LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Danneggiamento aggravato: serve la querela? La Cassazione

La Corte di Cassazione ha annullato parzialmente una condanna per danneggiamento aggravato continuato. A seguito di una recente modifica legislativa, anche il reato di danneggiamento su beni esposti alla pubblica fede è diventato procedibile solo a querela di parte. Poiché solo una delle vittime aveva sporto querela, la Corte ha dichiarato l’improcedibilità per i danni causati agli altri veicoli, i cui proprietari non avevano presentato la necessaria querela entro i termini stabiliti dalla nuova normativa.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 14 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Danneggiamento aggravato: La Cassazione chiarisce la necessità della querela

Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 45601 del 2024, interviene su un tema di grande rilevanza pratica: la procedibilità del reato di danneggiamento aggravato. La pronuncia offre un chiarimento fondamentale in seguito alle modifiche legislative introdotte nel 2024, stabilendo che anche quando il danno riguarda beni esposti alla pubblica fede, come un’auto parcheggiata in strada, l’azione penale può partire solo se la vittima sporge querela. Analizziamo insieme i dettagli di questa importante decisione.

I fatti del caso

Il caso riguarda un imputato condannato in primo e secondo grado per il reato di danneggiamento aggravato e continuato ai danni di diverse autovetture. L’aggravante contestata era quella prevista dall’art. 625 n. 7 del codice penale, ovvero l’aver commesso il fatto su cose esposte per necessità o consuetudine alla pubblica fede. Tuttavia, delle numerose persone offese, solo il proprietario di uno dei veicoli aveva sporto querela. La difesa dell’imputato ha quindi presentato ricorso in Cassazione, sostenendo l’improcedibilità dell’azione penale per i danni relativi agli altri veicoli, proprio a causa della mancanza di querela da parte dei rispettivi proprietari.

La questione giuridica sul danneggiamento aggravato

Il nodo centrale della controversia risiede in una modifica normativa intervenuta con il d.lgs. n. 31 del 19 marzo 2024, entrato in vigore il 4 aprile 2024. Questa riforma ha cambiato il regime di procedibilità dell’art. 635 del codice penale, rendendo il reato di danneggiamento aggravato, nell’ipotesi specifica dei beni esposti alla pubblica fede, perseguibile solo a querela di parte. In precedenza, la presenza di tale aggravante rendeva il reato procedibile d’ufficio, senza necessità di un atto di impulso da parte della vittima. La Corte era quindi chiamata a stabilire quali fossero le conseguenze di questa nuova legge su un procedimento penale già in corso per fatti commessi prima della sua entrata in vigore.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha ritenuto il ricorso fondato. I giudici hanno applicato il principio del favor rei, secondo cui la legge più favorevole all’imputato deve essere applicata retroattivamente. Poiché la nuova normativa rende la procedibilità del reato di danneggiamento aggravato condizionata alla presentazione di una querela, questa regola si applica anche ai fatti commessi in precedenza.

Il decreto legislativo ha previsto un regime transitorio, concedendo alle persone offese un termine (scaduto il 4 luglio 2024) per presentare la querela per i reati commessi prima della riforma. Nel caso di specie, i proprietari degli altri veicoli danneggiati non hanno sporto querela entro tale scadenza. Di conseguenza, è venuta a mancare una condizione essenziale per la prosecuzione dell’azione penale nei confronti dell’imputato per quegli specifici episodi.

Per questi motivi, la Corte ha annullato senza rinvio la sentenza di condanna limitatamente ai fatti di danneggiamento per i quali non era stata presentata querela, dichiarando l’improcedibilità dell’azione penale.

Le conclusioni: l’impatto della riforma sulla giustizia

La sentenza chiarisce in modo inequivocabile l’impatto della recente riforma sul reato di danneggiamento aggravato. La scelta del legislatore di subordinare la punibilità alla querela della persona offesa mira a deflazionare il carico giudiziario, lasciando alla vittima la decisione se attivare o meno la macchina della giustizia per reati che, pur lesivi, non sempre generano un allarme sociale tale da giustificare un’azione d’ufficio.

La decisione, inoltre, conferma un principio cardine del nostro ordinamento: le modifiche normative favorevoli all’imputato devono trovare applicazione anche nei processi in corso. Resta ferma la condanna per il danneggiamento del veicolo il cui proprietario aveva diligentemente sporto querela, ma la sanzione non è stata modificata poiché era già stata fissata al minimo edittale. Questa pronuncia rappresenta un importante riferimento per tutti i casi analoghi pendenti.

Cosa succede se una legge che rende un reato procedibile solo a querela entra in vigore dopo che il reato è stato commesso?
La nuova legge, se più favorevole all’imputato, si applica retroattivamente. Se la persona offesa non presenta la querela entro i termini stabiliti dalla normativa transitoria, l’azione penale diventa improcedibile e il procedimento si estingue.

Il danneggiamento di un’auto parcheggiata in strada è sempre perseguibile d’ufficio?
No. A seguito della riforma introdotta dal d.lgs. n. 31/2024, anche il danneggiamento aggravato commesso su cose esposte alla pubblica fede (come un’auto in sosta) è perseguibile solo a querela della persona offesa. Lo Stato può procedere d’ufficio solo in assenza di querela.

Perché in questo caso la condanna è stata annullata solo in parte?
La condanna è stata annullata solo per gli episodi di danneggiamento ai danni dei proprietari che non avevano sporto querela. È rimasta invece valida la condanna per il danneggiamento del veicolo il cui proprietario aveva regolarmente presentato la querela, in quanto per quel singolo reato la condizione di procedibilità era soddisfatta.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati