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Danneggiamento procedibilità: serve la querela?

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza che dichiarava improcedibile per mancanza di querela il reato di danneggiamento di cavi elettrici. La Corte ha chiarito che il danneggiamento procedibilità è d’ufficio quando riguarda beni destinati a un pubblico servizio, come l’infrastruttura elettrica, anche se serve un condominio privato.

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Pubblicato il 8 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Danneggiamento Procedibilità: La Cassazione Chiarisce Quando Non Serve la Querela

Il tema del danneggiamento procedibilità è stato recentemente oggetto di un’importante pronuncia della Corte di Cassazione, che ha fatto luce sulla distinzione tra i casi in cui è necessaria la querela della persona offesa e quelli in cui lo Stato può agire autonomamente. La sentenza analizza il caso del taglio di cavi elettrici di un contatore condominiale, stabilendo un principio chiaro sulla natura di ‘bene destinato a pubblico servizio’.

I Fatti del Caso e la Decisione di Primo Grado

Il caso ha origine dalla recisione dei cavi elettrici di un contatore posto all’esterno di un edificio, destinati ad alimentare le scale condominiali e i citofoni. In primo grado, il Tribunale aveva dichiarato il reato improcedibile per difetto di querela. Secondo il giudice, mancava la condizione essenziale per avviare l’azione penale, ovvero la formale richiesta di punizione da parte della persona offesa.

L’Appello e la Questione sulla Danneggiamento Procedibilità

Contro questa decisione, il Procuratore Generale presso la Corte di Appello ha proposto ricorso per Cassazione. La tesi dell’accusa era che il fatto non rientrasse in un’ipotesi di danneggiamento semplice, ma in una fattispecie aggravata. Nello specifico, si sosteneva che i cavi elettrici tranciati, in quanto parte di un’infrastruttura destinata a un servizio di pubblica utilità (l’erogazione di energia elettrica), rendessero il reato di danneggiamento procedibile d’ufficio.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, ritenendolo fondato. I giudici supremi hanno chiarito che i contatori e l’energia elettrica sono beni destinati a un pubblico servizio o utilità. Questo li sottrae al regime della procedibilità a querela, anche alla luce delle recenti riforme legislative.

Il Collegio ha analizzato l’impatto del D.Lgs. n. 31/2024, che ha introdotto la procedibilità a querela per il danneggiamento di ‘cose esposte per necessità o per consuetudine o per destinazione alla pubblica fede’. Tuttavia, la Corte ha sottolineato che questa modifica non riguarda i beni destinati a pubblico servizio. Il danneggiamento di tali beni rimane un’ipotesi autonoma e più grave, per la quale lo Stato ha sempre l’interesse e il dovere di intervenire, a prescindere dalla volontà del singolo danneggiato.

La Corte ha rafforzato il suo ragionamento richiamando principi già affermati in materia di furto di energia elettrica. Anche in quei casi, è stato stabilito che l’energia è un bene funzionalmente destinato a un servizio pubblico, gestito su base nazionale da società che, pur essendo private, svolgono una funzione essenziale per la collettività. Pertanto, l’offesa a tali infrastrutture non è un mero danno al patrimonio del singolo, ma un attacco a un servizio di interesse comune.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

La sentenza si conclude con l’annullamento della decisione del Tribunale e il rinvio del processo alla Corte d’Appello per un nuovo giudizio. La decisione stabilisce un principio fondamentale: danneggiare infrastrutture essenziali come quelle per la distribuzione dell’energia elettrica è un reato che lo Stato persegue d’ufficio. Non è necessaria la querela del gestore o del condominio, poiché viene leso un interesse pubblico superiore. Questa pronuncia ribadisce la speciale tutela che l’ordinamento riserva ai servizi essenziali, garantendo una risposta penale più incisiva contro chi li mette a rischio.

Quando il reato di danneggiamento è procedibile d’ufficio?
Secondo la sentenza, il danneggiamento è procedibile d’ufficio quando ha per oggetto beni destinati a un pubblico servizio o a pubblica utilità, come le infrastrutture per l’erogazione di energia elettrica.

Tagliare i cavi di un contatore condominiale richiede la querela per procedere penalmente?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che i contatori e i cavi elettrici, anche se al servizio di un singolo condominio, sono considerati parte di un’infrastruttura di pubblica utilità. Pertanto, il loro danneggiamento è un reato procedibile d’ufficio.

Le recenti riforme hanno cambiato la procedibilità per il danneggiamento di beni di pubblica utilità?
No. La riforma introdotta dal D.Lgs. 31/2024 ha reso procedibile a querela il danneggiamento di ‘cose esposte alla pubblica fede’, ma ha lasciato invariata la procedibilità d’ufficio per i reati di danneggiamento commessi su beni destinati a un pubblico servizio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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