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Danno di speciale tenuità e furto di smartphone: la visione della Cassazione

Con l’ordinanza n. 11906/2024, la Corte di Cassazione ha stabilito che al furto di uno smartphone non si applica l’attenuante del danno di speciale tenuità. La Corte ha sottolineato che il valore del bene non è solo quello economico, ma include il grave pregiudizio derivante dalla perdita dei dati personali, rendendo il danno complessivo non irrisorio. Di conseguenza, il ricorso dell’imputato è stato dichiarato inammissibile.

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Pubblicato il 8 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Danno di speciale tenuità: perché il furto di uno smartphone non è cosa da poco

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha affrontato un tema di grande attualità: la valutazione del danno di speciale tenuità in caso di furto di uno smartphone. Questa decisione chiarisce che il valore di un telefono moderno va ben oltre il suo costo materiale, abbracciando l’intero universo di dati personali che custodisce. L’ordinanza sottolinea come la perdita di tali informazioni costituisca un pregiudizio significativo per la vittima, escludendo così la possibilità di applicare la relativa circostanza attenuante.

Il Caso in Esame: Dal Tribunale alla Cassazione

La vicenda processuale ha origine dalla condanna di un individuo per il reato di tentato furto aggravato. La sentenza, emessa in primo grado dal Tribunale e successivamente confermata dalla Corte di Appello, stabiliva una pena di cinque mesi e dieci giorni di reclusione, oltre a una multa.

L’imputato, tramite il suo difensore, ha proposto ricorso per Cassazione, lamentando un unico vizio di motivazione: il mancato riconoscimento della circostanza attenuante del danno di speciale tenuità, prevista dall’articolo 62, n. 4, del codice penale. Secondo la difesa, il valore del bene sottratto era sufficientemente esiguo da giustificare una riduzione della pena.

La Valutazione del danno di speciale tenuità

La Suprema Corte ha colto l’occasione per ribadire i principi che governano la concessione di questa attenuante. Per poterla applicare, il pregiudizio causato alla persona offesa deve essere ‘lievissimo’, quasi ‘irrisorio’. È fondamentale, però, comprendere che questa valutazione non si limita al solo valore economico dell’oggetto rubato.

I giudici devono compiere un ‘giudizio complesso’, che tenga conto di tutti gli elementi della fattispecie concreta. Questo significa considerare non solo il danno patrimoniale, ma il ‘danno criminale nella sua globalità’. Ciò include anche gli ‘ulteriori effetti pregiudizievoli’ che la vittima subisce a causa della sottrazione del bene. Un aspetto cruciale, evidenziato dalla Corte, è che la capacità economica della vittima di sopportare la perdita è del tutto irrilevante ai fini di questa valutazione.

Le motivazioni

La Corte di Cassazione ha ritenuto la decisione della Corte di Appello pienamente logica e corretta. Il bene sottratto, un moderno smartphone, non può essere considerato di valore irrisorio. La sua natura va oltre quella di un semplice dispositivo elettronico; esso è un custode di ‘numerosissime informazioni utili per le svariate esigenze di vita quotidiana’.

I giudici hanno specificato che elementi come fotografie, video, rubrica telefonica, posta elettronica, messaggistica e appuntamenti digitali costituiscono un patrimonio personale di inestimabile valore per il possessore. La perdita di questi dati rappresenta un pregiudizio grave e tangibile, che si aggiunge al danno puramente economico. Il ricorso dell’imputato è stato criticato per non essersi confrontato con questo articolato apparato argomentativo, limitandosi a una valutazione superficiale del valore del bene.

Le conclusioni

Sulla base di queste considerazioni, la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione implica che, nel contesto attuale, il furto di un dispositivo come uno smartphone difficilmente potrà rientrare nell’ambito del danno di speciale tenuità. Il valore intrinseco dei dati personali e la loro centralità nella vita moderna rendono il danno complessivo troppo significativo per essere considerato ‘lievissimo’. L’imputato è stato quindi condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma alla Cassa delle Ammende.

L’attenuante del danno di speciale tenuità si applica al furto di uno smartphone?
No, secondo questa ordinanza della Corte di Cassazione, di norma non si applica. La Corte ritiene che il valore di uno smartphone non sia irrisorio, considerando non solo il costo del dispositivo ma anche il grave pregiudizio derivante dalla perdita dei dati personali in esso contenuti.

Come si valuta il danno di speciale tenuità in un furto?
La valutazione deve essere complessa e globale. Non si considera solo il valore economico della cosa sottratta, ma anche tutti gli ulteriori effetti dannosi che la vittima subisce in conseguenza del reato. La capacità economica della vittima di sopportare il danno è irrilevante.

Cosa significa che un ricorso è dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte di Cassazione non ha esaminato il merito della questione perché il ricorso non rispettava i requisiti previsti dalla legge. In questo caso, il ricorso non si confrontava adeguatamente con le argomentazioni della sentenza impugnata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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