LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Danno di lieve entità: quando è inammissibile il ricorso

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso incentrato sul mancato riconoscimento della circostanza attenuante del danno di lieve entità. La Suprema Corte ribadisce che la valutazione sulla tenuità del pregiudizio è una prerogativa del giudice di merito e non può essere riesaminata in sede di legittimità se la motivazione è logica e corretta, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 13 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Danno di Lieve Entità: La Cassazione Fissa i Paletti per il Ricorso

L’applicazione della circostanza attenuante per danno di lieve entità rappresenta una questione spesso dibattuta nelle aule di giustizia. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione, la n. 43454 del 2024, torna sul tema per chiarire i limiti del sindacato di legittimità su questa specifica valutazione, ribadendo la discrezionalità del giudice di merito e l’inammissibilità di ricorsi che mirano a una nuova valutazione dei fatti.

Il Caso in Esame

Il procedimento nasce dal ricorso di un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Genova. L’unico motivo di doglianza sollevato dalla difesa riguardava il mancato riconoscimento della circostanza attenuante prevista dall’art. 62, n. 4 del codice penale, ossia quella del danno patrimoniale di speciale tenuità. Secondo il ricorrente, i giudici di merito avevano errato nel non considerare il pregiudizio causato come particolarmente lieve.

La Decisione della Corte di Cassazione e il Danno di Lieve Entità

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. Gli Ermellini hanno sottolineato un principio fondamentale del nostro ordinamento processuale: il giudizio di legittimità non costituisce un terzo grado di merito. Il ricorso in Cassazione non può essere utilizzato per sollecitare una nuova e diversa valutazione delle prove o una ricostruzione alternativa dei fatti rispetto a quella operata dai giudici delle precedenti istanze.

Le Motivazioni

La Corte ha basato la propria decisione su argomenti chiari e consolidati. In primo luogo, ha specificato che il riconoscimento dell’attenuante del danno di lieve entità presuppone un accertamento di fatto che rientra nella piena discrezionalità del giudice di merito. Tale valutazione deve tenere conto di due aspetti:

1. Il valore intrinseco della cosa: il danno deve essere ‘lievissimo’, ovvero di valore economico pressoché irrisorio.
2. Gli ulteriori effetti pregiudizievoli: si devono considerare anche tutte le altre conseguenze negative subite dalla persona offesa a causa del reato.

Questo accertamento, spiega la Corte, sfugge al sindacato di legittimità qualora sia supportato da una motivazione logica, coerente e priva di vizi giuridici. Nel caso di specie, i giudici di merito avevano ampiamente e correttamente esplicitato le ragioni per cui non ritenevano applicabile l’attenuante, rendendo l’impugnazione un mero tentativo di rimettere in discussione il loro apprezzamento fattuale.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame rafforza un caposaldo del processo penale: la distinzione netta tra giudizio di fatto e giudizio di diritto. La valutazione sulla speciale tenuità del danno è un’indagine riservata a chi giudica nel merito, che ha la diretta percezione delle prove. La Corte di Cassazione può intervenire solo se la motivazione della sentenza impugnata è manifestamente illogica, contraddittoria o viola specifiche norme di legge, ma non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice precedente. Di conseguenza, il ricorso è stato dichiarato inammissibile, con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende.

È possibile contestare in Cassazione la valutazione del giudice sul danno di lieve entità?
No, non è possibile chiedere alla Corte di Cassazione una nuova valutazione dei fatti per stabilire se il danno sia di lieve entità. Questo tipo di accertamento è di competenza esclusiva del giudice di merito e può essere censurato in sede di legittimità solo se la motivazione della sentenza è illogica o giuridicamente errata.

Cosa si intende per danno di ‘speciale tenuità’?
Per riconoscere questa attenuante, il pregiudizio cagionato deve essere ‘lievissimo’, ovvero di valore economico quasi irrisorio. La valutazione deve considerare non solo il valore della cosa sottratta o del danno diretto, ma anche ogni ulteriore effetto pregiudizievole subito dalla parte offesa.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché, invece di contestare una violazione di legge, tendeva a ottenere una rivalutazione delle prove e una diversa ricostruzione dei fatti. Questo esula dai poteri della Corte di Cassazione, che svolge un controllo di legittimità e non di merito.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati