochi

L’applicazione della circostanza attenuante del danno di speciale tenuità è spesso oggetto di dibattito nelle aule di giustizia. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce i limiti di questa attenuante, stabilendo che il furto di un bene del valore di 110 euro non può essere considerato di lieve entità. Analizziamo questa importante decisione per capire le logiche seguite dai giudici e le conseguenze pratiche.

I Fatti del Caso

Un individuo, precedentemente condannato dalla Corte d’Appello per il reato di furto in abitazione, ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione. L’obiettivo del ricorso era ottenere una revisione della sentenza, contestando la qualificazione giuridica del fatto e, in particolare, il mancato riconoscimento della circostanza attenuante legata all’esiguo valore del bene sottratto, un telefono cellulare.

La Valutazione del danno di speciale tenuità

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, dichiarandolo manifestamente infondato e quindi inammissibile. Il punto centrale della decisione riguarda proprio l’interpretazione del danno di speciale tenuità. Secondo i giudici, la decisione della Corte d’Appello di escludere tale attenuante era stata logicamente e correttamente argomentata. Il furto di un telefono cellulare del valore di 110 euro, sebbene non una cifra esorbitante, costituisce una perdita economica che non può essere definita ‘irrilevante o irrisoria’ per la persona offesa. La Corte ha quindi confermato che l’apparato argomentativo della sentenza impugnata soddisfaceva pienamente l’obbligo di motivazione.

Le Motivazioni della Cassazione

Le motivazioni alla base dell’ordinanza sono chiare e dirette. In primo luogo, il ricorso è stato ritenuto infondato in quanto le argomentazioni del ricorrente non hanno scalfito la correttezza giuridica e la solidità motivazionale della sentenza d’appello. La qualificazione del reato come furto in abitazione è stata confermata senza esitazioni.

In secondo luogo, e questo è l’aspetto più rilevante, la Corte ha specificato che la valutazione sulla speciale tenuità del danno non si basa su un mero calcolo matematico, ma implica un giudizio complessivo sulla concreta offensività del fatto. Una perdita di 110 euro, pur non essendo ingente, rappresenta un pregiudizio economico apprezzabile che impedisce di qualificare il danno come ‘speciale’ o eccezionalmente lieve. La decisione sottolinea come il concetto di ‘tenuità’ debba essere interpretato in modo restrittivo. A seguito della dichiarazione di inammissibilità, come previsto dall’articolo 616 del codice di procedura penale, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di 3.000,00 euro alla Cassa delle ammende, non essendo emersa alcuna ragione per un esonero.

Le Conclusioni

Questa ordinanza della Corte di Cassazione offre un importante principio di diritto sull’applicazione dell’attenuante del danno di speciale tenuità. Stabilisce che anche un valore economico relativamente modesto, come 110 euro, è sufficiente per escludere l’attenuante, poiché rappresenta comunque un danno concreto e non trascurabile. La decisione serve da monito: la valutazione del danno non è un mero esercizio contabile, ma un’analisi ponderata dell’impatto reale del reato. Inoltre, la condanna al pagamento di una cospicua sanzione pecuniaria evidenzia le serie conseguenze derivanti dalla presentazione di ricorsi ritenuti manifestamente infondati, che comportano un inutile dispendio di risorse giudiziarie.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché ritenuto ‘manifestamente infondato’, ovvero privo di argomentazioni giuridiche valide in grado di contestare la correttezza della decisione precedente.

È possibile applicare l’attenuante del danno di speciale tenuità per il furto di un bene del valore di 110 euro?
No. Secondo la Corte di Cassazione, il furto di un bene del valore di 110 euro costituisce una perdita economica non definibile come ‘irrilevante o irrisoria’, motivo per cui non è possibile applicare l’attenuante del danno di speciale tenuità.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità del ricorso, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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